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Rassegna Stampa
20.06.2014 Populisti e neonazi: gli alleati di Grillo in Europa
Cronaca di Matteo Basile

Testata:
Autore: Matteo Basile
Titolo: «Svastiche e divise naziste: gli alleati di Grillo in Europa»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 20/06/2014, a pag 10, l'articolo di Matteo Basile dal titolo "Svastiche e divise naziste: gli alleati di Grillo in Europa"

Beppe Grillo


Tina Hallgren Bengtsson, durante una riunione del suo partito, i Democratici Svedesi, in uniforme militare e con una bandiera nazista

Quando Grillo pronunciò l’ormai ce­lebre frase «io sono oltre Hitler»nessuno, in fondo, lo aveva preso sul serio. Del re­sto di sparate, specie in campagna eletto­rale, il leader del Movimento 5 stelle ne ha dette davvero tante, troppe. Passate le elezioni però quella frase, assurda ed in­quietante, diventa incredibilmente cre­dibile.
Oltre a Nigel Farage, leader inglese di Ukip, movimento britannico di estrema destra etichettato come antisemita, razzi­sta e xenofobo, c’è bisogno di altri alleati. Per formare un gruppo al Parlamento eu­ropeo servono deputati di almeno un quarto dei paesi membri. E allora il buon Nigel, ha avviato lo scouting. Nel gruppo­ne siederanno tra gli altri, con due parla­mentari, i «Democratici Svedesi» che ne­gli anni si sono segnalati alla cronaca per una vicinanza spaventosamente simbio­tica agli ideali nazisti. Sta facendo il giro del web la foto di Tina Hallgren Bengts­son, ex membro di spicco del partito, ri­tratta durante una riunione in uniforme militare e con bandiera nazista alle spal­le. Lei ha lasciato il partito per un movi­mento nazionalista ma tra i «Democrati­ci » è rimasto, ovviamente in posizione non marginale, il marito Jan, anch’egli presente in divisa alla medesima riunio­ne. Tale abbigliamento era prassi abitua­le nelle riunioni del partito, così come il di­lettarsi nel dare al rogo libri di scrittori ebrei. Errori di gioventù? Goliardate? Nemmeno per idea. Tra i democratici svedesi hanno trovato spazio (e seggi in parlamento) anche naziskin che per pas­sare le nottate si ubriacavano e pestava­no gli immigrati per strada, cultori della purezza della razza che sostengono quanto sia disdicevole avere rapporti ses­suali con «asiatici o negri», o personaggi esperti in soluzioni (finali?) del proble­ma immigrazione, come chi affermò pub­blicamente che «i musulmani dovrebbe­ro­essere deportati e l’islam vietato in Sve­zia ». Un partito molto noto in Scandina­via che venne citato da Anders Breivik quale modello per una nuova Europa. Tanto che Breivik stesso venne invitato dai vertici del partito a tenere una confe­renza in Svezia. Ma quella conferenza non si tenne mai perché nel frattempo Breivik passò alla storia come l’autore del­la strage di Utoya, in Norvegia, dove, an­ch­e per protestare contro la crescente im­migrazione nel suo Paese, uccise 77 per­sone, in maggioranza giovanissimi, che si erano riunite per parlare di politica.
Ieri sera, con un lungo post sul suo blog, Grillo ha provato a difendere gli sve­desi dicendo che non sono più estremisti e che hanno preso le distanze dal loro pas­sato filonazista per poi attaccare, come di consueto: «Non ci avranno come voglio­no, prigionieri di stereotipi e piegati ai ri­tuali dei vecchi partiti ». Svedesi converti­ti, Farage un simpaticone con il sense of humor. Sempre colpa delle malelingue che vogliono screditare il Movimento, dunque. Fatto sta che dopo l’alleanza con Farage, osteggiata da gran parte del­la base, arriva la definizione di questa
squadra fortissimi che raccoglie rappre­sentanti di estrema destra di mezza Euro­pa. Che abbia detto il vero quando grida­va «io sono oltre Hitler»?

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