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israele.net Rassegna Stampa
09.09.2023 Abu Mazen: 'Hitler non combatté gli ebrei per antisemitismo, ma perché usurai e sabotatori'
Da Israele.net

Testata: israele.net
Data: 09 settembre 2023
Pagina: 1
Autore: la redazione di Israele.net
Titolo: «Abu Mazen: 'Hitler non combatté gli ebrei per antisemitismo, ma perché usurai e sabotatori'»

Abu Mazen: 'Hitler non combatté gli ebrei per antisemitismo, ma perché usurai e sabotatori'
Da Israele.net

Abu Mazen: “Hitler non combatté gli ebrei per antisemitismo, ma perché  usurai e sabotatori” - Israele.net - Israele.net
Abu Mazen

Il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen ha parlato dell’antisemitismo in un discorso pronunciato all’11esima sessione del Consiglio Rivoluzionario di Fatah, lo scorso 24 agosto, e trasmesso dalla tv dell’Autorità Palestinese il 3 settembre.

Nel suo intervento, Abu Mazen ha rilanciato la vecchia e screditata teoria secondo cui gli ebrei europei sarebbero i discendenti dei kazari, sostenendo che in quanto tali non sono “semiti” e che la loro persecuzione non ebbe nulla a che fare con l’antisemitismo. Secondo Abu Mazen, gli ebrei in Europa vennero “combattuti” non in quanto ebrei, bensì per il loro “ruolo sociale” come “usurai”. A sostegno di questa tesi, il presidente palestinese ha citato Karl Marx e lo stesso Hitler.

Circa gli ebrei mediorientali, Abu Mazen li ha definiti “semiti” originari della penisola arabica, aggiungendo che Ben Gurion non li avrebbe voluti in Israele, ma fu costretto ad accettarli su sollecitazione di Churchill. La tesi viene sostenuta riportando un dialogo di pura fantasia fra Ben Gurion e Churchill, al termine del quale il primo ministro israeliano avrebbe deciso di organizzare aggressioni e omicidi contro gli ebrei in Iraq, Marocco e altri paesi arabi per costringerli ad emigrare in Israele contro la loro volontà.

 

Abu Mazen (Mahmoud Abbas): “La verità che dobbiamo chiarire al mondo è che gli ebrei europei non sono semiti. Non hanno nulla a che fare con il semitismo. […] La storia inizia nel 900 e.v. nel regno kazaro sul Mar Caspio. Era un regno tartaro che si convertì al giudaismo. [… Nell’XI secolo] questo impero crollò e tutta la sua popolazione se ne andò a nord e a ovest. Partirono per la Russia e l’Europa occidentale e orientale. Si sparsero là e sono gli antenati degli ebrei ashkenaziti. Quindi, quando li sentiamo parlare di semitismo e antisemitismo… perlomeno gli ebrei ashkenaziti non sono semiti.

[…] Dicono che Hitler uccise gli ebrei perché erano ebrei e che l’Europa odiava gli ebrei perché erano ebrei. Non è vero. È stato spiegato chiaramente che [gli europei] hanno combattuto [gli ebrei] a causa del loro ruolo sociale, e non della loro religione. Diversi autori hanno scritto al riguardo. Anche Karl Marx ha detto che non era vero. Ha detto che l’ostilità non era rivolta all’ebraismo come religione, ma all’ebraismo per il suo ruolo sociale. Gli [europei] hanno combattuto contro queste persone a causa del loro ruolo nella società, che aveva a che fare con l’usura, il denaro e così via. Anche Hitler… Tutti sanno che durante la prima guerra mondiale Hitler era un sergente. Disse che combatteva gli ebrei perché avevano a che fare con l’usura e il denaro. Secondo lui erano impegnati nel sabotaggio e per questo li odiava. Noi vogliamo solo chiarire questo punto: non si trattava di semitismo e antisemitismo.

