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Rassegna Stampa
09.09.2013 Ma per l'islam la pace è la sottomissione di tutti gli altri
Commento di Magdi Cristiano Allam

Testata:
Autore: Magdi Cristiano Allam
Titolo: «Il Papa chiede la pace, all'islam non interessa»

Sul GIORNALE di oggi, 09/09/2013, a pag.1/12, con il titolo "Il Papa chiede la pace, all'islam non interessa", il commento di Magdi Cristiano Allam sull'appello alla pace del papa.

Magdi Cristiano Allam

Finalmente una buona notizia. Papa Francesco dubita: la guerra in Siria «è davvero una guerra o è una guerra commerciale per vendere queste armi o è per incrementarne il commercio illega­le? ». È importante che il Papa cominci a sostanziare di contenuti i discorsi sulla guerra, senza limitarsi a denunciar­ne la presenza, a indire una Giornata di preghiera e digiuno, a esortare indistinta­mente tutte le parti coinvolte alla «riconci­liazione, perdono, dialogo e pace».
Chi sarebbero gli uomini di buona vo­lontà a cui si è rivolto il Papa? Come mai, a parte i pochi musulmani che si sono recati in piazza San Pietro o nelle chiese per ma­nifestare illorosostegnoallapaceincam-biodellalorolegittimazioneco­merappre-sentantidellecomunitàislamichesulpia-noreligiosoepoliticoconin eressaterica­dute finanziarie, a parte il Gran Mufti di Si­ria Ahmad Badreddin Hassou, leale al regi­me di Assad, che ha esortato alla pace nel­la Moschea Omayyade di Damasco, di fat­to una chiesa islamizzata dove è custodita la reliquia di San Giovanni Battista e dove si raccolse in preghiera Giovanni Paolo II nel 2001, in nessuna moschea del mondo i predicatori islamici si sono rivolti ai fedeli musulmani nella loro lingua per farli ade­rire a riconciliazione, perdono, dialogo e pace? La risposta è semplice: questi valori sono propri del cristianesimo ma non tro­vano riscontro nei due pilastri dell’islam, il Corano e Maometto,che all’opposto or­dinano di sottomettere all’islam costi quel che costi ebrei, cristiani, atei, infedeli e apostati, nei cui confronti si nutrono di­sprezzo e odio così come si legittimano violenza e morte.
Mi auguro che il Papa sia stato informa­to che proprio mentre predicava in piazza San Pietro esortando tutti alla pace, i terro­risti islamici di Al Qaida uccidevano i cri­stiani
a Maloula, cuore del cristianesimo in Siria. Se il Papa dovesse continuare a ri­volgersi indistintamente alle vittime e ai carnefici, a maggior ragione se le vittime sono i cristiani, finirà che i cristiani d’Oriente, come è già accaduto, non avranno più fiducia nella Chiesa di Roma.
Ugualmente se l’Occidente dovesse continuare a mettere sullo stesso piano l’esercito regolare di uno Stato sovrano ri­conosciuto dall’On­u e le milizie terroristi­che per cui Al Qaida è messa al bando dal­la
comunità internazionale, finirà per screditarsi totalmente, inducendo non so­lo la Siria ma anche l’Egitto, che combatte gli stessi nemici interni, a divorziare dal­l’Occidente, condannando al suicidio un modello di civiltà che ha rappresentato il faro di riferimento del mondo intero.
Mi domando se sono fortuite la disinfor­mazione, la confusione e le contraddizio­ni che regnano nella guerra in Siria o sono frutto di una strategia deliberata di cui tut­ti noi, a partire dai siriani, siamo vittime? Possibile che si voglia celare che la guerra è già in atto da due anni e mezzo, che ha
già provocato 110mila morti e raso presso­ché al suolo un intero Paese? Possibile che si faccia finta di non sapere che sin dall’ini­zio la guerra è stata voluta, sostenuta poli­ticamente, con denaro e armi da parte di Turchia,Arabia Saudita e Qatar con l’aval­lo di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia per eliminare il regime di Assad? Possibile che dopo la menzogna mediatica della co­siddetta «primavera araba» si continui a perpetuare la menzogna della «resisten­za » siriana che altro non è che le milizie ter­roristiche dei Fratelli musulmani, dei sala­fiti e di Al Qaida? Possibile che si consideri­no «legittime» le armi «convenzionali», compresi i terroristi suicidi, i tagliagole e i tagliatori di teste che hanno provocato la morte di 110mila persone, mentre si addi­tano come casus belli le armi chimiche «il­legittime » che hanno provocato 355 mor­ti? Possibile che Obama, Cameron, Hol­lande e Ashton, Erdogan e il principe Ban­dar bin Sultan dichiarino di avere le prove incontrovertibili che a usare le armi chimi­che sarebbe stato Assad prima che si sia pronunciata la Commissione d’indagine dell’Onu, quando un suo membro, Carla Del Ponte, e inchieste giornalistiche indi­pendenti e foto dei satelliti russi addebita­no la responsabilità ai terroristi islamici?
C’è una strategia deliberata che vorreb­be farci credere che la guerra in Siria, nella sua estensione internazionale, iniziereb­be soltanto ora e corrisponderebbe a un «intervento umanitario»per salvare i siria­ni dal «nuovo Hitler».Questa guerra c’im­pone di riscattare la verità e di recuperare il sano amor proprio per non prestarci agli interessi spietati dei mercanti d’armi final­mente denunciati dal Papa.

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