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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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La Stampa Rassegna Stampa
15.10.2023 Germania, Scholz vieta la rete anti israeliana
Cronaca di Uski Audino

Testata: La Stampa
Data: 15 ottobre 2023
Pagina: 11
Autore: Uski Audino
Titolo: «In Germania lo spettro dell'antisemitismo strisciante»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 15/10/2023, a pag.11, con il titolo "In Germania lo spettro dell'antisemitismo strisciante", il commento di Uski Audino.

In Germania lo spettro dell'antisemitismo strisciante - La Stampa

«Convivere con la paura sì, ci si è abituati come ebrei, accade sempre dopo ogni episodio di violenza in Medio Oriente, ma stavolta c'è un pericolo nell'aria che prima non c'era», racconta Reut Yael Paz, accademica israeliana che vive in Germania da anni, dove insegna diritto comparato e internazionale all'università di Giessen. «Dopo la chiamata di Hamas al "venerdì della rabbia" contro ogni ebreo o israeliano nel mondo, ho tenuto i miei bambini a casa da scuola. Non l'avevo mai fatto prima, anche se è una scuola internazionale e il pericolo non era evidente», dice. Ma non è solo una questione di percezione. «La mia babysitter tornando a casa ha trovato una stella di David disegnata sulla porta» continua. Come interpretarlo se non come una minaccia? «Di solito per strada con i bambini parlo ad alta voce in ebraico. È il mio modo di rivendicare la mia identità e lo faccio consapevolmente qui a Berlino. Ieri in strada ho notato che molti vicino a me parlavano in arabo, così ho spiegato ai miei figli di sette e nove anni che non dovevamo fare come al solito. Era pericoloso», ci spiega la professoressa che guida il progetto di ricerca sull'antisemitismo "Seeing antisemitism thorugh law". Dopo le manifestazioni di giubilo, sabato scorso, a sostegno dell'attacco terroristico di Hamas nel quartiere multietnico di Neukölln a Berlino, tutte le città tedesche sono corse ai ripari vietando raduni simili. Il cancelliere Olaf Scholz al Bundestag è tornato a ribadire che «la sicurezza di Israele è una ragione di Stato per la Germania», come aveva già detto nel 2008 Angela Merkel davanti alla Knesset. Ed ha chiesto di vietare la rete anti-israeliana Samidoun. «Stiamo lavorando intensamente a questi divieti e li metteremo in pratica il prima possibile», ha sottolineato il cancelliere. Ma la lotta all'antisemitismo, in Germania come altrove in Europa, si mescola al tema dell'integrazione di chi ha "un background migratorio", come le seconde e terze generazioni di tedeschi i cui genitori provengono da Libano e Turchia. C'è chi punta il dito su di loro per definire l'antisemitismo come un fenomeno di importazione. La loro reazione «agli atti omicidi di Hamas distrugge anche la speranza che avevo di riuscire a integrare queste persone nel nostro ordine democratico», ha detto l'ex responsabile degli Interni Ehrhart Körting. «In Germania ho notato troppo spesso definire l'antisemitismo negli ambienti accademici ma anche tra i politici – continua la dottoressa Paz - come qualcosa che viene da fuori, dal Medio Oriente, dagli arabi, dai musulmani, mentre i cristiani, bianchi e tedeschi, non sono più antisemiti. Ma ora che vivo qui da un po' di tempo, posso dire che non è vero, l'antisemitismo non è andato via». spiega la professoressa. Certo, l'allerta per prevenire atti di violenza e attentati è massima da parte delle autorità tedesche e le misure di controllo sono senza precedenti, soprattutto in quest'ultima occasione. La protezione della polizia è un fattore «necessario e importante», continua Paz, «ma non si può escludere che gli ebrei potrebbero essere odiati ancora di più: qualcuno potrebbe pensare "adesso dobbiamo pagare più tasse per proteggerli"». Intanto, mentre "il venerdì della rabbia" fuori da Israele conta le sue vittime in Francia - dove in un liceo di Arras un insegnante è stato accoltellato - e a Pechino - dove un familiare di un diplomatico dell'ambasciata israeliana è stato ferito - in Germania non si è registrata violenza. Complice forse il richiamo del presidente federale della comunità turca, Gökay Sofuoglu, che ha invitato a «stare lontani dalla manipolazione di Hamas; sta danneggiando i musulmani di tutto il mondo!», così come l'invito alla pace del presidente del Consiglio del coordinamento dei musulmani in Germania, il Ditib, Yakup Ayar.

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