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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Corriere della Sera-Il Fatto quotidiano Rassegna Stampa
28.07.2017 Gerusalemme: L'occhio critico nei confronti della sola Israele
Cronache di Davide Frattini, Roberta Zunini

Testata:Corriere della Sera-Il Fatto quotidiano
Autore: Davide Frattini-Roberta Zunini
Titolo: «Israele-Giordania, è scontro sull'abbraccio di Bibi alla guardia-AlJazeera e il senso di Bibi per i giornalisti»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA e dal FATTO Quotidiano di oggi, 28/07/2017, le cronache sui disordini a Gerusalemme, preceduti da nostri commenti.

Dedichiamo oggi due pagine alle cronache/commenti su quanto accade a Gerusalemme. La spianata delle moschee, i metal detector sostituiti da altri sistemi di sicurezza, il rapporto Israele-Giordania, Al Jazeera, Bibi ecc.
In altra pagina le corrispondenze di Fiamma Nirenstein e Rolla Scolari, equilibrate nelle cronache e nei commenti. In questa, invece, i pezzi di Davide Frattini e Roberta Zunini.

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Davide Frattini

Corriere della Sera-Davide Frattini: " Israele-Giordania, è scontro sull'abbraccio di Bibi alla guardia"

Non pretendiamo da Frattini una particolare attenzione verso Israele, anche se durante i primi anni da corrispondente poteva lasciarlo sperare. Vorremmo però chiedergli di non riportare giudizi che provengono da una parte soltanto, quella critica verso Netanyhau. E'vero che i media israeliani sono in gran parte critici con il premier - il tiro al governo è sempre stato lo sport preferito dei giornali israeliani-  ma certe frasi potrebbe francamente evitarle, come ad esempio "
Spianata delle Moschee — che gli ebrei venerano come Monte del Tempio", quando semmai è sulle rovine del Monte del Tempio che i musulmani hanno costruito le loro moschee. Anche "il terzo luogo più sacro dell'islam" sarebbe ora di smetterla con questa citazione, l'islam non vi aveva mai organizzato alcun pelleggrinaggio, neppure nei secoli in cui il padrone del territorio era l'Impero Ottomano. Frattini queste cose le sa benissimo, perchè le ripropone come una Zunini qualsiasi?

L'abbraccio dopo il ritorno a casa, i complimenti e le frasi ammiccanti («hai già prenotato la cena con la tua ragazza?»). Benjamin Netanyahu ha diffuso il video dell'incontro ufficiale con la guardia dell'ambasciata che ad Amman ha ucciso due giordani, uno di loro l'aveva ferito alla schiena con un cacciavite. L'accoglienza e la celebrazione sono inaccettabili per re Abdallah, che ha accusato il premier israeliano di aver inscenato uno «spettacolo politico» per guadagni elettorali: «Chiediamo un processo e giustizia in nome dei nostri morti». I giordani sono convinti che lo scontro a fuoco non sia stato la reazione della guardia a un attacco terroristico, come hanno raccontato gli israeliani: la sparatoria — sostengono — sarebbe avvenuta dopo una lite per il ritardo nella consegna, l'arabo era un artigiano arrivato negli alloggi dell'ambasciata per sistemare alcuni mobili, l'altra vittima il padrone di casa. «Il comportamento del primo ministro — ha continuato il re — è provocatorio e infiamma gli estremisti in tutta l'area». La frattura diplomatica — commenta Ben Caspit, prima firma del quotidiano Maariv — «rischia di rovinare i rapporti con l'alleato più importante che abbiamo in Medio Oriente. Invece di farsi fotografare con la guardia, Netanyahu avrebbe dovuto aiutare il re a evitare di venire attaccato dai giordani che lo accusano di essersi dimostrato debole. E questo sta succedendo nel mezzo di una crisi regionale che Abdallah stava contribuendo a risolvere». Da due settimane i palestinesi protestano attorno alla Spianata delle Moschee — che gli ebrei venerano come Monte del Tempio — da quando la polizia aveva piazzato i metal detector e le telecamere davanti all'ingresso principale per i musulmani, misura decisa dopo un attentato, due poliziotti uccisi. I controlli elettronici sono stati rimossi e ieri i leader del Waqf, l'organismo religioso che amministra il terzo luogo più sacro dell'islam, hanno dichiarato che i fedeli potevano tornare a pregare nella moschea Al Aqsa: migliaia hanno premuto per entrare dalle porte nella Città Vecchia, la festa si è trasformata in scontri, quasi cento palestinesi feriti. In serata nuove violenze tra palestinesi e forze di sicurezza israeliane fuori dalla Porta dei Leoni, almeno otto feriti. Anche per oggi la polizia e l'esercito restano in massima allerta, perché i «giorni della rabbia» non sembrano finiti.

