sabato 11 maggio 2024
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Il pogrom 26/06/2012 -

Adam Michnik
Il pogrom
Bollati Boringhieri

Lo storico polacco Adam Michnik ha ricostruito, su documenti da poco resi pubblici negli Stati Uniti, la dinamica e le reazioni al più grande pogrom nell'Europa del Dopoguerra, che provocò la fuga dalla Polonia di molti sopravvissuti all'Olocausto. Dopo l’occupazione di Kielce pochi giorni dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale, i tedeschi incominciarono prima le persecuzioni e poi le deportazioni degli ebrei della cittadina polacca.
Quando l’esercito sovietico liberò Kielce nel 1945 soltanto due ebrei rimanevano in città. Nei mesi successivi, circa 150 ebrei si raccolsero nell'ex edificio della comunità ebraica e, nonostante i drammatici accadimenti avvenuti, furono vittime di un violentissimo pogrom: il 4 luglio 1946, una folla inferocita attaccò i sopravvissuti e quando finalmente l'ordine venne infine ristabilito, sette tra i capi dell'aggressione vennero condannati a morte. Nessun ebreo rimase a Kielce.

Il suicidio della ragione 21/05/2012 -

Lee Harris
Il suicidio della ragione
Rubettino


Conoscere il nemico per conoscere se stessi": questa è la massima che sembra ispirare Lee Harris, definito il "filosofo dell'11 settembre", perché non edulcora lo scontro di civiltà, e non ha paura di chiamare il nemico col suo vero nome: l'islam radicale. Persuaso che la sua ascesa sia speculare alla crisi di valori dell'Occidente edonista e post-illuminista, egli individua due grandi minacce alla nostra sopravvivenza: una esagerata fiducia nel potere della ragione e una profonda sottovalutazione del potere del fanatismo. “E se il nostro nemico è fatto di uomini che non si fermano davanti a nulla, pronti a morire ed uccidere, allora dobbiamo trovare uomini che combattano al nostro fianco e siano disposti a fare lo stesso».

A people apart, the Jews in Europe 1789-1939 10/05/2012 -

David Vital
A people apart, the Jews in Europe 1789-1939
Oxford U.P.


The twentieth century has seen both the greatest triumph of Jewish history (the birth of the nation of Israel) and its greatest tragedy (the state sponsored genocide of the Holocaust). A People Apart is the first study to examine the role played by the Jews themselves, across the whole of Europe, during the century and a half leading up to these events.
In this monumental work of history, David Vital explores the Jews' troubled relationship with Europe, documenting the struggles of this "nation without a territory" to establish a place for itself within an increasingly polarized and nationalist continent.
The author describes pogroms, poverty, and migration, the image of the Jew as revolutionary, the rise of Zionism and the "Palestinian idea," and much more.
This powerful and stimulating new analysis represents a watershed in our understanding of the history of the Jews in Europe.

Donami la memoria. Liriche dopo Auschwitz 30/04/2012 -

Donami la memoria. Liriche dopo Auschwitz
A cura di Carlo Angelino
Le Mani

Carlo Angelino presenta con una lucida ed esauriente prefazione le poesie di diversi autori che ripensano la Shoah attraverso i loro ricordi scritti come poesie, forma che dà maggiore forza alla testimonianza, commossa seppure impotente. Descrivono non solo il genocidio, ma anche le umiliazioni patite prima dell' estremo sacrificio, il meccanismo spaventoso della spoliazione, della raccolta ed inventario di tutto ciò che rimaneva nei campi di sterminio. La bellezza delle poesie non ci impedisce di pensare a ciò che accadde e che non dovrà mai più avvenire, malgrado i tentativi dei molti che voglio negare la storia.

Il quinto servitore 12/04/2012 -

Kenneth Wishnia
Il quinto servitore
Longanesi

Vincitore del premio Adei Wizo 2011 narrativa ragazzi, questo romanzo è un thriller storico imperdibile ambientato nella Praga del 1500, un’epoca caratterizzata da un pernicioso antisemitismo di matrice cattolica. Una bambina cristiana viene sgozzata nella notte del venerdì santo e il suo corpo straziato e dissanguato è rinvenuto in una bottega ebraica. Sulla scena del crimine accorre Benyamin Ben Akiva, quinto servitore del ghetto per far luce sull’accaduto, ma la folla chiede a gran voce una punizione esemplare che faccia terminare una volta per tutte le sordide pratiche giudaiche. In catene, accusato di omicidio rituale, finisce il proprietario della bottega; sua moglie e sua figlia sono invece affidate al vescovo Stempfel, l’inquisitore appena arrivato in Boemia per liberare la regione dalla stregoneria. Stavolta neanche la protezione dell’imperatore Rodolfo potrà salvare gli ebrei dalla furia vendicatrice dei cristiani. Benyamin ha solamente tre giorni per assicurare alla giustizia il vero colpevole, altrimenti il ghetto intero sarà raso al suolo. Le uniche armi a sua disposizione sono la sottile arte del ragionamento e la millenaria sapienza ereditata dai tanti rabbini che l’hanno preceduto. Ma nei vicoli più bui del ghetto si aggira una realtà ben più cruda dello spettro antisemita.

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