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Shalom Rassegna Stampa
17.11.2009 Bibi Netanyahu: ritratto di un leader
Analisi di Angelo Pezzana

Testata: Shalom
Data: 17 novembre 2009
Pagina: 10
Autore: Angelo Pezzana
Titolo: «La bomba atomica islamica è una minaccia per l'umanità»

Riportiamo da SHALOM di novembre, a pag. 10-11, l'articolo di Angelo Pezzana dal titolo " La bomba atomica islamica è una minaccia per l'umanità ".

 
Bibi Netanyahu all'Onu

La maggioranza terzomondista dell’ Onu non ha mai contribuito a rendere quella tribuna un luogo di confronto corretto con Israele, essendo la maggior parte delle risoluzioni non contro le dittature islamiche ma contro la democrazia dello Stato ebraico. Ricordiamo tutti quanto avvenne parecchi anni fa, uno degli episodi più disgustosi della delegittimazione di Israele, ma che diede origine ad un intervento dell’allora ambasciatore israeliano Chaim Herzog, poi futuro presidente dello Stato . Fu quando, nel 1975, fu votata la mozione che equiparava sionismo a razzismo, una rappresentazione grottesca del mondo all’incontrario, una maggioranza di stati razzisti che insultavano con quel voto il movimento risorgimentale ebraico, forti unicamente dei loro voti in aula. Herzog salì sul podio e al microfono disse che quel documento – l‘aveva fra le mani – non era altro che un pezzo di carta, irricevibile per le menzogne che conteneva. Dopo il suo intervento, breve e incisivo, mostrò all’assemblea quei fogli, stracciandoli con decisione. Qulle immagini ritornano ogni tanto su youtube e vengono diligentemente archiviate da www.informazionecorretta.com , insieme ad un altro intervento, quello che Bibi Netnayahu ha tenuto lo scorso settembre alla 64a sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, un lungo, equilibrato/appassionato discorso, con il quale ha raccontato la storia del suo paese, guardando negli occhi il pubblico che lo stava ascoltando. Un discorso la cui lettura consiglio a quanti oggi si sentono bombardati da menzogne e pregiudizi, che sentono la necessità di avere fra le mani uno strumento con il quale comunicare agli altri la storia di quel piccolo/grande paese che si chiama Israele. Non potendolo riprodurre interamente, ne citerò alcuni passi, particolarmente significati, aggiungendo di mio qualche commento. Comincerò col dire che Bibi va diritto al centro, anche se il tono è colloquiale. “ Ieri il Presidente dell’Iran era su questo stesso podio a sputare i suoi ultimi attacchi antisemiti, e soltanto pochi giorni fa aveva ripetuto che la Shoà è una bugia. Il mese scorso sono stato in una villa in un sobborgo di Berlino chiamato Wannsee. Là, il 20 gennaio 1942, dirigenti nazisti di alto rango si ritrovarono per decidere come sterminare il popolo ebraico. Gli appunti dettagliati di quell’incontro sono stati conservati dai successivi governi tedeschi. Ecco qui una copia di quegli appunti, in cui i nazisti davano istruzioni precise su come portare a compimento lo sterminio degli ebrei. Si tratta di una bugia ? Il giorno prima di andare a Wannsee, a Berlino mi hanno consegnato i disegni originali per la costruzione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, dove furono assassinati un milione di ebri. Anche questa è una bugia ? E che dire dei sopravvissuti di Auschwitz che sulle braccia portano ancora tatuato il numero impresso loro dai nazisti ? Anche quei tatuaggi sono bugie ? Un terzo del popolo ebraico morì in quell’inferno “--------------------------------------------------- Il giorno prima, sullo stesso podio, era intervenuto Ahmadinejad, che non perde occasione per negare la Shoà, e diversi delegati se ne erano andati per protesta, ma molti erano rimasti ad ascoltarlo. Bibi, dopo aver lodato chi era uscito in segno di protesta, si è rivolto così a chi era rimasto: “ Non vi vergognate ? Non avete pudore ? Appena sei decenni dopo la Shoà voi legittimate un uomo che la nega e che giura di eliminare lo Stato ebraico. Che vergogna, che presa in giro della Carta dell’Onu ! Forse qualcuno di voi crede che quest’uomo e il suo odioso regime minaccino soltanto gli ebrei. Sbagliate. La storia ha provato più volte che quando si inizia con l’attaccare gli ebrei si finisce col travolgere anche gli altri.” Bibi continua poi senza l’uso di mezzi termini per descrivere il fondamentalismo islamico, che si propone di riportare il mondo al Medio Evo, imponendo una società arretrata, nella quale le donne, le minoranze,i gay e chiunque altro non segua la sua fede fanatica viene brutalmente sottomesso. Non usa eufemismi quando chiama scontro fra civiltà e barbarie la battaglia contro chi vorrebbe ritornare al 9° secolo, glorificando la morte invece della vita. Ma nello stesso tempo Bibi mantiene viva la speranza, con il richiamo alla libertà, al potere della tecnologia, l’ampiezza della comunicazione, che nel 21° secolo vinceranno sicuramente. C’è tutta la passione civile di Israele quando afferma “ Il futuro offre a tutti i popoli magnifiche riserve di speranza. Il progresso avanza a velocità esponenziale, sono passati secoli fra la macchina da stampa e il telefono, decenni fra il telefono e il personal computer, soltanto pochi anni fra il personal computer e internet. Quello che pochi anni fa sembrava irrangiungibile oggi è già obsoleto, e a malapena possiamo immaginare le evoluzioni future. Troveremo la chiave del codice genetico, cureremo l’incurabile, allungheremo al vita, troveremo una alternativa economica ai combustibili fossili e ripuliremo il pianeta. Sono orgoglioso che il mio paese, Israele, sia all’avanguardia in questo progresso e traini l’innovazione nelle scienze e nella tecnologia, in medicina, biologia agricoltura e acqua, energia e ambiente. Ma se il fanatismo più primitivo ottiene le armi più micidiali, la direzione della storia può invertirsi per un periodo di tempo, come avvenne con la tardiva vittoria sul Nazismo. Le forze del progresso e della libertà vinceranno soltanto dopo che l’umanità avrà pagato un terribile prezzo. E’ per questo che il maggior pericolo oggi per il mondo è il coniugarsi del fanatismo religioso con le armi di sterminio di massa.”

