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Rassegna Stampa
06.03.2013 Persino Udg si accorge della politica estera di Beppe Grillo
meglio tardi che mai

Testata:
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: «Missioni all’estero, Siria e Iran. La diplomazia shock a 5 Stelle»

Riportiamo dall'UNITA' di oggi, 06/03/2013, a pag. 4, l'articolo di Umberto De Giovannangeli dal titolo "Missioni all’estero, Siria e Iran. La diplomazia shock a 5 Stelle " .

Per leggere l'intervista, pubblicata in italiano su IC del 26/02/2012, di Menachem Gantz, corrispondente a Roma del più diffuso quotidiano israeliano, a Beppe Grillo cliccare sul link sottostante
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=48238


Beppe Grillo

Allora, sembravano «sparate» di un comico sul palcoscenico della politica. Ma oggi, alla luce dello «tsunami elettorale », quelle affermazioni assumono una valenza ben diversa, e delineano i capisaldi del Grillo-pensiero sul mondo e le relazioni internazionali. Per questo vanno riportate alla memoria, ricordando che la politica estera, assieme a quella della difesa, sono i pilastri su cui si regge la credibilità, il peso, l’autorevolezza di un Paese in un mondo globalizzato.
SPIAZZANTE
Si dice: la politica estera non ha avuto spazio nel programma d’azione del Movimento 5 Stelle. È vero, ma solo in parte. I silenzi sono di per sé inquietanti, per una forza politica che ambisce dichiaratamente a governare l’Italia. Ma ancor più dei silenzi, a suscitare perplessità, sono le esternazioni del «lìder maximo» su alcuni dossier scottanti, in particolare quello mediorientale. Ventisei giugno 2012. Grillo concede una lunga intervista al corrispondente in Italia di Yediot Ahronot, il più diffuso quotidiano d’Israele. Una intervista incalzante, quella di Menahem Ganz, a cui Grillo non si sottrae. E a domande ficcanti, corrispondono risposte che lasciano il segno. Il piatto forte è l’Iran. L’Iran negazionista, l’Iran dei diritti umani calpestati, l’Iran che ha risposto con la brutale repressione di piazza ai giovani dell’«Onda Verde» che rivendicavano libertà, giustizia, parità di diritti tra uomini e donne. Nelle considerazioni di Grillo, non c’è traccia di tutto questo. Le sue riflessioni otterrebbero il plauso dei vertici del potere militar-teocratico di Teheran. I diritti delle donne? «Mia moglie - spiega Grillo - è iraniana. Ho scoperto che la donna, in Iran, è al centro della famiglia. Le nostre paure nascono da cose che non conosciamo». Al vate delle 5 Stelle sfugge che: 1) in Iran le donne sono obbligate a vestirsi «modestamente » in pubblico: se espongono più del viso e delle mani, sono passibili di una pena di 70 frustate; 2) le donne non possono diventare giudici; 3) sulle spiagge e in tutti gli sport vige la segregazione sessuale: uomini da una parte, donne dall'altra; 4) l’età legale minima del matrimonio per le donne è di 13 anni; 5) un futuro marito può, ma solo se lo vuole, firmare un contratto pre-nuziale nel quale si impegna a restare monogamo; 6) un uomo e una donna non hanno diritto di tenersi per mano, né di stringersi lamano per salutarsi in un luogo pubblico; 7) nel 2008 il governo interruppe la pubblicazione della rivista indipendente Zanan, rivista che difendeva i diritti delle donne, perché costituiva «una minaccia per la sicurezza psicologica della società». Per ulteriori chiarimenti, valgano le denunce di Shirin Ebadi, premio Nobel per la Pace, avvocata che ha difeso tante donne vessate nell’«Iran di Beppe». Donne e non solo. Da anni, l’Iran è, assieme a Cina e Arabia Saudita, tra i Paesi che detengono il lugubre primato di esecuzioni capitali. Per informarsi, nel dettaglio, è utile consultare i rapporti di Amnesty International e Human Rigts Watch. Anche su questo, Grillo ha il suo pensiero. Controcorrente. «Un giorno - racconta al giornalista israeliano - ho visto impiccare una persona in una piazza di Isfahan. Ero lì. Mi sono chiesto: cos’è questa barbarie? Ma poi ho pensato agli Usa: hanno messo uno a dieta, prima di ucciderlo, perché la testa non si staccasse. È allora, che cos’è più barbaro?». Ma il regime iraniano?- incalza il giornalista israeliano. Il non detto è: ma insomma, tra la donna al centro della famiglia e il boia di Stato islamico che non è peggiore di quello made in Usa. ci sarà un problema di diritti e libertà in Iran? Ecco la risposta: «Quelli che scappano sono oppositori. Ma chi è rimasto - parola di Beppe - ha le stesse preoccupazioni che abbiamo noi all’estero. L’economia lì va bene e le persone lavorano. È come il Sudamerica: prima si stava molto peggio». Come fa a saperlo? Ecco la rivelazione: «Ho un cugino - dice Grillo- che ha costruito autostrade in Iran. Emi dice che non sono per nulla preoccupati». Altro tema caldissimo è la Siria. UnPaese dove è in atto una mattanza che ha provocato oltre 70mila morti, in grande maggioranza civili. Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha più volte messo sotto accusa il regime di Bashar al-Assad. I massacri in Siria? «Ci sono cose che non possiamo capire - annota Grillo -. Non sappiamo se sia una vera guerra civile o si tratti di agenti infiltrati nel Paese ».
GLI IMPEGNI
L’Italia è parte dell’Unione Europea, della Nato e delle Nazioni Unite, il che comporta impegni e investimenti. Sull’euro, il Grillo-pensiero contempla un referendum, sia pur consultivo e via internet. Ma l’Italia è anche uno dei Paesi più impegnati nelle operazioni di peacekeeping. È il temadelle missioni all’estero. Sul ritiro dall’Afghanistan ormai c’è un consenso diffuso. Il problema è che al Beppe nazionale non basta. Nella sua visione, va azzerata anche la presenza italiana nelle missioni Onu in Libano e nel Kosovo. Interessante, in proposito, è il dibattito nel forum ufficiale del M5S. Grande consenso riceve Marco Merin, quando twitta: «Ci sono circa 9000 militari all' estero per missioni che ci costano 1,4 miliardi di euro all' anno. La mia proposta è di richiamare tutti i militari e mandarli nelle zone "pericolose" qua in Italia, dove c'è un elevata delinquenza». Sembra di sentire Calderoli...

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