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La Stampa Rassegna Stampa
15.04.2023 Putin minaccia la Polonia
Cronaca di Giuseppe Agliastro

Testata: La Stampa
Data: 15 aprile 2023
Pagina: 18
Autore: Giuseppe Agliastro
Titolo: «A Bakhmut ucraini vicini alla resa Medvedev minaccia la Polonia»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 15/04/2023, a pag.18, con il titolo "A Bakhmut ucraini vicini alla resa Medvedev minaccia la Polonia"  l'analisi di Giuseppe Agliastro.

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Giuseppe Agliastro

Joseph Stalin and Vladimir Putin: Two men with the same mindset - The New  European

Prosegue senza tregua la feroce battaglia per il controllo di Bakhmut. Stando al ministero della Difesa britannico, nelle ultime 48 ore le truppe russe avrebbero intensificato il fuoco d'artiglieria e i militari ucraini sarebbero stati costretti a ritirarsi da alcune zone di questa cittadina del Donbass dilaniata dalla guerra. Tutto questo mentre le autorità ucraine accusano i soldati del Cremlino di aver sparato dei missili sulla vicina Sloviansk facendo ancora una volta strage di civili: il bilancio ufficiale delle vittime ieri sera era di almeno otto morti, tra cui un bambino di due anni. Londra afferma che a Bakhmut «le forze ucraine affrontano notevoli problemi di rifornimento, ma si sono ritirate in modo ordinato dalle posizioni che sono state costrette a cedere». Mentre secondo Mosca i mercenari del famigerato gruppo Wagner starebbero avanzando col supporto dell'aeronautica «per conquistare i quartieri occidentali della città». Da parte sua, Kiev sostiene che l'esercito russo avrebbe spostato su Bakhmut anche soldati prima schierati in altre zone. «Il nemico sta usando lì le sue unità più professionali e ricorre a una quantità rilevante di artiglieria e aviazione», ha detto la vice ministra della Difesa Hanna Maliar. Fonti ucraine sul campo hanno detto all'Afp che le forze di Kiev sarebbero in una posizione «difficile». «So che molti dei nostri soldati sono dispersi, che sono state perse posizioni ed è stato impossibile evacuare o ritirare le truppe», ha spiegato una fonte militare ucraina all'agenzia di stampa francese, aggiungendo però che l'esercito ucraino continuerebbe a «portare gente fresca». Due giorni fa Mosca aveva dichiarato di aver tagliato fuori le forze ucraine a Bakhmut, ma poi lo stesso capo di Wagner, il potente oligarca Yevgeny Prigozhin, aveva definito «prematuro» parlare di un «accerchiamento completo» dei soldati ucraini e Kiev aveva seccamente smentito assicurando che i suoi militari nella città continuerebbero a ricevere armi. Le autorità di Kiev hanno accusato ieri le forze russe di aver bombardato la città di Sloviansk con missili S-300 danneggiando dei condomini. Secondo la polizia, il raid ha innescato un incendio e ha fatto crollare gli ultimi due piani di una palazzina. La presidenza ucraina ha fatto sapere che un bambino estratto vivo dalle macerie è poi morto durante il trasporto in ambulanza. «Lo Stato malvagio dimostra ancora una volta la sua essenza», ha commentato Zelensky. È strage anche di soldati. Di entrambi gli schieramenti. Stando a uno dei presunti documenti top secret del Pentagono finiti online e analizzato dal Washington Post, la guerra in Ucraina avrebbe decimato le forze speciali russe, quelle dei cosiddetti "spetsnaz". E le perdite per Mosca sarebbero così pesanti che potrebbero essere necessari anni per riportare queste unità alla potenza operativa che avevano prima del conflitto. Il giornale americano sottolinea che secondo il documento, ma anche secondo gli esperti, all'inizio dell'invasione gli alti comandi russi hanno deciso di schierare in prima linea gli spetsnaz, anche perché «scettici sulle abilità dei militari ordinari». Il file studiato dal Washington Post mostra quelle che sarebbero in teoria le foto satellitari della 22esima brigata delle forze speciali russe. Nella prima immagine, che risalirebbe al novembre del 2021, si vede la base piena di mezzi militari. Nella seconda, che sarebbe stata scattata un anno dopo, in seguito al ritorno in Russia dell'unità, i mezzi tattici Tigr sarebbero meno della metà di prima. Non è chiaro quanti militari delle forze speciali russe abbiano perso la vita in questa guerra e quanti siano rimasti feriti. Secondo il documento citato dal Washington Post però nella 346esima brigata ci sarebbero «solo 125 militari in servizio attivo sui 900 dispiegati». Il Cremlino ha schierato al fronte anche mercenari e riservisti richiamati alle armi, e ieri Putin ha firmato una nuova legge che prevede la creazione di un sistema elettronico per la convocazione dei militari ed è considerata un giro di vite del regime contro l'aggiramento della coscrizione. Intanto l'ex presidente russo Medvedev ha lanciato un'altra delle sue dichiarazioni violente e impregnate di propaganda: «Non so chi vincerà o perderà questa guerra - ha scritto - ma, considerando il ruolo della Polonia come avamposto Nato in Europa, se ci sarà una guerra tra Russia e Nato, la Polonia scomparirà, insieme al suo stupido premier». Il premier ungherese Viktor Orban ha rincarato la dose: «L'Ucraina non esiste dal punto di vista economico», ha detto, chiedendosi se sia possibile continuare a mantenerla. «Paghiamo le pensioni e gli stipendi ucraini, manteniamo la loro amministrazione statale, la loro assistenza sanitaria. É chiaro che questo stato di cose non può essere mantenuto a lungo termine».

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