sabato 27 aprile 2024
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Perché i tedeschi? Perché gli ebrei? 01/08/2013 -

Goetz Aly
Perché i tedeschi?  Perché gli ebrei?
Einaudi

Da quasi settant'anni gli storici di tutto il mondo si arrovellano per cercare di capire come sia potuto accadere che un paese civilissimo come la Germania sia sceso a un livello di barbarie tanto abietto da mettere in atto lo sterminio di sei milioni di ebrei. Una risposta convincente arriva dal saggio di Aly che prende in esame la storia tedesca dal 1800 al 1933 e giunge alla conclusione che il motore principale dell'antisemitismo germanico è stato il "Neid", l'invidia. "Nel 1900 i ragazzi ebrei berlinesi con la maturità in tasca erano dieci volte più numerosi di quelli di religione cristiana", dice l'autore, e i tedeschi soffrivano di un "complesso di inferiorità", di un'invidia provocata dalla "sensazione di debolezza", e per questo si avvicinarono all'associazionismo, non solo di tipo privato, ma anche politico, che avrebbe portato al nazionalsocialismo. Un libro per leggere la storia tedesca ed europea senza incorrere nell'errore di credere "che gli antisemiti di ieri siano persone tanto diverse da quelle di oggi".

Convoglio di mezzanotte 28/06/2013 -

S. Yizhar
Convoglio di mezzanotte
Collana Raggi
Traduzione ELENA LOEWENTHAL
Elliot

Yizhar è il padre indiscusso della letteratura israeliana moderna, ma per la realtà ebraica è molto più di questo. Al termine del conflitto arabo-israeliano del 1948, la sua critica dei metodi della politica militare di Israele scatenò un dibattito interno che ancora oggi non sembra essersi concluso. Nessuno fino ad allora aveva narrato l'etica ingenua delle armi, la moralità affranta dei soldati, la crudeltà casuale, il senso irrisolto di una contraddizione storica e umana. "Convoglio di mezzanotte" è il romanzo di una guerra combattuta contro un nemico incombente e invisibile. Al centro del racconto un insediamento israeliano, sotto assedio nel deserto del Neghev, rimane in attesa di rifornimenti. Per raggiungerlo, un convoglio dovrà tagliare le linee nemiche. Un piccolo distaccamento viene così incaricato di individuare il percorso e il momento più adatti alla riuscita dell'operazione, ma la missione assumerà sempre di più l'aspetto di una battaglia contro se stessi, contro la propria coscienza, contro la terra, la polvere e la notte.

La stella di David 17/06/2013 -

Gershom Scholem
A cura di Elisabetta Zevi, Saverio Campanini
La stella di David
Giuntina

Se c’è un simbolo che tutti identificano a colpo sicuro con l’ebraismo è la Stella di David. Eppure, come dimostra Gershom Scholem in questo saggio finalmente in edizione completa sulla base del suo lascito postumo, non si tratta né di un simbolo specificamente ebraico né, tanto meno, di un simbolo dell’ebraismo. Motivo ornamentale e potente talismano, la Stella ha cambiato spesso il proprio significato. La perfezione geometrica della Stella è divenuta simbolo dell’ebraismo solo passando dal crogiolo della storia. Un libro appassionante, ancora capace di sorprendere e di farci pensare.

Isaiah Berlin. Ironia e libertà 07/06/2013 -

Ignatieff Michael
Isaiah Berlin. Ironia e libertà
Carrocci 

Unanimemente riconosciuto come uno dei maggiori pensatori del Novecento, Isaiah Berlin è stato anche un testimone d'eccezione del secolo appena concluso. Michael Ignatieff gli ha dedicato un'appassionata biografia, ricostruendone la vita dall'infanzia nella Russia rivoluzionaria agli anni d'insegnamento a Oxford, dall'attività diplomatica a Mosca durante la seconda guerra mondiale ai numerosi incontri con uomini politici come Kennedy, Churchill e Weizmann e con protagonisti della cultura come Einstein e Freud, Pasternak e Virginia Woolf, Wittgenstein e Picasso. Un ritratto coinvolgente in cui spiccano l'ironia e la lucida intelligenza di questo pensatore che ha coniugato come nessun altro cultura russa, anglosassone ed ebraica.

Il bambino 27/05/2013 -

Dan Porat
Il bambino
Rizzoli

Donne che escono in fila da un portone, tenute sotto tiro da soldati nazisti, e in primo piano un bambino spaurito con le braccia alzate. Quando si imbatte nella foto, Dan Porat decide di ricostruire la storia di quel giorno, e della distruzione del ghetto di Varsavia. Lo fa in un libro che intreccia le vite di quel bambino, di una ragazza attiva nella resistenza, e di tre soldati nazisti tra cui il generale delle SS Jürgen Stroop. Un libro che ha il respiro di un romanzo e la verità della storia, in cui assieme alla narrazione viva e partecipata di quel dramma scorrono le foto selezionate da Stroop - al quale Himmler aveva dato l’ordine di annientare il ghetto di Varsavia - per documentare la repressione degli ebrei e altre inedite scovate dall'autore in anni di ricerche, volti e i gesti di uomini e donne comuni destinati a diventare vittime e carnefici.

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