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Rassegna Stampa
14.11.2015 L'antisemitismo che l'Europa non vede
Analisi di fiamma Nirenstein

Testata:
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «L'antisemitismo che la Ue non vede»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 14/11/2015, a pag. 1-10, con il titolo "L'antisemitismo che la Ue non vede", l'analisi di Fiamma Nirenstein.

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Fiamma Nirenstein

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Se le indagini confermeranno che l'attacco di Milano è un attacco antisemita il pubblico purtroppo non ne riceverà nessuna sorpresa. E' ormai abituato. L'Europa è percorsa da un fetente vento antisemita di ritorno. A me che, piccolissima, veniva descritta la passata persecuzione della mia famiglia come una parentesi definitivamente conclusa con la vittoria del bene, questo sembra u n paradossale incubo. Ma tant'è: e occorre aver coraggio e soffermarsi sulla forma che prende oggi l'antisemitismo se vogliamo perlomeno affrontarlo, anche se è difficile battere una così radicata malattia. L'episodio di Milano ha il sapore della mimesi criminale: sembra la copia degli attacchi coi coltelli alla gente di Gerusalemme delle ultime settimane. Ovvero, l'identificazione del giovane haredi di Milano (religioso, evidentemente ebreo nell'abbigliamento) con un odiato israeliano, se l'attacco è antisemita, è fuori di dubbio.

Nonostante da noi gli attacchi con intenti omicidi agli ebrei non siano abbondanti come in Francia, o in Belgio o nell'Europa del nord, specie dove l'immigrazione islamica è più intensa, pure la memoria corre, oltre che agli assassini di Parigi (Ilan Halimi e il supermarket Hypercacher), di Tolosa e di Bruxelles, all'assassinio del piccolo Stefano Taché nel 1982, colpevole solo di trovarsi alla sinagoga di Roma quando un commando palestinese la attaccò. Lungo tutta una strada che copre una strada lunga cinquant'anni l'antisemitismo approfitta del conflitto arabo israeliano per nutrirsi, e adesso il fenomeno è molto più vasto perché socialmente sostenuto da parte dell'immigrazione. Esso è intessuto della mitologia negativa creata dai palestinesi e dai loro alleati che definiscono Israele uno "Stato di apartheid", o chiamano "nazisti" i suoi soldati, parlano di "occupazione" lasciando intendere che Israele stessa va cancellata, dice anche che Israele ha operato una "pulizia etnica" laddove il numero dei palestinesi si è moltiplicato e altre bugie.

Durante la Seconda Intifada mentre esplodevano i caffè e gli autobus, l'Europa invece ribolliva di odio anti-israeliano. Così anche durante le guerre a Gaza, sempre causate da Hamas; adesso invece di solidarizzare con gli ebrei attaccati a coltellate si parla di "ciclo della violenza" solo perché i terroristi armat i vengono bloccati. Il diritto a difendersi viene negato, la memoria offesa. In Svezia la giornata della memoria della Notte dei Cristalli è stata celebrata mettendo al bando le associazioni ebraiche. In Ungheria il movimento antisemita chiede liste di ebrei "traditori", si sono uditi canti di "morte agli ebrei" nelle vie di Berlino, scienziati, intellettuali, artisti vengono boicottati dalle università europee e americane. Gli atti di vandalismo hanno sfregiato i cimiteri di molte capitali, varie sinagoghe sono state messe sotto assedio. E non si può dire che ci sia una grande reazione come non c'è stata quando l'ambasciatore francese in Inghilterra disse: "Quel piccolo paese di m… ci porterà tutti alla guerra", o quando una gara internazionale di comics fu vinta da un'immagine tipo Goya di Ariel Sharon con la pancia nuda su cui sgocciola il sangue dei bambini che lui divora.

E' di pochi giorni fa l'accusa palestinese ai soldati israeliani di uccidere i giovani per rub argli gli organi, e la stessa cosa era stata scritta quattro anni fa al giornale Aftonbladet, svedese. L'antisionismo è la nuova forma di antisemitismo, contro tutti gli ebrei, israeliani e della diaspora. Per batterlo, occorre affrontare l'idea che i giovani si fanno della storia dello Stato d'Israele anche a scuola. Oggi la leggono secondo l'incitamento arabo e un'ideologia da guerra fredda in cui Israele ha il ruolo dell'imperialista crudele. Purtroppo la verità non ha mai avuto molto effetto sull'antisemitismo. Ma avalla l'odio e persino l'aggressione terrorista l'incredibile etichettatura razzista dei prodotti del West Bank stabilita dall'UE. E' un'ulteriore forma di criminalizzazione, in tempi di terrorismo.

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