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Corriere della Sera Rassegna Stampa
21.03.2024 Intervista al consigliere di Zelensky: conosce meglio lui la storia italiana di tanti ignoranti italiani
Intervista di Lorenzo Cremonesi

Testata: Corriere della Sera
Data: 21 marzo 2024
Pagina: 15
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: «Il consigliere di Zelensky: Italia contraria a inviare i suoi soldati a Kiev? Da voi molti lo vogliono»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 21/03/2024, a pag.15, con il titolo ''Il consigliere di Zelensky: Italia contraria a inviare i suoi soldati a Kiev? Da voi molti lo vogliono" l'intervista di Lorenzo Cremonesi a Oleksiy Danilov

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Lorenzo Cremonesi

Oleksiy Danilov, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky

«Ma quali elezioni russe? E come si può dire che Putin sia un leader popolare giudicando attraverso la lente di questo voto falso?», sostiene Oleksiy Danilov, 62 anni, noto consigliere del presidente Zelensky e responsabile del Consiglio nazionale per la difesa ucraino, che ci ha ricevuto per quasi un’ora e mezza ieri nel suo ufficio.

Non è stata un’acclamazione?
«È facile vincere le elezioni in un campo di concentramento. Ricordiamo assieme ciò che accadde ai tempi di Hitler e Mussolini. L’Europa ora deve stare in guardia, occorre vigilare specie sugli estremisti di destra e sinistra innamorati del regime di Mosca. Putin davvero sta diventando il prossimo Hitler e può trovare emuli, occorre capirlo, nella dittatura è facile manipolare le opinioni pubbliche. Il pericolo non va affatto sottovalutato: la propaganda russa lavora a tempo pieno con i suoi apparati e sappiamo che anche in Italia i loro agenti sono molto attivi».

Cosa rispondere a chi afferma che adesso Putin è più democratico di Zelensky, visto che quest’ultimo ha rinviato le elezioni?
«Sì, questo è uno degli slogan della dittatura. Ma un Paese democratico in guerra non può organizzare le elezioni, se spera che si svolgano nel rispetto delle regole. Ogni giorno i nostri civili e soldati muoiono o restano feriti anche per difendere i vostri Paesi. Solo uno Stato totalitario e gli ignoranti della democrazia non possono comprendere i motivi del nostro rinvio del voto. Da molti anni ormai la Russia non tiene elezioni regolari. In ogni caso, da loro i risultati sono totalmente manipolati, compreso il tasso di partecipazione. E Putin ha fatto eliminare i concorrenti come Navalny».

Parlando di propaganda: Putin sostiene che furono il leader britannico Boris Johnson e gli americani a bocciare gli accordi di pace che — a suo dire — sarebbero stati firmati con gli ucraini in Turchia nel marzo 2022…
«Un falso totale. Non ci fu alcun accordo ufficiale o ufficioso firmato da noi. Nulla. Se Putin fosse in possesso delle prove con documenti firmati e credibili certamente li mostrerebbe. E sarebbe comunque necessaria la firma di Zelensky, che in realtà non c’è, né quella del premier o del parlamento. Il nostro presidente non dette mai alcuna autorizzazione a firmare alcunché a quei colloqui informali. Non so altro».

Si attende nuovi attacchi militari russi su Kharkiv, dove Putin vuole occupare zone cuscinetto, oppure contro l’intero Donbass?
«Già nel dicembre 2021 Putin aveva fatto capire che non solo voleva prendersi l’Ucraina intera, ma anche la Moldavia e le regioni dell’Est europeo che nel 1997 entrarono a far parte della Nato come le repubbliche baltiche eccetera. So che è scomodo ascoltarlo, ma Putin intende attaccare la Nato».

Ma voi non avete più armi e munizioni. Zelensky dice che servono gli aiuti americani, che non arrivano: potete ancora combattere?
«La situazione al fronte è sempre complicata, sia che si attacchi o ci si difenda, e per i soldati è normale chiedere di continuo armi e munizioni. Noi resisteremo al meglio, ma senza dubbio abbiamo bisogno di aiuto».

È soddisfatto degli aiuti che arrivano dell’Europa?
«Ringraziamo tutti coloro che ci stanno sostenendo. Noi utilizziamo tutto ciò che arriva, non abbiamo alternative».

State perdendo?
«Assolutamente no. L’Ucraina vincerà. La Russia non ha le forze per conquistarci, non lo può fare».

Ma Putin sta preparando una guerra di lungo periodo e spera in Trump: siete pronti?
«Perché Trump?».

Al Congresso blocca i 60 miliardi di dollari destinati a voi. Non è grave?
«Trump è anche stato il primo presidente Usa a darci le armi, molte più di Obama. Le scelte americane sono anche di politica interna. Aspettiamo a giudicare, anche perché in questo momento gli aiuti americani per l’Ucraina sono legati a quelli per Israele. Le due cose vanno forse distinte e lette nel dettaglio».

Macron ha parlato di inviare truppe in Ucraina ed è stato fortemente criticato in Europa, anche dal governo italiano. Che ne pensa?
«Macron si riferisce ai singoli eserciti europei e direi che ogni Paese ha il diritto di mandare truppe. Noi speriamo nella vostra solidarietà. Non dimenticate che però la Russia già da molti anni attacca i cyber spazi europei, siete già in guerra. Ho tanti amici in Italia che sarebbero contenti di inviare i loro soldati da noi».

E la pace? Il Papa è tornato a chiedere il negoziato.
«Ci sono stati tanti Papi nella storia. Pio XI andò via da Roma quando Hitler venne in visita. Pio XII invece lo considerava come un alleato. Ma non capisco perché noi si debba cedere la nostra terra a un dittatore bastardo e sanguinario che ci aggredisce. Se capitolassimo, se cedessimo per un compromesso territoriale, trionferebbe il principio della legittimità dell’uso della forza per cambiare i confini tra gli Stati. Sarebbe gravissimo per tutti».

 

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