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Rassegna Stampa
27.03.2016 All'Unità la menzogna rimane sovrana
La cronaca pasquale di Alfreso Di Gerolamo

Testata:
Autore: Alfredo Di Girolamo
Titolo: «A Gerusalemme dalle rovine alla speranza»

Riprendiamo dall'UNITA' di oggi,27/03/2016, a pag.15, con il titolo "A Gerusalemme dalle rovine alla speranza", l'articolo di Alfredo Di Girolamo.

Dopo il 'colore' nella prima parte, il pezzo continua con delle affermazioni incredibili:
1)
Nelle "prigioni" di Gaza e della West Bank. sigillata in questi giorni di festa, la vita palestinesi è sempre più incerta. "Moderni schiavi" stretti nella morsa del regime di Hamas e dell'occupazione." Prigioni ? Sì, se pensiamo a Gaza, ma nei territori no di certo ! Poi non è incerta la vita dei palestinesi, ma quella degli israeliani, che vengono aggredi a coltellate, se i palestinesi vivessero in pace, non ne morrebbe nemmeno uno!
2)
"Contesa perennemente, Gerusalemme il luogo dove tutti amici e nemici. nel bene e nel male, sono costretti ad incrociarsi. sporadicamente confrontandosi violentemente spesso senza nemmeno guardarsi. altre volte relazionandosi amichevolmente, in una convivenza complicata ma non impossibile" Come si può scrivere confrontandosi violentemente quando in realtà sono i cittadini israeliani ad essere attaccati !
3) E il terrorismo, avrà ben un aggettivo che lo qualifichi, non basta scrivere terrorismo, omettendo l'aggettivo palestinese. L'UNITA' rimane quel giornale che è sempre stato, dove la menzogna è l'ordine di scuderia immutato.

Ecco il pezzo:

Gerusalemme. Città Vecchia, cittei dentro la città, centro del mondo. Nel quartiere cristiano sono in ieno svolgimento le celebrazioni per la Passione, morte e resurrezione di Gesù, e in quello ebraico per la gioiosa festa del Purim che precede lo Shabbat. Nel quartiere musulmano blitz e arresti. Le strette stradine che conducono al Santo Sepolcro accolgono turisti e fedeli di mezzo mondo. Non sono né eroi né crociati ma semplici viaggiatori, pellegrini che hanno l'opportunità di visitare uno dei luoghi "più magnetici, più problematici e più affascinanti al mondo". Ma privo per "volere della storia" di armonia, pace e tranquillità. Contesa perennemente, Gerusalemme il luogo dove tutti amici e nemici. nel bene e nel male, sono costretti ad incrociarsi. sporadicamente confrontandosi violentemente spesso senza nemmeno guardarsi. altre volte relazionandosi amichevolmente, in una convivenza complicata ma non impossibile. "Laudate omnes Gentes. laudatem Dominum", hanno cantato i fedeli cristiani durante l'affollata processione dei Giovedì Santo che partita dalla chiesa di San Salvatore ha attraversato la porta dI Sion fi no al Cenacolo. Durante la liturgia della Lavanda dei piedi il francescano Pierbattista Pizzaballa. Custode di Terra Santa, ha ricordato come; "Lavare i piedi oggi significa ricordarsi dei poveri, degli ultimi. Ricordarsi che tutti siamo nati liberi e nessuno schiavo'. Ma nelle "prigioni" di Gaza e della west Bank. sigillata in questi giorni di festa, la vita palestinesi è sempre più incerta. "Moderni schiavi" stretti nella morsa del regime di Hamas e dell'occupazione. Dove il rischio di una deriva generazionale, di una nuova "fabbrica" dell'ideologia fondamentalista di matrice Isis, è incombente. in queste ore quattro ventenni palestinesi di Gerusalemme Est sono stati accusati di appartenere ad un gruppo affiliato al Daesh, avrebbero tentato di recarsi in Turchia per poi unirsi alle milizie del Califfato. Nei quasi sei mesi di Intifada 2.0 hanno perso la vita 29 israeliani, quattro cittadini stranieri e quasi 200 palestinesi. Nell'omelia della messa alla Basilica della Redenzione il Patriarca di Gerusalemme Fouad Twal ha invitato i fedeli "a camminare con il Signore" per avere "più pace. più serenità". E di pace in Terra Santa e nel mondo in questo particolare momento c'è un forte bisogno; "Il Medio Oriente senza i cristiani diventerebbe un altro Medio Oriente. Si trasformerebbe in un Medio Oriente di rovine, di pietre, di musei e non di pietre vive che danno testimonianza proprio nel luogo dove tutti gli eventi della salvezza si sono realizzati".
Sono le parole pronunciate dal Cardinale Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. alla cerimonia della "Colletta per la Terra Santa'(Collecta pro Locis Sanctis), per la raccolta di offerte in tutte le parrocchie del globo, da devolvere alle congregazioni che, oltre alla custodia e mantenimento dei santuari, permettono di sostenere le opere sociali, educative e di solidarietà a supporto della popolazione in Terra Santa. In una regione così martoriata dalla violenza il concetto, non solo cristiano, di carità è una speranza. Il portato di iniziative umanitarie. piccole e grandi, è un investimento sul futuro di pace che abbatte ponti. muri e fili spinati. Oltre 2 mila siriani hanno ricevuto, dal dicembre 2013 ad oggi, assistenza sanitaria in ospedali israeliani, molti sono donne e bambini. Dei 600 "nemici", trattati nell'ospedale di Safed. l'80% presentava gravi traumi ortopedici. Grazie alle cure riportate e all'installazione di protesi la maggior parte dei degenti è in grado di camminare di nuovo. Gesti di carità - umana - che allietano questa Pasqua macchiata di sangue e sotto l'incubo del terrorismo.

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lettere@unita.it

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