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israele.net Rassegna Stampa
23.08.2023 Smettiamola con la favola dei “lupi solitari” palestinesi
Analisi di Nadav Shragai, da Israele.net

Testata: israele.net
Data: 23 agosto 2023
Pagina: 1
Autore: Nadav Shragai
Titolo: «Smettiamola con la favola dei “lupi solitari” palestinesi»
Smettiamola con la favola dei “lupi solitari” palestinesi
Analisi di Nadav Shragai, da Israele.net

Israel: large military operation in West Bank will not succeed, says writer  – Middle East Monitor
Nadav Shragai

E così ancora una volta siamo caduti tutti nella solita trappola. I due israeliani di Ashdod, padre e figlio di 60 e 28 anni, uccisi sabato pomeriggio in un attacco terroristico mentre lavavano l’auto a Huwara non erano stati ancora sepolti e già il loro assassinio veniva descritto come l’opera di “lupo solitario” frutto dell’”atmosfera” generale. (Lunedì mattina altri presunti “lupi solitari” hanno assassinato una maestra d’asilo 42enne, sotto gli occhi della figlia di 12 anni, crivellando di colpi l’auto su cui viaggiava presso Hebron e ferendo gravemente il guidatore che aveva dato loro un passaggio ndr). La definizione “lupi solitari” è ingannevole giacché in realtà c’è chi alleva e alimenta questi esecutori. I loro spietati attacchi non nascono dal nulla. L’atmosfera che genera gli attacchi “frutto dell’atmosfera generale” – vale a dire, il sentimento predominante da cui gli aspiranti assassini traggono ispirazione per i loro “attacchi da lupo solitario” – è parte integrante della annosa campagna che osanna i terroristi e fa degli ebrei gli obiettivi legittimi di qualunque attacco, senza curarsi minimamente di chi sono, dove si trovano e cosa stanno facendo le vittime predestinate. Questi attentati non sono opera di “lupi solitari”: gli esecutori fanno parte sotto ogni aspetto di un branco di lupi. Anche quando il singolo aggressore decide da sé dove colpire e lo fa da solo, è sempre qualcuno che si è abbeverato ai veleni della martellante propaganda che esalta come “puro” l’assassinio di ebrei, o perché “la moschea di al-Aqsa viene profanata” o semplicemente nel nome dell’islam e della causa palestinese. L’istigazione e l’odio non hanno bisogno di affiliazione organizzativa, sono trasversali: è il comun denominatore praticamente di tutti gli “attentatori solitari”. La piazza palestinese è ubriaca, ma non di alcool. È ebbra di quel selvaggio, assillante indottrinamento che è diventato un focolaio di terroristi. Gli istigatori – alla radio-tv, sulla carta stampata, sui social network, dai pulpiti delle moschee – dovrebbero incorrere nella stessa condanna e punizione di chi impugna una pistola o qualsiasi altra arma. Loro e i pari loro condividono la responsabilità indiretta per l’aizzare i terroristi e per l’atmosfera” che rende possibile farlo. Anche se l’Autorità Palestinese, per ragioni sue, aiuta Israele a catturare dei terroristi (che minacciano il suo potere in Cisgiordania ndr), tuttavia non ha mai mosso un dito per cercare di frenare il culto della morte e del martirio. Non ha mai fermato l’esplicita esortazione a uccidere gli ebrei per il fatto che sono ebrei. Ha permesso il dilagare della glorificazione del terrorismo. Continua a pagare vitalizi a terroristi e famigliari di terroristi e a commemorare il loro “martirio”. La chiara percezione è che l’Autorità Palestinese alleva e cresce terroristi, cooperando di tanto in tanto con Israele per fermarli in casi estremi. E’ la nuova versione della “porta girevole” dei tempi di Yasser Arafat: ma anziché terroristi che entrano in prigione solo per essere rapidamente rilasciati, in questo caso si tratta di focolai di terroristi che producono assassini a un ritmo molto più rapido. Proprio la scorsa settimana, il Meir Amit Intelligence and Terrorism Information Center ha pubblicato uno studio che dimostra che nei libri di testo scolastici editi dall’Autorità Palestinese Israele nemmeno esiste. Lo studio sottolinea fra l’altro che il primo ministro palestinese ha recentemente preso parte a una cerimonia in onore dei genitori di “martiri” rimasti uccisi lo scorso anno compiendo attentati, e ha giurato che l’Autorità Palestinese non si piegherà alle pressioni perché cambi su questo argomento, e non importa se per questo i paesi donatori minacciano di chiudere il rubinetto dei finanziamenti. Questo è il modo in cui l’Autorità Palestinese considera i “lupi solitari”, e non c’è bisogno di soffermarsi nemmeno un momento su come li vedono Hamas e Jihad Islamica Palestinese. Adottando questa terminologia ingannevole, continuiamo a cadere ripetutamente nella loro trappola. 
(Da: Israel HaYom, 21.8.23)

http://www.israele.net/scrivi-alla-redazione.htm

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