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Corriere della Sera Rassegna Stampa
28.01.2017 Giorno della Memoria, non ci si può fermare alla rievocazione
Commento di Aldo Graso

Testata: Corriere della Sera
Data: 28 gennaio 2017
Pagina: 55
Autore: Aldo Grasso
Titolo: «Giorno della Memoria, non ci si può fermare alla rievocazione»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 28/01/2017, a pag.55, con il titolo "Giorno della Memoria, non ci si può fermare alla rievocazione", il commento di Aldo Grasso.

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                                                                                        Aldo Grasso

In occasione della ricorrenza del 27 gennaio, i palinsesti erano pieni di programmi che hanno ricordato le vittime dell'Olocausto: film, documentari, approfondimenti, testimonianze. Speriamo che a qualcosa siano serviti e non diventino stanca abitudine. Abbiamo il dovere di ricordare perché siamo di fronte a una vicenda assoluta, definitiva: la risposta illimitata della vita alla finitezza della morte. Non ci si può fermare alla rievocazione, ci sono ancora tante domande da porsi. Per esempio, è da poco in libreria una splendida edizione delle Opere complete di Primo Levi, curata da Marco Belpoliti, edita da Einaudi. Tuttavia, ci sono voluti molti anni per sanare una ferita: all'epoca, Se questo è un uomo fu respinto da Einaudi e venne pubblicato solo nel 1947 da De Silva, piccola casa editrice diretta da Franco Antonicelli. Nella presentazione del volume, si parlava di una «storia non di letterati», insomma, di una testimonianza.
La gente pensava a costruire il futuro, non a rinvangare il passato, si diceva.
Per esempio, Andrea Minuz ha scoperto che su Tripadvisor, il noto sito di recensioni degli utenti, il viaggio Auschwitz-Birkenau è uno dei più commentati: «Nel suo genere di museo dell'orrore non posso non dargli il punteggio massimo, cioè cinque palline».
E così via. L'appello più significativo è però venuto da Enrico Mentana che su Facebook ha ricordato come nessun italiano abbia mai pagato per i suoi atti di delazione, per aver consegnato gli ebrei ai nazisti: «Anche quest'anno a ricordare saranno solo gli ebrei, i pochi sopravvissuti e i loro eredi o correligionari: come degli alieni, rappresentanti di una delle due specie estinte, quella con le divise a righe e la stella di Davide; l'altra, con le uniformi nere, i nazisti. Dovremmo essere noi a ricordare, senza delegare le vittime a farlo: col risultato poi di sentir dire «che palle sti ebrei che parlano sempre e solo di Auschwitz».

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, telefonare: 02/62821,
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