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Corriere della Sera Rassegna Stampa
29.07.2023 Quali saranno le conseguenze del summit Russia-Africa?
Cronaca di Lorenzo Cremonesi

Testata: Corriere della Sera
Data: 29 luglio 2023
Pagina: 10
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: «I leader africani chiedono di trattare. Putin: «Kiev accetti la nuova realtà»»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 29/07/2023, a pag.10, con il titolo 'I leader africani chiedono di trattare. Putin: «Kiev accetti la nuova realtà»' l'analisi di Lorenzo Cremonesi.

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Vladimir Putin con un ritratto di Stalin

Zaporizhzhia Da persecutore a vittima, da massimo responsabile della crisi del grano a paladino dei Paesi poveri a cui promette aiuto. Così Vladimir Putin ha promosso il proprio ruolo di uomo di pace incompreso dall’Ucraina e dalla Nato ieri nella giornata conclusiva del summit Russia-Africa a San Pietroburgo. Un evento soltanto parzialmente riuscito, visto che, rispetto ai 43 leader africani del primo incontro nel 2019, questa volta erano presenti soltanto in 17. È stata apprezzata la sua offerta di regalare almeno 50.000 tonnellate di grano nei prossimi tre mesi a sei Paesi particolarmente penalizzati dalla sua decisione il 17 luglio di boicottare l’accordo per l’export del grano ucraino. Ma proprio le minacce russe di affondare qualsiasi nave cargo nel Mar Nero non autorizzata da Mosca hanno fatto lievitare il prezzo del grano sul mercato mondiale. Obiettivo dell’operazione è rubare mercati ai prodotti ucraini, penalizzati dall’invasione e fermi nei silos, e al tempo stesso proporre in alternativa quelli russi. A compendio ideologico, retaggio dell’era imperiale sovietica di cui Putin è un figlio nostalgico, c’è stato l’accordo che vedrà Russia e Paesi africani cooperare per esigere nuovi compensi all’Occidente per i danni causati dal colonialismo e in particolare chiedere la restituzione degli «artefatti culturali» rubati. Alla richiesta dei leader africani della necessità, comunque, di negoziare il cessate il fuoco con l’Ucraina — consapevoli che la carità delle 50.000 tonnellate russe è irrisoria rispetto alle 725.000 garantite dall’Onu con l’ex accordo sul grano ucraino — Putin ha reagito ripetendo il suo vecchio mantra: «Noi russi siamo pronti a negoziare subito il cessate il fuoco, ma sono Kiev e la Nato che non si mostrano disponibili». Punto centrale della posizione di Putin è che «Kiev deve accettare la nuova realtà», per cui l’attuale terra ucraina occupata (circa il 20% del Paese) è ormai parte integrante della «Madre Russia». La risposta di Kiev resta ferma. Ieri Volodymyr Zelensky, nel discorso alla nazione per la festa della nascita dell’Ucraina indipendente nel 1991, ha reiterato il rifiuto a qualsiasi compromesso territoriale nella convinzione che Mosca «proverà ad attaccarci anche dopo che l’avremo cacciata». È stato inoltre deliberato che d’ora in poi il Natale sarà celebrato il 25 dicembre: altro gesto di rottura con il patriarcato ortodosso di Mosca. Il muro contro muro si manifesta anche nelle battaglie in corso nei settori di Donetsk e Zaporizhzhia. Ieri mattina, per la seconda volta in pochi giorni, un drone ucraino è stato abbattuto nei cieli di Mosca. Gli ucraini hanno anche sparato due vecchi missili S-200 modificati nel settore di Rostov e uno è stato centrato dalla contraerea russa sulla città portuale di Taganrog. I rottami caduti dal cielo hanno ferito una decina di civili.

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