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Rassegna Stampa
24.11.2013 La Turchia sta con Morsi: rottura diplomatica con l'Egitto
Commento di Fiamma Nirenstein

Testata:
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «I faraoni d'Egitto alla guerra col sultano turco»

Egitto e Turchia rompono i rapporti diplomatici, Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 24/11/2013, a pag.13, con il titolo " I faraoni d'Egitto alla guerra col sultano turco ", il commento di Fiamma Nirenstein.

Rottura diplomatica                                            Fiamma Nirenstein

È un grande scontro di leoni della stessa famiglia sunnita che ruggisco­no­per affermare il loro orgoglio pluri­millenario. Il Medio Oriente è dilania­to dai due­fronti islamici sciita e sunni­ta l'uno contro l'altro, ma adesso si ri­vela anche la micidiale concorrenza interna al fronte più storicamente ro­busto, quello del sultano turco e del fa­raone egiziano. Ieri l'Egitto ha degra­dato le relazioni diplomatiche con la Turchia ed espulso il suo ambasciato­re dal Cairo; con rapida reazione la Turchia ha dichiarato l'ambasciato­re egiziano «persona non grata» e de­gradato le relazioni con l'Egitto allo scambio fra «incaricati d'affari».
L'ambasciatore egiziano era torna­to dalla Turchia in agosto, quando
Mohamed Morsi era stato cacciato via dal generale Sisi con una grande ri­voluzione militare e popolare. Il mini­stero degli Esteri egiziano spiega che «la leadership turca ha insistito nella sua posizione inaccettabile, sobillan­do la comunità internazionale e espri­mendo posizioni che sono un'offesa alla volontà popolare».
Lo scontro fra Egitto e Turchia ha
un nome: Fratellanza Musulmana. Fra il movimento islamista che era ap­parso come il vincitore nelle rivolu­zioni mediorentali e l'Akp, il partito di Erdogan, c'è un rapporto di identifi­cazione: la vittoria di Morsi era stata considerata dal leader turco come co­sa sua. La sua furia per il fallimento della Fratellanza in Egitto lo ha stra­vol­to fino a dichiarare che Israele è re­sponsabile della deposizione di Mor­si. Ieri ha salutato la crisi con la Raa­ba, il gesto delle quattro dita dei soste­nitori di Morsi.
Non solo le parole hanno portato il generale Sisi all'esasperazione. La Turchia, riporta il giornale egiziano
al Watan , ha aiutato alquanto i soste­nitori di Morsi, ha accolto le loro riu­nioni a Istanbul, ha aiutato a organiz­zare manifestazioni. Non finisce qui: Ankara, accusa Asharq al Awsat, sup­porta la parte peggiore dei ribelli qae­disti in Siria.
E l'Egitto fronteggia al Qaida nel Si­nai. I rapporti di Erdogan con gli Usa, con l'Irak, con l'Iran, coi paesi del Gol­fo, con l'Arabia Saudita e adesso con l'Egitto sono stati immolati sull'alta­re della Fratellanza. Strana scelta per chi sogna l'impero ottomano.


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