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Nascita di una rivoluzione 10/09/2012 -
Irène Némirovsky Nascita di una rivoluzione Castelvecchi
L’autrice, di origini ebraiche che si è fatta conoscere al pubblico con il capolavoro “Suite francese”, ha vissuto la rivoluzione sulla sua pelle. All'inizio dei disordini russi nel 1917 era a San Pietroburgo, nel cuore pulsante della Storia. La sua famiglia decise subito di spostarsi in Finlandia, ma dopo un anno l'onda del mutamento la raggiunse di nuovo: nel 1918 scoppiò la guerra civile finlandese. Queste esperienze sono raccolte in un testo composto da tre scritti: "Nascita di una rivoluzione", nel quale la scrittrice fissa il ricordo autentico del febbraio sovietico; "La magia", resoconto dei giorni finlandesi; "Emilie Plater", breve storia della patriota polacca che prese parte alla Rivolta di Novembre (1830-1831) contro l'Impero russo. La Némirovsky vede il "bel viso fiero" di una rivoluzione pacifica tramutarsi improvvisamente in un "volto sfigurato e folle" cosparso di sangue. "Sono ricordi che non mi hanno mai abbandonata, ma che sono così brutali, cosi particolari, così vivi che sarebbe un peccato dissimularli con affabulazioni di ogni tipo". Sono immagini viste con gli occhi di una bambina, con gli occhi di un intero popolo e con quelli di un'eroina che muore combattendo per il suo Paese.
La casa di via Garibaldi 27/08/2012 -
Isser Harel La casa di Via Garibaldi Castelvecchi
Per gli amanti della suspence, delle indagini con colpi di scena, del lavoro meticoloso e dietro le quinte dei servizi segreti, ecco una storia affascinante e, per di più, vera: come Israele riuscì prima a individuare, poi a catturare e quindi a processare e a condannare Adolf Eichmann, l’ex ufficiale delle SS, il principale esecutore materiale della “soluzione finale del problema ebraico”. L’autore, non è uno scrittore, né un giornalista, ma l’uomo che materialmente, dalla sua posizione al vertice dei servizi segreti israeliani, guidò la caccia all’assassino nazista: raccolse le prime frammentarie notizie, organizzò la squadra che doveva condurre a termine l’operazione. Operazione complicatissima: perché Eichmann, come tanti ex nazisti, aveva trovato rifugio in Argentina, e per processarlo in Israele doveva non solo essere individuato, ma catturato, sequestrato per alcuni giorni, e portato alla destinazione finale. Una delle più straordinarie operazioni investigative della storia. Dove la strategia contò molto – ma anche il caso, i destini umani dei protagonisti, le banali coincidenze. Un libro appassionante da non perdere.
Lo scontro delle civiltà 17/08/2012 -
Samuel P. Huntington Lo scontro delle civiltà Garzanti
Pubblicato nel 1996 (nel 2000 in Italia), da leggere/rileggere oggi per capire che cosa sta succedendo
Quali sono le grandi civiltà che stanno entrando in conflitto nello scenario globale? Da un lato c'è naturalmente il modello americano. Ma quali sono gli altri protagonisti? Qual è il peso della potenza militare e quale quello della potenza economica in questa partita per la supremazia mondiale? Che ruolo può avere l'Europa? Quale sarà il peso dell'Asia e delle economie emergenti? E' questo il filo conduttore del grande scenario tracciato dallo studioso americano, nel primo approfondito tentativo di comprendere l'evoluzione della politica estera dopo l'89 e il crollo del modello bipolare. Un saggio di ampio respiro da non perdere sugli scenari della politica e della cultura mondiali.
Tra amici 09/07/2012 -
Amos Oz Tra amici Feltrinelli
Con poche pennellate precise, Amos Oz ricrea il microcosmo di un kibbutz israeliano negli anni Cinquanta in cui si muovono e s'intrecciano esistenze dominate dalla solitudine, da un sentimento di odio – amore nei confronti delle rigide regole della comunità, e da piccole delusioni quotidiane, subite quasi passivamente, a testa bassa. C'è il padre che non riesce ad accettare la relazione della figlia diciottenne con il suo insegnante di storia, ma non può fare nulla per impedirla, oppure la donna abbandonata dal marito, che dispensa consigli alla nuova compagna dell'ex consorte. Trovano spazio nel libro i due poli contrapposti Moshe e Yotam, il primo integrato all'interno del kibbutz, il secondo a disagio, animato dalla voglia di vedere il mondo e desideroso di accettare la proposta di uno zio da anni residente all'estero che lo invita a studiare ingegneria meccanica in Italia. Tra amici, composto da brevi racconti, è un affresco indimenticabile, popolato di personaggi che ritornano di storia in storia e che devono la loro forza a un’intensa, luminosa umanità.
Il ragazzo che voleva dormire 27/06/2012 -
Aharon Appelfeld Il ragazzo che voleva dormire Guanda
Vincitore nel 1983 del Premio d'Israele per la letteratura, Appelfeld si conferma con il suo ultimo romanzo una delle voci più elevate del panorama letterario israeliano. Erwin ha diciassette anni e alla fine della guerra si ritrova, dopo lunghe peregrinazioni per l'Europa, a Napoli, insieme a un gruppo di rifugiati come lui. Ha perso tutto: padre, madre, lingua, rapporti famigliari. L'unico modo per dimenticare l'orrore che ha vissuto, per lui, è dormire, rifugiarsi nel sonno non come fuga ma per ritrovare la famiglia che non c'è più, sognare di avere ancora una vita come prima che tutto crollasse... Eppure Erwin non è fragile. Riesce a seguire un durissimo allenamento fisico, quasi militare, sotto la guida del responsabile del campo, e a imparare l'ebraico. Erwin come gli altri ragazzi che sono con lui verrà portato in Israele, per poter iniziare una nuova vita, cambierà nome per segnare un nuovo inizio e si chiamerà Aharon...
Il pogrom 26/06/2012 -
Adam Michnik Il pogrom Bollati Boringhieri
Lo storico polacco Adam Michnik ha ricostruito, su documenti da poco resi pubblici negli Stati Uniti, la dinamica e le reazioni al più grande pogrom nell'Europa del Dopoguerra, che provocò la fuga dalla Polonia di molti sopravvissuti all'Olocausto. Dopo l’occupazione di Kielce pochi giorni dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale, i tedeschi incominciarono prima le persecuzioni e poi le deportazioni degli ebrei della cittadina polacca. Quando l’esercito sovietico liberò Kielce nel 1945 soltanto due ebrei rimanevano in città. Nei mesi successivi, circa 150 ebrei si raccolsero nell'ex edificio della comunità ebraica e, nonostante i drammatici accadimenti avvenuti, furono vittime di un violentissimo pogrom: il 4 luglio 1946, una folla inferocita attaccò i sopravvissuti e quando finalmente l'ordine venne infine ristabilito, sette tra i capi dell'aggressione vennero condannati a morte. Nessun ebreo rimase a Kielce.