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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Corriere della Sera - Il Fatto Quotidiano Rassegna Stampa
25.07.2017 Israele e Giordania: il caso dell'attentato ad Amman e i metal detector
Commento rivedibile di Davide Frattini, ignobile di Roberta Zunini

Testata:Corriere della Sera - Il Fatto Quotidiano
Autore: Davide Frattini - Roberta Zunini
Titolo: «Israele toglie i metal detector dalla Spianata - Lo 007 e i metal detector della discordia»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 25/07/2017, a pag. 15, con il titolo "Israele toglie i metal detector dalla Spianata", il commento di Davide Frattini; dal FATTO QUOTIDIANO, a pag. 15, con il titolo "Lo 007 e i metal detector della discordia", il commento di Roberta Zunini.

Davide Frattini riporta i fatti più recenti che riguardano le tensioni tra Israele e Giordania dopo l'attentato all'ambasciata israeliana ad Amman e le violenze arabe palestinesi a Gerusalemme. Secondo Frattini però "La dinastia hashemita era già sotto pressione prima che domenica sera una guardia dell’ambasciata israeliana uccidesse due muratori arabi, uno di loro l’aveva pugnalato con un cacciavite". Far passare un terrorista per un "muratore" è un modo per togliere responsabilità a chi ha compiuto l'azione criminale, e dunque giustificare quest'ultima.

Molto peggio fa Roberta Zunini, secondo cui la guardia israeliana che si è difesa è colpevole di "aver ucciso un diciassettenne giordano che lo aveva ferito con un cacciavite" (anche qui il terrorista non viene descritto come tale, e anzi si utilizza l'età come attenuante). Descrivendo la situazione del Monte del Tempio, Zunini sostiene che la "crisi è scoppiata dopo la decisione di Israele di impedire l'accesso ai fedeli musulmani e, subito dopo, di installare metal detector e telecamere all'ingresso di quello che è il terzo luogo di culto più importante dell'islam": non un cenno al motivo che ha spinto all'installazione di innocui metal detector, ovvero la presenza di armi nelle moschee sulla Spianata e un attentato che è costato la vita a due poliziotti israeliani. Zunini conclude un articolo ignobile nel modo peggiore: "ciò che è accaduto nella capitale della Giordania è la conseguenza diretta di ciò che è avvenuto a Gerusalemme e di cui Netanyahu è responsabile". In questo modo giustifica esplicitamente il terrorismo contro Israele, dandone la colpa... ovviamente al governo stesso di Israele.

Ecco gli articoli:

Corriere della Sera - Davide Frattini: "Israele toglie i metal detector dalla Spianata"

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Davide Frattini

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Israele e Giordania

Anche vent’anni fa il primo ministro era Benjamin Netanyahu, al suo primo mandato. In Giordania regnava invece re Hussein. Allora bloccati ad Amman erano due agenti del Mossad, arrestati dopo aver tentato di assassinare Khaled Meshal, il leader di Hamas, con una tossina: per riportare a casa gli 007 il primo ministro israeliano fu costretto a inviare l’antidoto. Oggi il contravveleno per scongiurare la frattura con la Giordania è stato rimuovere i metal detector piazzati dodici giorni fa davanti all’ingresso principale per i musulmani verso la Spianata delle Moschee. La dinastia hashemita è garante del terzo luogo più sacro dell’Islam ed era già sotto pressione prima che domenica sera una guardia dell’ambasciata israeliana uccidesse due muratori arabi, uno di loro l’aveva pugnalato con un cacciavite. I giordani avevano chiesto di interrogare l’uomo della sicurezza.

Alla fine — dopo una telefonata tra Netanyahu e il re — gli hanno permesso di lasciare il Paese. L’accordo di pace firmato nel 1994 è importante per tutti e due, la guerra in Siria e l’offensiva iraniana nella regione preoccupano. Poche ore dopo il premier ha riunito ancora una volta il consiglio di sicurezza e ha deciso di sostituire i metal detector con telecamere per il riconoscimento facciale. I palestinesi e il Wafq, l’organismo religioso che amministra la Spianata, hanno proclamato di non voler accettare soluzioni imposte, da quasi due settimane pregano per strada perché si rifiutano di passare attraverso i varchi elettronici, installati dopo l’attentato in cui sono stati ammazzati due poliziotti. Presentare la rimozione dei metal detector come il risultato della mediazione di re Abdallah potrebbe adesso risolvere la crisi.

IL FATTO QUOTIDIANO - Roberta Zunini: "Lo 007 e i metal detector della discordia"

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Roberta Zunini

La disputa fatale sullo status quo della Spianata delle Moschee nella Città Vecchia di Gerusalemme è ormai un problema di stato anche per il re di Giordania che, per mantenere la propria autorevolezza di giorno in giorno più debole, ha deciso di impedire alla guardia dell'ambasciata israeliana ad Amman di tornare in Israele dopo aver ucciso un diciassettenne giordano che lo aveva ferito con un cacciavite. Questa volta non sarà facile né per Israele né per la Giordania risolvere l'ennesima crisi scoppiata dopo la decisione di Israele di impedirne l'accesso ai fedeli musulmani e, subito dopo, di installare metal detector e telecamere all'ingresso di quello che è il terzo luogo di culto più importante dell'islam.

Non sarà facile perché il re di Giordania è il garante dell'amministrazione (attraverso un organismo religioso, il Waqf) della Spianata dove sorge la moschea di al-Aqsa; nel contempo ad Amman, il parlamento attraverso una dichiarazione del presidente, ha commemorato i palestinesi uccisi venerdì scorso negli scontri con le forze di sicurezza israeliane nella zona orientale della Città Santa. Del resto il parlamento giordano deve fare ciò che re Abadallah II non può permettersi per questioni diplomatiche. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ieri sera ha convocato una riunione urgente del Comitato per la Sicurezza, per tentare di risolvere in tempi rapidi il problema innescato dopo la sparatoria all'ambasciata.

TEL AVIV AVEVA ordinato il rientro in patria dell'addetto alla sicurezza, ma la Giordania lo ha impedito per interrogarlo sulla dinamica dell'accaduto, in realtà per cercare di calmare la popolazione, quasi dieci milioni di persone, furiosa per il comportamento di Israele. Netanyahu, si legge sul suo profilo Twitter, ha "promesso che la guardia sarà riportata in Israele". In un altro tweet ha aggiunto: "Continui contatti sono in corso con funzionari del governo e della sicurezza ad Amman, per chiudere l'incidente prima possibile". Il primo ministro israeliano usa il termine "incidente" per smorzare la tensione, ma ciò che è accaduto nella capitale della Giordania è la conseguenza diretta di ciò che è avvenuto a Gerusalemme e di cui Netanyahu è responsabile. Nonostante il parere contrario dei vertici delle forze di sicurezza israeliane, il primo ministro israeliano ha ceduto alle pressioni dell'ala destra e religiosa della coalizione di governo. Secondo un ex agente del Mossad, Mishka Ben David, - colui che nel 1997 consegnò alle autorità giordane l'antidoto per salvare l'allora capo di Hamas, Khaled Mashaal avvelenato da un altro agente dell'intelligence israeliana- per fare in modo che la guardia dell'ambasciata israeliana venga rilasciata, Israele deve togliere i metal detectors e le telecamere all'ingresso della Spianata. Ma i partiti di destra israeliani, specialmente "Focolare ebraico", punto di riferimento dei coloni, e il suo leader Naftali Bennett, ministro dell'Educazione, non sono d'accordo.

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