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Rassegna Stampa
14.10.2012 Tunisia: ecco il programma di islamizzazione
Analisi di Rolla Scolari

Testata:
Autore: Rolla Scolari
Titolo: «Il leader intercettato: così islamizzeremo la Tunisia»

La Shari'a quale obiettivo finale, da raggiungere per gradi, come insegna da sempre Tariq Ramadan, l'ideologo dei Fratelli Musulmani, che gode di tanta credibilità nel mondo occidentale cloroformizzato. Ecco però che un video rivela ciò che non era difficile da capire sin dall'inizio sulle rivoluzioni arabe, e lo hanno diffuso in Tunisia, un paese ormai avviato verso un integralismo islamico inarrestabile. Lo racconta Rolla Scolari sul GIORNALE di oggi, 14/10/2012, a pag.12, con il titolo "Il leader intercettato: così islamizzeremo la Tunisia".

Rashid Ghannouchi                 Rolla Scolari

Un video imbarazza i tunisini islami­sti e preoccupa i laici. Nelle immagini, messe su internet da ignoti, il leader del partito EnNahda, vincitore delle elezio­ni d’ottobre 2011, dice ad alcuni salafiti ­corrente ultra conservatrice dell’islam ­di «avere pazienza» e «prendere tempo per consolidare i risultati ottenuti». Rashid Ghannouchi, 71 anni, tornato dall’esilio londinese solo dopo la caduta del raìs Zine El Abidine Ben Ali, a genna­io 2011, ha sempre presentato il suo parti­to come un movimento sì religioso, ma moderato. La prova, sostengono gli atti­visti, è l’alleanza politica con i partiti lai­ci. Ora, il misterioso video ha provocato le critiche della parte più laica della so­cietà, che mette in dubbio la dichiarata moderazione degli islamisti.
Nel video, Ghannouchi incoraggia i sa­lafiti a fondare radio, tv, scuole corani­che, associazioni per diffondere l’islam. I laici, dice, «controllano ancora econo­mia, mass media, amministrazione (...); esercito e polizia non sono garantiti». Quanto basta per creare lo scandalo poli­tico. I portavoce di EnNahda hanno subi­to fatto sapere che si tratta di un video ri­toccato, con un montaggio fatto da frasi prese fuori dal contesto. Ghannouchi, hanno detto, stava spiegando ai salafiti d’usare la politica e non altri metodi per ottenere i loro obiettivi. Infatti, gruppi sa­lafiti hanno attaccato mostre d’arte e lo­cali dove si vende alcool. Ed è di poche settimane fa l’assalto all’ambasciata americana di Tunisi, in seguito agli attac­chi alle sedi diplomatiche in Egitto e Li­bia.
Dall’altra parte, politici e commenta­tori si sono subito scagliati contro il movi­mento di maggioranza: «Ho commesso un errore dicendo che EnNahda era un
partito moderato», ha dichiarato Beji Caid El Sebsi, premier fino a dicembre 2011. «Non credo nella divisione tra laici e islamisti: ci sono tunisini, musulmani, che vogliono un paese democratico, e al­tri che vogliono imporre un modello di società religiosa ed EnNahda usa un dop­pio linguaggio», dice al Giornale Kamel Lebidi, giornalista ed ex presidente della commissione per la riforma dei media. Il video arriva nel pieno di una sofferta transizione politica: a novembre dovreb­be essere pr­esentata la bozza della Costi­tuzione e a marzo ci sarà il primo voto le­gislativo.
Il dubbio, per alcuni analisti, è che il video sia già parte della campagna elettorale,forse«un tentativo dell’oppo­sizione laica o dei conservatori religiosi di mettere in imbarazzo» EnNahda, scri­ve l’Associated Press. Non si sa, infatti, se le immagini siano ritoccate, chi le ab­bia messe online e perché lo abbia fatto soltanto ora visto che risalgono a febbra­io.
In Tunisia, il dibattito sul ruolo della re­ligione nella soc­ietà vede gli islamisti op­porsi a gruppi laici o semplicemente me­no
religiosi. In Tunisia il confronto è so­prattutto vivo nella Costituente: solo po­chi giorni fa il suo presidente ha assicura­to che non sarà incluso nella bozza un controverso articolo sulla crimine di bla­sfemia, proposto dagli islamisti. Il video potrebbe influenzare gli ultimi giorni di stesura della Costituzione: «EnNahda cerca di proporsi come il partito del­l’islam, ma il video conferma che si tratta soltanto di politica», dice al Giornale Amine Ghali, del Kawakibi democracy transition center.

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