sabato 18 maggio 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Rassegna Stampa
21.07.2013 Ma diamo i numeri ?
La proposta di Alessandro Gnocchi

Testata:
Autore: Alessandro Gnocchi
Titolo: «Se discriminare un negazionista non è reato»

Sul GIORNALE di oggi, 21/07/2013, a pag.22, con il titolo "Se discriminare un negazionista non è reato", Alessandro Gnocchi, ci auguriamo in vena di scherzi estivi di bassa lega, si chiede come mai nessuno è insorto in difesa di David Irving, forse il più noto negazionista della Shoah oggi, che, pare, non riesca a trovare una camera d'albergo a Berlino dove deve recarsi dopo essere stato invitato per una conferenza.
Noi ci siamo indignati, egregio Gnocchi, ma per motivi opposti a quelli che lei si augura. Negare che sia mai esistita la Shoah non è un'opinione, ma una menzogna, che dovrebbe offendere innanzi tutto i vivi,  soprattutto i non ebrei, piuttosto che la memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dai nazisti e dai loro collaboratori. Se ci passa il termine, troviamo la sua proposta indecente.
Irving non appartiene a una minoranza discriminata, è solo un diffusore di menzogne, tragicamente pericolose in un momento in cui sono diventate parte della disinformazione fondamentalista islamica contro gli ebrei e Israele. Se non lo sapeva, legga i pezzi di Fiamma Nirenstein, li pubblica il Giornale al quale anche lei collabora.
Ecco il pezzo:

David Irving

 Per parafrasare uno slogan a lungo di moda in Italia, discriminare un negazionista non è un reato. David Irving è conosciuto per aver sostenuto tesi scioccanti, a esempio l'inesistenza delle camere a gas nei lager nazisti, costruite quindi dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Idee ampiamente screditate dal punto di vista storico per le quali Irving è stato processato più volte, arrestato in Austria, bandito dalla Germania. E di questi giorni la notizia che l'autore de La guerra di Hitler, allo scadere del divieto, vorrebbe tenere una conferenza a Berlino. Un importante associazione di albergatori ha fatto sapere che nessuno, nella capitale tedesca, metterà una stanza a disposizione di chi ritiene l'Olocausto una truffa. A questo punto ci saremmo attesi i commenti di chi, ogni giorno, si indigna (spesso a ragione) per la discriminazione di qualsiasi minoranza. Niente. Sui giornali, a parte il nostro, nemmeno un trafiletto in cronaca, nonostante il caso sia rimbalzato su tutti i siti di news con una certa evidenza. Si vede che l'indignazione vale solo per alcune categorie di discriminati. Troppo facile spendersi quando si è certi di portare a casa l'applauso del lettore politicamente corretto. Cari editorialisti illuminati, dimostrate di credere in quello che scrivete, prendete posizione in favore della libertà di parola di David Irving, trovategli un letto a Berlino.

Per inviare al Giornale la propria opinione, cliccaresulla e-mail sottostante


segreteria@ilgiornale.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT