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La Stampa Rassegna Stampa
14.04.2023 Spie americane: che disastro!
Analisi di Francesco Semprini

Testata: La Stampa
Data: 14 aprile 2023
Pagina: 17
Autore: Francesco Semprini
Titolo: «Le spie americane da Israele al Canada nei leaks la mappa dello scontro globale»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 14/04/2023 a pag.17 con il titolo "Le spie americane da Israele al Canada nei leaks la mappa dello scontro globale" l'analisi di Francesco Semprini.

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Francesco Semprini

I leaks imbarazzanti: “Alleati spiati dagli Usa, c'è anche l'Ucraina” - Il  Fatto Quotidiano

I tentacoli della sorveglianza americana abbracciano l'intero Pianeta andandosi a insinuare in ogni pertugio che le maglie di sicurezza dei governi offrono, con l'obiettivo di spiarne segreti riconducibili al conflitto russo-ucraino e alle attività degli emissari di Mosca. È quanto emerge dalla fuga di documenti militari riservati secondo cui, spiega il Washington Post, i radar Usa erano orientati verso gli attori più o meno coinvolti nel conflitto, a partire da nazioni più piccole fino ad arrivare alle Nazioni Unite.

Ucraina Sotto la lente di ingrandimento americana ci sono i punti deboli nelle difese aeree ucraine e potenziali problemi con le forniture di munizioni. Un'istantanea di fine febbraio scattata dal Pentagono spiega che la «capacità dell'Ucraina di fornire una difesa aerea a medio raggio per proteggere le linee del fronte sarà fortemente ridotta entro il 23 maggio». Un altro rapporto «top secret» offre una cupa valutazione della prevista controffensiva dell'Ucraina, avvertendo che probabilmente si tradurrà in «modesti guadagni territoriali, ben al di sotto» degli obiettivi di Kiev.

Russia Grazie all'opera di infiltrazione nell'intelligence russa gli Stati Uniti sono stati in grado di avvertire l'Ucraina di attacchi imminenti. I documenti fanno anche riferimento alla pianificazione interna del Gru, l'agenzia di intelligence militare russa, e del Gruppo Wagner, i mercenari al soldo di Mosca, suggerendo che entrambi sono stati compromessi dagli hacker di Washington.

Cina I documenti includono analisi sui rischi ad ampio raggio posti dalla Cina, inclusa la volontà di Pechino di inviare armi letali alla Russia e dettagli di un test sperimentale di armi ipersoniche condotto dalla Cina a febbraio, il DF-27 che ha volato per 12 minuti su oltre duemila chilometri ed ha «alta probabilità» di penetrare nei sistemi di difesa balistica statunitensi. Un dossier pubblicato a febbraio afferma inoltre che un attacco ucraino sul suolo russo utilizzando armi della Nato potrebbe trascinare Pechino nella guerra.

Egitto Un documento datato 17 febbraio riassume presunte conversazioni tra al-Sisi e alti funzionari militari egiziani che fanno riferimento a piani per fornire alla Russia munizioni di artiglieria e polvere da sparo. Nel documento, il presidente ordina di mantenere segreta la produzione e la spedizione dei razzi «per evitare problemi con l'Occidente».

Iran Le agenzie Usa monitorano produzione e approvvigionamento degli armamenti di Teheran, mentre un rapporto top secret riferisce di sforzi per veicolare un'imminente visita di Rafael Grossi, capo dell'Aiea.

Ungheria Un «aggiornamento della Cia» afferma che Viktor Orban ha identificato gli Stati Uniti di Joe Biden (con Donald Trump i rapporti erano cordiali) come uno dei «tre principali avversari» del suo partito. L'affermazione è stata identificata come una sostanziale escalation del livello di retorica anti-americana.

Serbia Un documento dell'intelligence statunitense da poco trapelato sembra indicare che il Paese balcanico avesse fornito armi letali a Kiev. «La Serbia non ha inviato armi all'Ucraina e tutte le accuse pubblicate su questo argomento sono false voci - è la replica del ministro della Difesa Milos Vucevic -. Qualcuno ovviamente mira a trascinare la Serbia in quel conflitto».

Corea del Sud Seul è nei radar Usa per aver inizialmente accolto con diffidenza la richiesta di Washington di inviare munizioni per artiglieria all'Ucraina. L'intelligence del Paese asiatico era preoccupata che la richiesta potesse causare irritazione a Mosca.

Turchia Sarebbe stata contattata da Wagner per ottenere armi e attrezzature «con cui sostenere attività del gruppo di Yevgeny Prigozhin in Mali e Ucraina». Non è dato sapere se la Turchia sapesse o se la trattativa è andata a buon fine.

Canada Zarya, un gruppo di hacker filorusso, il 25 febbraio ha condiviso documenti con un presunto ufficiale dell'agenzia di intelligence di Mosca Fsb in cui si affermava di aver ottenuto l'accesso alla rete infrastrutturale del gas canadese e di poter, tra le altre cose, avviare un arresto di emergenza di un sito di distribuzione. L'Fsb credeva che si potesse causare un'esplosione. Non è chiaro se un episodio del genere si sia verificato.

Haiti Emissari del gruppo Wagner avevano in programma alla fine di febbraio di recarsi «sotto copertura» ad Haiti per valutare un potenziale accordo col governo e combattere le bande criminali che controllano vaste aree della capitale, sul modello di quanto accaduto in Mali in chiave antijihadista. A ottobre, il primo ministro Ariel Henry ha invocato il dispiegamento di una forza di sicurezza straniera per arginare la violenza delle bande, ma Usa e alleati non si sono dimostrati inclini a occuparsene, sebbene una frangia repubblicana spinga per un intervento. Il governo di Port-au-Prince nega ogni contatto con gli emissari di Prigozhin.

Onu Gli Stati Uniti ritengono che Antonio Guterres sia troppo accomodante con Mosca. Washington ha monitorato da vicino il segretario generale specie le comunicazioni private col suo vice. Un carteggio in particolare si concentra sull'accordo sul grano, mediato da Onu e Turchia e fa intendere che il segretario fosse così ansioso di preservare l'accordo da essere disposto a soddisfare gli interessi della Russia.

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