|
| ||
|
||
Riprendiamo dall'UNITA' di oggi,27/03/2016, a pag.15, con il titolo "A Gerusalemme dalle rovine alla speranza", l'articolo di Alfredo Di Girolamo. Dopo il 'colore' nella prima parte, il pezzo continua con delle affermazioni incredibili: Ecco il pezzo: Gerusalemme. Città Vecchia, cittei dentro la città, centro del mondo. Nel quartiere cristiano sono in ieno svolgimento le celebrazioni per la Passione, morte e resurrezione di Gesù, e in quello ebraico per la gioiosa festa del Purim che precede lo Shabbat. Nel quartiere musulmano blitz e arresti. Le strette stradine che conducono al Santo Sepolcro accolgono turisti e fedeli di mezzo mondo. Non sono né eroi né crociati ma semplici viaggiatori, pellegrini che hanno l'opportunità di visitare uno dei luoghi "più magnetici, più problematici e più affascinanti al mondo". Ma privo per "volere della storia" di armonia, pace e tranquillità. Contesa perennemente, Gerusalemme il luogo dove tutti amici e nemici. nel bene e nel male, sono costretti ad incrociarsi. sporadicamente confrontandosi violentemente spesso senza nemmeno guardarsi. altre volte relazionandosi amichevolmente, in una convivenza complicata ma non impossibile. "Laudate omnes Gentes. laudatem Dominum", hanno cantato i fedeli cristiani durante l'affollata processione dei Giovedì Santo che partita dalla chiesa di San Salvatore ha attraversato la porta dI Sion fi no al Cenacolo. Durante la liturgia della Lavanda dei piedi il francescano Pierbattista Pizzaballa. Custode di Terra Santa, ha ricordato come; "Lavare i piedi oggi significa ricordarsi dei poveri, degli ultimi. Ricordarsi che tutti siamo nati liberi e nessuno schiavo'. Ma nelle "prigioni" di Gaza e della west Bank. sigillata in questi giorni di festa, la vita palestinesi è sempre più incerta. "Moderni schiavi" stretti nella morsa del regime di Hamas e dell'occupazione. Dove il rischio di una deriva generazionale, di una nuova "fabbrica" dell'ideologia fondamentalista di matrice Isis, è incombente. in queste ore quattro ventenni palestinesi di Gerusalemme Est sono stati accusati di appartenere ad un gruppo affiliato al Daesh, avrebbero tentato di recarsi in Turchia per poi unirsi alle milizie del Califfato. Nei quasi sei mesi di Intifada 2.0 hanno perso la vita 29 israeliani, quattro cittadini stranieri e quasi 200 palestinesi. Nell'omelia della messa alla Basilica della Redenzione il Patriarca di Gerusalemme Fouad Twal ha invitato i fedeli "a camminare con il Signore" per avere "più pace. più serenità". E di pace in Terra Santa e nel mondo in questo particolare momento c'è un forte bisogno; "Il Medio Oriente senza i cristiani diventerebbe un altro Medio Oriente. Si trasformerebbe in un Medio Oriente di rovine, di pietre, di musei e non di pietre vive che danno testimonianza proprio nel luogo dove tutti gli eventi della salvezza si sono realizzati". Per inviare all'Unità la propria opinione, telefonare: 06/ 87930901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante lettere@unita.it |
Condividi sui social network: |
|
Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui |