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Rassegna Stampa
03.08.2012 Mali: un uomo e una donna lapidati perchè hanno figli senza essere sposati
L'Unità scopre i valori della sharia

Testata:
Autore: Marina Mastroluca
Titolo: «Lapidazione in Mali per una coppia con figli fuori dal matrimonio»

Riportiamo dall'UNITA' di oggi, 03/08/2012, a pag. 14, l'articolo di Marina Mastroluca dal titolo " Lapidazione in Mali per una coppia con figli fuori dal matrimonio ".

«Ai primi lanci di pietre la donna è svenuta, mentre il suo compagno ha lanciato un grido e poi ha smesso di parlare ». Semi-sepolti in due buche, solo la testa libera. Il Mali jihadista, che ha strappato il nord del Paese al malfermo governo centrale, usa le pietre per punire gli adulteri in nome della sharia. Un uomo e una donna sono stati uccisi così ad Aguelhok, la prima lapidazione di cui si abbia avuto notizia da quando gli islamisti legati ad Al Qaeda hanno preso il controllo della regione. Secondo le testimonianze, circa duecento persone avrebbero assistito all’esecuzione, volutamente pubblica. «Non so quante pietre siano state lanciate né per quanto tempo la cosa sia andata avanti prima che fossero morti entrambi - ha raccontato Haman Maiga, testimone della lapidazione -. Nessuno ha osato provare a fermare gli islamisti ». Le due vittime avrebbero avuto una relazione fuori dal matrimonio. Secondo i loro carnefici sarebbero stati sposati con altri, testimoni locali li indicano semplicemente come una coppia convivente, con dei bambini. La donna - su questo le testimonianze concordano - aveva due figli ancora piccoli, l’ultimo di appena sei mesi. «Sono stati lapidati a morte, la punizione per l’infedeltà, in accordo alla sharia», ha detto Aliou Toure, commissario islamico a Gao. «Non dobbiamo rispondere a nessuno sull’applicazione della sharia. Questa è la forma di Islam applicato da anni. Il fatto che stiamo costruendo un nuovo Paese basato sulla sharia è qualcosa che la gente di qui dovrà accettare». La zona di Aguelhok è nelle mani del gruppo integralista armato Ansar Dine, alleato di Al Qaeda per il Maghreb Islamico (Aqmi). La tragica esecuzione - la sharia prevede che le pietre usate siano non troppo grandi, per non abbreviare la pena, né troppo piccole per non protrarla oltre misura - è avvenuta nello stesso giorno in cui al sud del Paese, nella capitale Bamako, il presidente ad interim subentrato dopo il colpo di Stato del marzo scorso ha di fatto esautorato il primo ministro Sheick Modibo Diarra dalla gestione della transizione, nel tentativo di riportare il Paese alla normalità. Rientrato da Parigi dove è stato curato dalle ferite riportate nel maggio scorso, quando era stato aggredito da un gruppo di oppositori, Dioncounda Traorè ha annunciato la creazione di un Consiglio nazionale di transizione e la formazione di un governo di unità nazionale con l’obiettivo di riunificare il Paese e riprendere il controllo delle zone settentrionali. In un rapporto sul Mali, diffuso a fine luglio, Amnesty International ha documentato decine di sparizioni, uccisioni extragiudiziali e torture commesse dalla giunta militare nei confronti di soldati e poliziotti fedeli all’ex presidente Amadou Touré, coinvolti nel tentativo di contro-colpo di stato del 30 aprile.

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