Il Fatto quotidiano-Roberta Zunini:"AlJazeera e il senso di Bibi per i giornalisti "

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Roberta Zunini

Roberta Zunini è la Michele Giorgio del Fatto. Se c'è una cronista con il dito puntato su Israele è lei, con il suo gemello al Manifesto, a guidare la lista. Le sue descrizioni della Spianata delle Moschee rievocano gli squilli di tromba dei velinari più incalliti. Non citiamo nulla, il pezzo è da leggere per rendersi conto a quale livello può giungere il pregiudizio contro Israele.

Nonostante i metal detector e le telecamere installate dalle forze di sicurezza israeliane siano stati rimossi e il Gran Mufti di Gerusalemme abbia esortato i fedeli a tornare a pregare presso la Spianata delle Moschee, centinaia di musulmani si sono scontrati con la polizia. Secondo la Mezzaluna rossa, 94 i feriti; per i media israeliani una quarantina. Dopo qualche ora le autorità religiose sono riuscite a convincere la folla a partecipare alle preghiere presso la moschea di Al-Aqsa (che sorge sulla Spianata assieme al Duomo della Roccia), il terzo luogo di culto più importante per l'Islam, assicurando che "lo status quo della Spianata non è stato alterato". Ma tutto sembra far pensare che questa volta non sarà facile riportare una calma duratura tra i fedeli non solo per la frustrazione e la mancanza di fiducia nei confronti delle forze di sicurezza israeliane, quanto per l'interferenza smaccata della Turchia e del Qatar nella disputa. Il presidente turco Erdogan, sostenitore di Hamas più che di Fatah a cui appartiene Abu Mazen, il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, ha subito colto al balzo l'opportunità di sfruttare questo momento di estrema frizionetraebrei e musulmani per uno dei luoghi sacri più contesi del pianeta: per gli ebrei quella che si definisce Spianata delle Moschee è il Monte del Tempio dove andrebbe ricostruito per ridare all'ebraismo la sua culla. Indebolito a livello internazionale per la questione siriana, il Sultano ha dichiarato durante alcuni incontri pubblici a favore di telecamere che "tutti i musulmani, non solo i palestinesi dovrebbero andare in questi giorni a Gerusalemme per difendere uno dei centri nevralgici della religione islamica". A sostenere mediaticamente la guerra santa' del Sultano, secondo il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ci sarebbe la tv del Qatar al Jazeera che è già stata bandita dal Cairo perché ritenuta un organo di propaganda della Fratellanza Musulmana. Il primo ministro israeliano ha dichiarato che farà di tutto perchiuderegli uffici di Gerusalemme dell'emittente di Doha: "AlJazeeracontinua ad agitare la violenza intorno al Monte del Tempio. Ho parlato più volte con i responsabili della polizia che ne chiedono la chiusura. Se ciò non avverrà a causa della legge, lavorerò peradottarelalegislazionenecessariaperespellerealJazeera da Israele". L'emittente ha respinto le accuse.

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