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Il Manifesto Rassegna Stampa
01.04.2018 Manifesto: comunisti ma anche tonti
Rivelano i piani criminali di Yemen e Iran, due stati-canaglia amici

Testata: Il Manifesto
Data: 01 aprile 2018
Pagina: 8
Autore: La redazione del Manifesto
Titolo: «Con i missili iraniani avremmo già vinto»

Riprendiamo dal MANIFESTO di oggi, 01/04/2018 a pag.8, il redazionale  con il titolo "Con i missili iraniani avremmo già vinto"

Immagine correlata
Attento Iran, MDS è un osso duro

L'articolo che segue è di eccezionale importanza, perché:
1. Rivela come lo Yemen sia ormai una colonia dell'Iran, visto che per le dichiarazioni ufficiali si appoggia alla agenzia iraniana Irna 
2. Rivela come sia lo Yemen, su ordine degli ayatollah, ad attaccare l'Arabia Saudita
3. Rivela come i razzi lanciati contro l'Arabia Saudita siano di fabbricazione nella Corea del Nord e in Russia, arrivati un Yemen attraverso i costanti rifornimenti dall'Iran
4. il presidente del 'consiglio rivoluzionario' dello Yemen Mohammed Ali al-Houthi dichiara "con la tecnologia iraniana saremmo già a Riyad", rivelando quanto potrà avvenire in un vicino futuro
5. Ci chiediamo allora se l'Arabia Saudita non abbia tutte le ragioni per bombardare lo Yemen e - soprattutto- non ne abbia di ancora più urgenti per difendersi dalle mire criminali dell'Iran
6. Per finire: quelli del Manifesto -comunisti ma pure tonti- come hanno potuto pubblicare questa agenzia che disvela i piani di Yemen & Iran? due paesi che la Pravda italiana sembra avere molto a cuore?

Ecco il pezzo:

Un missile lanciato nella mattinata di ieri dal territorio yemenita sarebbe stato intercettato dal sistema di difesa saudita mentre sorvolava la città di Najran. I frammenti caduti su un'area residenziale della città di confine avrebbero ferito un cittadino indiano. Diversa la versione fornita dall'agenzia di stampa yemenita Saba, controllata dagli Houthi, secondo cui il missile ha invece colpito una base della Guardia nazionale saudita a Najran, provocando morti e danni. Sia come sia, è il secondo attacco missilistico degli Houthi contro l'Arabia Saudita dopo quello avvenuto tra il 25 e il 26 marzo scorso che ha messo nel mirino diverse città del regno degli al Saud, compresa la capitale Riyadh. Un lancio coordinato, nel terzo anniversario del conflitto scatenato dalla coalizione a guida saudita contro gli Houthi e la popolazione civile yementita, che ha provocato anche una dura presa di posizione del Consiglio di sicurezza dell'Onu contro i ribelli sciiti che hanno preso il potere a Sana'a. Anche in quell'occasione i missili sono stati intercetatti e distrutti dal sistema di difesa saudita, ma i frammenti caduti al suolo hanno provocato la morte di un cittadino egiziano e il ferimento di altri due. Il 30 marzo un altro missile, lanciato verso la provincia meridionale del Jazan, è stato neutralizzato, portando a 104 - secondo fonti saudite - il numero dei missili balistici lanciati dagli Houthi, tutti abbattuti. Alla coalizione araba a guida saudita che continua a minacciare rappresaglie contro l'Iran, accusata di fornire i missili ai ribelli houthi, risponde il presidente del Consiglio rivoluzionario supremo dello Yemen, Mohammed Ali al-Houthi attraverso l'agenzia iraniana Irna: quali missili iraniani - dice - si tratta di «aggiornamenti di vettori fabbricati in Russia e Corea del Nord». E costituiscono «un atto di autodifesa»: finché la coalizione continuerà a bombardare lo Yemen «continueremo a utilizzare tutti i mezzi disponibili contro gli invasori». Di più, ha aggiunto al-Houthi, «con la tecnologia iraniana saremmo già a Riyadh.

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redazione@ilmanifesto.it

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