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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Il Foglio Rassegna Stampa
18.12.2023 Le sofferenze palestinesi sono interamente responsabilità di Hamas
Commento da Yediot Aharonot

Testata: Il Foglio
Data: 18 dicembre 2023
Pagina: 3
Autore: Commento da Yediot Aharonot
Titolo: «Le sofferenze palestinesi sono interamente responsabilità di Hamas»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 18/12/2023, a pag. 3 con il titolo "Le sofferenze palestinesi sono interamente responsabilità di Hamas", traduzione del Foglio dal giornale israeliano Yediot Aharonot
 
Yediot Aharonot, giornale israeliano
 
Hamas, responsabile della guerra in corso
Hamas, responsabile della guerra in corso
Quando le terribili immagini delle sofferenze dei civili di Gaza inondano i media e infiammano le passioni al di là di ogni pensiero razionale, la sfida è rimanere lucidi riguardo alle responsabilità per gli orrori a cui assistiamo” scrive Boah Beck su Yedioth Ahronoth, il primo quotidiano israeliano. “Ricade interamente su Hamas la colpa per tutte le sofferenze subite dagli abitanti di Gaza dopo il 7 ottobre, tanto è vero che fino al 6 ottobre non c’era alcun motivo perché Israele scatenasse la sua forza militare su Gaza. In effetti, la mattanza del 7 ottobre è stata in parte resa possibile proprio dal fatto che Hamas ha ingannato Israele facendo credere che fosse interessata più allo sviluppo economico della Striscia che a un ennesimo sanguinoso conflitto. Ma il 7 ottobre Hamas ha invaso il territorio sovrano di Israele, ha rapito oltre 230 israeliani e in un giorno ha massacrato circa 1.400 persone, l’equivalente in proporzione di diciassette volte la strage dell’11 settembre negli Stati Uniti. Inoltre, l’orribile ferocia di quegli omicidi e rapimenti, anche in numeri molto più modesti, avrebbe spinto qualunque altro paese a reagire in modo anche più aggressivo e determinato di quanto Israele abbia fatto finora. Con ‘un solo’ 11 settembre, gli Stati Uniti si sono lanciati per decenni in guerra contro due paesi dall’altra parte del pianeta, causando centinaia di migliaia di morti anche civili. Pertanto una pesante risposta militare alle atrocità di massa commesse da Hamas era del tutto prevedibile, il che fa di Hamas l’unico e consapevole responsabile del conflitto che ha scatenato. La Carta di Hamas proclama apertamente l’obiettivo di uccidere tutti gli ebrei, ma tale obiettivo non era mai stato perseguito su una scala così devastante e con atrocità così mostruose, orgogliosamente registrate e diffuse dalla stessa Hamas. Hamas ha apertamente dichiarato che intende ripetere più e più volte il 7 ottobre fino alla distruzione di Israele. Dunque non possono esserci dubbi sulle sue intenzioni, né alcuna illusione che Israele possa in qualche modo convivere con un vicino del genere, o che ci sia qualche speranza di coesistenza pacifica con i palestinesi dentro o fuori Gaza finché c’è di mezzo Hamas. Quindi ricade su Hamas la colpa per aver iniziato l’attuale guerra e ricade su Hamas la colpa per ogni singolo giorno in cui la guerra continua, con tutte le sue conseguenze in fatto di vittime civili, danni alle proprietà, crisi umanitarie e miseria generale. Hamas può porre fine immediatamente a tutte le sofferenze di Gaza rilasciando tutti gli ostaggi e offrendo una resa incondizionata, cosa che ovviamente porterebbe alla cessazione di ogni azione dell’esercito israeliano non appena la capitolazione di Hamas fosse comprovata. Quanto a lungo questa guerra farà danni e vittime a Gaza dipende interamente da Hamas.

Dopo il massacro del 7 ottobre, tutti sanno che l’operazione militare di Israele non potrà fermarsi finché la minaccia di genocidio posta da Hamas ai civili israeliani non sarà eliminata. Quindi l’unica domanda è: quanti morti e quanta distruzione Hamas intende infliggere ai civili di Gaza prima di smettere di combattere? E la comunità internazionale farà pressione su Hamas affinché accetti la sconfitta ‘al più presto’ e si arrenda senza condizioni, al fine di risparmiare ai civili di Gaza ulteriori morti e devastazioni”.

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lettere@ilfoglio.it

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