Per quanto riguarda gli ebrei orientali, sono semiti perché sono tutti originari della penisola arabica e si sono spostati in Al-Andalus [Spagna islamica], per poi tornare indietro. Conosciamo questa storia. […] La Dichiarazione Balfour ha visto la luce solo grazie al completo accordo tra Balfour e il presidente degli Stati Uniti Wilson. Erano pienamente d’accordo su quella formulazione. Quindi l’America era un partner della Dichiarazione Balfour. Chi ha inventato quello stato [ebraico]? Furono la Gran Bretagna e l’America, non solo la Gran Bretagna. […] Gli Stati Uniti, che non erano nemmeno membri della Società delle Nazioni, hanno costretto la Società delle Nazioni a includere la Dichiarazione Balfour nella sua convenzione. Dico questo affinché sappiamo chi dobbiamo accusare d’essere nostro nemico, chi ci ha nuociuto e ha portato via la nostra patria e l’ha data agli israeliani o ebrei.

[…] Nel 1948 la popolazione di Israele contava 650.000 persone. Nel 1948-1949 occuparono il 78% della Palestina: 650.000 persone non erano sufficienti, così Ben-Gurion si lamentò con gli inglesi, con il suo amico Churchill. Disse: ‘Ehi, ho un problema. Portami gli ebrei dall’Europa. Sono a corto di persone. Ho questa vasta terra, ma non ho popolazione. [Churchill] disse: ‘Non posso darvi gli ebrei europei. Dopo la guerra mondiale sono emigrati in luoghi diversi, o insediati, o sono stati uccisi. Gli unici che posso darvi sono gli ebrei dei paesi arabi’. Ben-Gurion disse: “Dio non voglia! Fammi un favore, non voglio gli ebrei dei paesi arabi’. Ma Churchill disse che non c’era nessun altro. Ben Gurion disse: ‘Fratello, quegli ebrei dei paesi arabi sono proprio come gli arabi. Sembrano arabi. Hanno la stessa cultura, lo stesso cibo. Non li voglio.’ Ma [Churchill] disse: ‘Fai quello che vuoi. Non c’è altra soluzione’. Non solo Ben-Gurion fu d’accordo, ma mandò la sua gente in Iraq a uccidere, distruggere e piazzare esplosivi nelle sinagoghe, per costringere gli ebrei iracheni a emigrare. Ciò accadde anche in Egitto nel 1956, l’Affare Lavon, e poi in Marocco e in altri paesi. Gli ebrei non volevano emigrare, ma furono costretti a farlo per mezzo di pressioni, coercizioni e omicidi”.

(Da: memri.org, 6.9.23)

Il discorso di Abu Mazen – ha dichiarato l’ambasciatore tedesco in Israele, Stephan Seibert – è un insulto alla memoria di milioni di uomini, donne e bambini assassinati. I palestinesi dovrebbero poter ascoltare dal loro leader la verità storica, e non simili falsificazioni”.

L’Unione Europea ha condannato il discorso di Abu Mazen definendolo “falso e grossolanamente ingannevole”. “Tali distorsioni storiche – ha affermato l’Unione Europea – sono incendiarie, profondamente offensive e servono solo ad esacerbare le tensioni nella regione senza servire gli interessi di nessuno. Fanno il gioco di coloro che non vogliono una soluzione a due stati, che il presidente palestinese ha più volte sostenuto. Inoltre, banalizzano la Shoà e in questo modo alimentano l’antisemitismo e costituiscono un insulto ai milioni di vittime dell’Olocausto e alle loro famiglie”.

Deborah Lipstadt, inviata speciale degli Stati Uniti per monitoraggio e lotta all’antisemitismo, si è detta “sconvolta dalle affermazioni antisemite” di Abu Mazen. “Il discorso – ha detto Lipstadt – ha diffamato il popolo ebraico, ha distorto la Shoà e ha travisato il tragico esodo degli ebrei dai paesi arabi. Condanno queste dichiarazioni e sollecito scuse immediate”.

“Ecco il vero volto della ‘dirigenza’ palestinese” ha affermato Gilad Erdan, ambasciatore d’Israele presso le Nazioni Unite, aggiungendo che non a caso Abu Mazen “mentre diffonde questo puro antisemitismo, paga i terroristi palestinesi per aver ucciso israeliani ed elogia pubblicamente il terrorismo palestinese”.

(Da: Jerusalem Post, Times of Israel, jns.org, YnetNews, 7.9.23)


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