Poi la domanda “ Il compito più urgente di questo consesso è impedire che i tiranni di Teheran si impossessino di armi nucleari. Gli stati membri dell’Onu saranno all’altezza della sfida ? La comunita internazionale saprà tener testa a un dispotismo che terrorizza il proprio popolo che coraggiosamente chiede libertà ? Il giudizio dell’Onu non è ancora stato emesso, ma gli indizi recenti non sono incoraggianti. Invece di condannare i terroristi e i loro protettori in Iran, qui alcuni ahnno condannato le loro vittime. “ Questa premessa per poi affermare che questo è quanto l’Onu ha fatto con il Rapporto Goldstone su Gaza, che ha messo sullo stesso piano i terroristi e le loro vittime. “ Per otto lunghi anni Hamas ha lanciato da Gaza missili, mortai e razzi sulle città isrealiane vicine, mentre l’Onu non ha mai votato una sola risoluzione di condanna per questi atti criminali. Non abbiamo mai sentito una parola – neppure una – da parte del Consiglio per i diritti Umani dell’Onu, questa istituzione dal nome quanto mai fuorviante.” Bibi continua poi con il racconto di quanto Israele ha fatto dal 2005 in poi con l’uscita da Gaza, lo smantellamento dei 21 insediamenti e il trasferimento di più di ottomila israeliani, il tutto nella speranza di favorire la pace. Senza ottenerla. Gaza è diventata una base terrorista, sostenuta dall’Iran, a sole 50 miglia da Tel Aviv. Gli attacchi di Hamas erano diventati un incubo per gli abitanti vicino al confine, come avrebbe potuto Israele non rispondere ? Ha poi ricordato che anche allora l’Onu rimase in silenzio.

