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Il Manifesto Rassegna Stampa
28.05.2014 Mavi Marmara: condannati quattro israeliani. E alla falsificazione giudiziaria si aggiunge quella giornalistica
sul quotidiano comunista

Testata: Il Manifesto
Data: 28 maggio 2014
Pagina: 8
Autore: Michele Giorgio
Titolo: «Flottiglia, condanna per quattro israeliani»
Riprendiamo dal MANIFESTO di oggi, 28/05/2014, a pag.8, l'articolo di Michele Giorgio dal titolo "Flottiglia, condanna per quattro israeliani".
Sia il tribunale turco che ha condannato quattro alti ufficiali israeliani per la vicenda di Mavi Marmara sia Michele Giorgio ignorano deliberatamente la verità, ormai nota e dimostrata, sull'accaduto. Sulle navi non c'erano pacifisti, ma terroristi armati e i militari israeliani , aggrediti, furono costretti a difendersi per proteggere le proprie vite.
( http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=999930&sez=120&id=34993 )


Michele Giorgio 

              
Armi ritrovati sulla nave dei "pacifisti" 

  

I "pacifisti" gettano un soldato israeliano in mare

Ecco l'articolo.


A pochi giorni dal quarto anniversario del blitz israeliano contro la Freedom Flotilla diretta a Gaza, i giudici di Istanbul hanno condannato in contumacia quattro ali ufficiali israeliani - l'ex capo di stato maggiore Gaby Ashkenazi, l'ex capo dell'intelligence militare Amos Yadlin, l'ex capo della Marina Eliezer Marom e l'ex capo dell'intelligence dell'aeronautica Avishai Levy - ritenuti colpevoli dell'omicidio di nove attivisti turchi, colpiti dal commando protagonista dell'arrembaggio alla nave Mavi Marmara. I giudici inoltre hanno emesso dei mandati di arresto, consegnati all'Interpol. Da settimane circolano indiscrezioni su un accordo tra Turchia e Israele che consentirebbe la ripresa delle relazioni tra i due Paesi in cambio di un risarcimento economico alle famiglie delle vittime. L'accordo prevede anche l'immunità per quattro comandanti israeliani appena condannati. La Mavi Marmara fu presa d'assalto in acque intemazionali il 31 maggio 2010. Dopo un iniziale sdegno intemazionale, Israele ottenne il pieno appoggio degli Stati uniti e si rifiutò di collaborare con le indagini avviate dalle agenzie competenti dell'Onu. Il premier turco Erdogan reagì con rabbia all'accaduto. In seguito però ha accettato l'accordo di risarcimento, anche per gli interessi economici nazionali. A cominciare dalla realizzazione di un gasdotto destinato trasportare il gas israeliano (un affare 2.5 miliardi di dollari). La sentenza di Istanbul è giunta nelle stesse ore in cui si spegneva, dopo quattro anni di coma, Ugur Suleyman Soylemez, uno dei passeggeri rimasti feriti sulla Mavi Marmara.

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