La fotografia del Medioriente nebbiosa e fosca in queste ore la si può osservare attraverso il vetro opaco della trattativa sui 133 ostaggi ebrei di Hamas. Che diventano meno ad ogni istante: è il Medioriente peggiore, strappato col 7 ottobre da Hamas alla sua storia del mondo di riconoscimento reciproco fra mondo arabo e Israele coi Patti di Abramo, ricacciato nel Medio Evo. Netanyahu tiene le carte vicine al petto: chi crede di leggere un’intenzione politica immediata nelle parole che ieri, di fronte alle famiglie dei soldati uccisi in guerra (col Forum Ha Gvurà e il fronte Hatikva) dove ha promesso di entrare a Rafah e di “annientare i battaglioni di Hamas”. E' una promessa dovuta, che afferma l’irrinunciabile, cioè che Israele non si arrenderà e che Hamas sarà sconfitto, e non dice nulla su come il Primo Ministro si comporterà se adesso Sinwar accetterà l’accordo “straordinariamente generoso” come ha detto Antony Blinken.
Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024