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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Rassegna Stampa
02.01.2012 I Fratelli Musulmani in Egitto pronti ad affossare i trattati con Israele
Ecco uno dei risultati dell'inverno islamista. Intervista di Udg a Rashad al-Bayoumi

Testata:
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: «Il nuovo Egitto non sarà subalterno allo Stato d’Israele»

Riportiamo dall'UNITA' di oggi, 02/01/2012, a pag. 29, l'intervista di Umberto De Giovannangeli a Rashad al-Bayoumi, vice presidente dei Fratelli Musulmani, dal titolo "Il nuovo Egitto non sarà subalterno allo Stato d’Israele".
Notiamo con piacere che Udg, quando vuole, sa porre le domande. Peccato che non faccia lo stesso quando intervista l'Anp.
Ecco il pezzo:


Rashad al-Bayoumi

Israele commette un grave erro- re a ritenere che il “nuovo Egit- to” proseguirà sulla strada della subalternità e dei cedimenti verso Tel Aviv cheha caratteriz- zato il regime di Hosni Mubarak. I Fratelli musulmani intendono ri- spettare gli accordi internazionali sottoscritti dall’Egitto, al tempo stesso, però, rivendichiamo il diritto di rivedere, in tutto o in parte, trattati come quello con Israele. Una cosa è certa: l’ultima parola spetterà al Parlamento e, nel caso, a un referendum popolare».
A sostenerlo è Rashad al-Bayoumi, vice presidente dei Fratelli Musulmani, docente universitario, uno dei più autorevoli leader politici del movimento che ha vinto i primi due turni delle ele- zioni parlamentari in Egitto, le pri- me del dopo-Mubarak.
«Noi – dice al-Bayoumi a l’Unità –nonsiamo sta- ti parte di quel trattato, a suo tempo firmato in nome del popolo egizia- no.Edora il popolo egiziano ha dirit- to a esprimersi. D’altro canto, è tra- scorso molto tempo da quandosono stati firmati gli accordi di Camp Da- vid ecomegli altri accordi necessita- no di essere rivisti. E questo spetta al Parlamento».
All’inizio del 2012,la comunità internazionale guarda con apprensione al Medio Oriente e a Paesi-chiave come l’Egitto. In molti si chiedono cosa farannoi Fratellimusulmani se saranno chiamati alla guida del futuro governo egiziano. In particolare nei confronti d’Israele. Le chiedo: siete intenzionati a rispettare il trattato di pace con lo Stato ebraico?
«In linea generale, la Fratellanza in- tende rispettare gli accordi interna- zionali sottoscritti dall’Egittomaciò non significa seguire la strada del passato regime, soprattutto per ciò che riguarda le relazioni con Israele...».
Risposta generica…
«Tutt’altro. Quel trattato è stato fir- mato in nome del popolo egiziano e il popolo egiziano ha il diritto di pro- nunciarsi su di esso, nelle forme più ampie e democratiche.Unacosa, pe- rò, deve essere chiara a tutti: la no- stra non è una minaccia, e per quan- to ci riguarda le priorità sono altre. MaIsraele sbaglia di grosso se crede che tutto resterà come prima. Le co- se sono cambiate con la caduta di Hosni Mubarak, e anche gli accordi sottoscritti devono tenerne conto». Insisto: queste affermazioni generali che ricaduta hanno sul dossier-Israele?
«In questo specifico, la nostra prio- rità è fermare la politica sionista che va contro l’intero popolo pale- stinese. Gli Stati Uniti, l’Europa ci chiedono di rispettare i trattati sot- toscritti e la legalità internaziona- le, ma nessuno fa nulla per impor- re a Israele il rispetto della legalità internazionale, a partire da Gaza, e delle risoluzioni Onu che riguar- dano i Territori occupati. Ciò che nonaccettiamo è di avallare la poli- tica dei due pesi e due misure che l’Occidente, gli Usa in particolare, continua a praticare in Medio Oriente».
Nei giorni scorsi, diversi organi di stampa internazionali hanno scritto di una intesa raggiunta dai Fratelli musulmaniconconl'Amministrazione statunitense sul trattato di pace con Israele.
«Smentisco decisamente. Questa non è informazione, è cattiva pro- paganda. Non siamo degli avven- turisti,mal’America sa chenonsia- mo disposti a sacrificare la causa palestinese innomediun“buon vi- cinato” con Israele». I Fratelli musulmani mantengono strettirapporticonHamaspalestinese, altro elemento che preoccupa fortemente Israele.
«Hamas è parte fondamentale del popolo palestinese e nessuno può disconoscere il contributo decisi- vo dato alla lotta di resistenza con- tro l’occupazione israeliana.Unne- goziato che tagli fuori metà del po- polo palestinese è destinato al falli- mento».
Passando alle vicende interne, C’è chi teme,dentro e fuori l’Egitto,chei Fratellimusulmani intendano seguire la strada iraniana, puntando all’instaurazione di una Repubblica islamica.
«Di nuovo, cattiva propaganda. Noi crediamo nella democrazia parlamentare, e non da oggi. Vo- gliamo contribuire, con le nostre idee e il consenso che abbiamo ri- cevuto in libere elezioni, alla co- struzione di un Egitto che non sia più nelle mani di pochi. Chi agita lo spauracchio integralista mira in realtà a tenerci fuori dal processo democratico. Ma non ci riusciran- no, hanno sbagliato i loro calco- li».

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