Il ricordo della storia europea è sempre presente, e Bibi lo richiama quando afferma “ C’è un solo esempio nella storia in cui migliaia di razzi vennero sparati su una popolazione civile. Fu quando i Nazisti lanciarono razzi sulle città inglesi durante la seconda guerra mondiale. In quella guerra gli Alleati rasero poi al suolo le città tedesche, facendo centinaia di migliaia di morti.Israele invece si è comportata diversamente. Di fronte a un nemico che commetteva un doppio crimine di guerra perchè sparava su una popolazione civile riparandosi dietro ad un’altra popolazione civile, Israele tentò di condurre attacchi mirati contro i lanciarazzi. Non era un compito facile, perchè i terroristi sparavano dalle case e dalle scuole, usavano le moschee come depositi di armi e trasportavano esplosivi sulle ambulanze. Israele invece, cercò di ridurre al minimo i morti avvisando i civili palestinesi di lasciare le zone di attacco, lanciando innumerevoli volantini sulle loro case, mandando migliaia di sms, chiamando migliaia di cellulari per chiedere ai civili di allontanarsi. Nessun altro paese si è mai dato tanta pena per allontanare dalla zona del pericolo la popolazione civile nemica. Eppure, di fronte a un caso così chiaro di aggressione, chi ha scelto di condannare il Consiglio per i Diritti Umani dell’Onu ? Israele. Una democrazia che si difende legittimamente dal terrorismo è moralmente impiccata e squartata, e per di più dopo un processo ingiusto “. Bibi ricorda poi all’Assemblea che con questi criteri l’Onu avrebbe processato anche Roosvelt e Churchill come criminali ! La stessa Onu che si rallegrò per l’uscita da Gaza, e riconobbe il diritto di Israele alla difesa, ora accusa la stessa Israele per essersi difesa. Citando poi gli accordi pace con l’Egitto e la Giordania, Netanyahu riafferma la volontà dello Stato ebraico di arrivare ad una pace con i palestinesi, ma che sia vera, difendibile e definitiva, che riconoscano quello che hanno respinto per 62 anni, che dicano sì allo stato ebraico. Bibi percorre tutta la storia dei rapporti con il mondo arabo, le occasioni perdute, le guerre di difesa combattute per non essere sterminati, ma sempre con il richiamo alla pace, con una citazione dalla Bibbia, perchè gli ebrei non sono conquistatori stranieri in Israele, questa è la terra dei nostri padri, ha detto. Sul muro di questo grande edificio, ha aggiunto, è incisa la grande visione biblica della pace. “ Le nazioni non alzeranno la spada sulle nazioni. Non conosceranno più la guerra”, queste parole furono dette dal profeta Isaia 2800 anni fa nel mio paese, nella mia città, sulle colline della Giudea e per le strade di Gerusalemme. Non siamo stranieri in questa terra. E’la nostra patria. Benchè così strettamente legati a questa terra, noi riconosciamo che ci vivono anche i palestinesi, che vogliono una casa propria. Vogliamo vivere fianco a fianco con loro, due popolo liberi che vivono in pace, dignità e prosperità, ma dobbianmo avere sicurezza”. 

 Arrivando alla conclusione del suo intervento, Bibi ricorda le parole pronunciate da Giosuè oltre 3000 anni fa, “siamo forti e d’animo coraggioso. Affrontiamo il pericolo, assicuriamo il nostro futuro e, con il volere di Dio, costruiamo una pace che duri nelle generazioni future “.

Questa la sintesi del suo intervento, certo non riproduce l’atmosfera chi l’ha ascoltato all’Onu, ma lascia capire quale leadership stia guidando Israele oggi.

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