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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Rassegna Stampa
05.02.2012 Il comizio arabo di Massimo D'Alema
L'Unità è l'unico giornale ad accorgersene

Testata:
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: «D'Alema in Cisgiordania nella scuola di gomme, è un messaggio di pace anche per gli israeliani»

L'UNITA' è l'unico quotidiano oggi, 05/02/2012, a dare notizia del viaggio di D'Alema in 'Cisgiordania'. Ci pare giusto, il quotidiano 'vicino al PD' la chiama missione, il che francamente ci pare esagerato. E'un viaggio come tanti, speriamo che questa volta D'Alema freni i suoi impulsi a farsi fotografare con qualche criminale, non ci sono solo gli Hezbollah in Libano con i quali andare sotto braccio, o qualche Hamas a Gaza, ne è piena anche l'Anp, per esempio fra le centinaia degli ex detenuti liberati in cambio della vita di Gilad Shalit, non ha che l'imbarazzo della scelta. Per individuarne qualcuno può chiedere la consulenza di Abu Mazen, grande esperto in materia.
Il buon Udg fa friggere l'aria dalemiana come può, in mezzo alla retorica tipica del politicante di lungo corso, c'è una scuola, chiamata 'delle gomme', è lì che D'Alema tiene il suo comizio, e che l'UNITA' puntualmente riporta a pag.22/23, con il titolo " D'Alema in Cisgiordania nella scuola di gomme, è un messaggio di pace anche per gli israeliani", e che IC, altrettanto puntualmente, commenta.
Ecco il pezzo:


Per non dimenticare: D'Alema sotto braccio con Hezbollah a Beirut

Incontri al vertice e solidarietà «dal basso». Sono i due aspetti, tra loro strettamente intrecciati, che caratterizzano la missione in Medio Oriente di Massimo D’Alema. L'Italia e l'Europa devono fare la loro parte per incoraggiare il rilancio di un «processo di pace effettivo» fra israeliani e palestinesi in un momento di grandi cambiamenti nel Medio Oriente,maanche di incognite segnate fra l'altro dalle «crescenti tensioni con l'Iran», rimarca D’Alema ieri in Cisgiordania, nell'ambito di una visita di alcuni giorni in Israele, Territori palestinesi ed Egitto nella veste di presidente della Federazione delle Fondazioni progressiste europee (legata al Pse). SNODO CRUCIALE Sul fronte dei negoziati «tutto sembra fermo in modo molto preoccupante », rileva l’ex ministro degli Esteri. Italia eUe - insiste D’Alema - «devono spingere verso una ripresa del dialogo, ma soprattutto un percorso di fatti concreti» che lo rendano effettivo. Secondo l’ex titolare della Farnesina, «è interesse di tutti, anche di Israele, allentare le tensioni sul fronte del processo di pace, in unmomento di crescenti tensioni con l'Iran e di grandi cambiamenti nel mondo arabo ». Ai suoi interlocutori palestinesi e israeliani, D’Alema afferma di voler portare loro «la posizione dell'Italia, unPaese che è amico degli uni e degli altri». SOLIDARIETÀ FATTIVA Èquel concetto di «equivicinanza» alle due parti che ha caratterizzato la politica estera dei governi di centrosinistra e che ha portato l’Italia ha dare il suo contributo decisivo per la stabilizzazione della frontiera israelo-libanese con la missione Unifil.Ma il dialogo per crescere e radicarsi ha bisogno di svilupparsi dal basso e con iniziative concrete. La sintesi è la «Scuola di Gomme» di Alham Al-Ahmar visitata ieri da D’Alema, tra Gerusalemme e Gerico. La scuola è sotto minaccia di demolizione da parte delle autorità militari israeliane. «Sono orgoglioso di essere qui, oggi, insieme a voi - esordisce D’Alema - . E voglio ringraziare gli organizzatori di questa giornata speciale che ci permette di visitare un luogo cheassumeungrande significato simbolico: una scuola elementare costruita in una delle zone più esposte e difficili del mondo. Per questo voglio ringraziare l’ong Vento di Terra, da cui ha preso il via il progetto della “scuola di gomme” di Alhan al Akhmar per i piccoli beduini della comunità Jahalin, realizzato grazie al contributo della Cooperazione italiana, con l’aiuto della rete dei comuni di sud-Milano, della Conferenza episcopale italiana edinumerose altre associazioni. E voglio ringraziare anche il Consolato d’Italia a Gerusalemme che tre anni fa ha inaugurato questa scuola». «Sono profondamente convinto, infatti - spiega D’Alema - che la politica estera, una politica forte, in grado di incidere sulla realtà, non sia fatta esclusivamente dai governi. Ho sempre avuto grande attenzione e rispetto verso quella che nel nostro Paese è la straordinaria risorsa del volontariato e delle organizzazioni non governative che, assieme alla capacità e all’impegno di tanti enti locali, costruisce relazioni di amicizia e collaborazione a livello internazionale. Anche queste sono componenti fondamentali dell’azione che un grande Paese come il nostro può svolgere e svolge ogni giorno nel mondo, tanto più perché esse favoriscono l’incontro tradonnee uomini, tra culture e tradizioni diverse, nel segno del rispetto e della solidarietà. Più in generale, vorrei comunicarvi il mio apprezzamento per il lavoro che tutti gli operatori umanitari e i volontari portano avanti nei Territori palestinesi, con le loro energie e la loro passione, forti della solidarietà dei propri sostenitori. Sappiamo bene che il vostro lavoro si misura quotidianamentecon una realtà conflittuale, e sono colpito dalla tenacia delle donne e degli uomini che contribuiscono a fare la differenza laddove, a volte, è facile perdere la speranza. E proprio qui è importante lavorare, tra i bambini. Perché senza la fiducia inun futuro di convivenza pacifica tra i popoli, la barbarie e l’odio nei confronti dell’altro rischiano di prendere il sopravvento. Per questo - insiste l’ex premier - è fondamentale alimentare la speranza, in particolare quella dei più piccoli, educarli e istruirli in modo che possano diventare adulti consapevoli, aiutarli a comprendere che puòesistere un’alternativa alla paura, alla sopraffazione, alla violenza ». La Scuola di Gomme «parla anche a Israele». E ad Israele va l’ultima riflessione di D’Alema: «Voglio dire agli amici d’Israele, che sono diffidenti, che se qui c’è una scuola, invece di disperazione e frustrazione, questo rappresenta un aiuto anche per la loro sicurezza e per la pace»

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