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Internazionale Rassegna Stampa
24.10.2015 L'odio settimanale per Israele di Internazionale
nel commento del direttore Giovanni De Mauro

Testata: Internazionale
Data: 24 ottobre 2015
Pagina: 7
Autore: Giovanni De Mauro
Titolo: «Concerto»

Riprendiamo da INTERNAZIONALE 23/29 0tt0bre 2015, a pag.7, con il titolo "Concerto" la colonna del direttore Giovanni Di Mauro.

Erano anni che non sfogliavamo il settimanale diretto dal Di Mauro, una delle pubblicazioni più pregiudizialmente ostili  a Israele che si pubblichino in Italia. Le fonti erano sempre Amira Haas e Gideon Levy, due giornalisti di Haaretz, il cui compito è quello di riferire la propaganda palestinista ai lettori israeliani con poca dimestichezza con la lingua araba. La scelta dei due indica chiaramente la posizione del settimanale italiano.
Con la breve del direttore che riportiamo oggi, IC riprende a interessarsi all'odiatore INTERNAZIONALE. Segnaleremo tutti i pezzi che pubblicherà su Israele.


Giovanni De Mauro, direttore di Internazionale

John Berger, scrittore, pittore e critico d’arte britannico (in breve: uno dei più importanti intellettuali europei), ha mandato domenica scorsa un’email ad amici vicini e lontani. Eccola, nella traduzione di Maria Nadotti:
“Il concerto per pianoforte e orchestra n. 5 di Beethoven evoca una felicità che è quasi senza limiti e che, proprio per questo, né lui né noi possiamo possedere. Il concerto fu detto l’Imperatore. Ci porta a un orizzonte di felicità che non possiamo valicare. Oggi lo mando agli studenti palestinesi che stanno dimostrando al checkpoint di Beit El, all’entrata di Ramallah. Anch’essi sono ispirati da una visione della felicità che nelle loro vite non sono in grado di conoscere. Mando loro il concerto perché lo usino come arma nella lotta contro gli israeliani che occupano e colonizzano la loro terra. Beethoven approva. La politica gli sta molto a cuore. La sua terza sinfonia, l’Eroica, fu ispirata da Napoleone quando ancora era un combattente per la libertà e prima che diventasse un tiranno. Per un giorno cambiamo nome all’Imperatore e chiamiamolo: concerto per pianoforte e orchestra n. 5, l’Intifada”.

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