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Rassegna Stampa
02.10.2011 Ali Khamenei contro Abu Mazen. Israele non può essere riconosciuto e va cancellato
Cronaca troppo asettica di Udg

Testata:
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: «L’ayatollah Ali Khamenei : troppo ridotte le richieste di Abu Mazen all’Onu»

Riportiamo dall'UNITA' di oggi, 02/10/2011, a pag. 35, l'articolo di Umberto De Giovannangeli dal titolo " L’ayatollah Ali Khamenei : troppo ridotte le richieste di Abu Mazen all’Onu".

Udg si limita a riportare tutte le dichiarazioni di Khamenei e Meshaal, senza nessun commento. Le condvide? Pensa anche lui che Abu Mazen abbia chiesto troppo poco all'Onu, che Israele non debba esistere?
Khamenei ha fatto queste dichiarazioni nell'ambito della quinta conferenza internazionale sull'intifada palestinese. Una conferenza che incita all'odio contro Israele. Udg non commenta nemmeno questo. Perchè?
Ecco l'articolo:


Ali Khamenei

La Guida suprema contro«Mahmud il moderato». La richiesta di riconoscimento di uno Stato palestinese all'Onu rappresenta l'accettazione del «regime sionista» e significa ignorare i diritti del popolo palestinese a tornare nella sua terra come era prima del 1948. A sentenziarlo è la Guida suprema iraniana Ali Khamenei, aprendo la quinta conferenza internazionale sull'Intifada Palestinese. Davanti ad una platea costituita da centinaia di rappresentanti di vari Paesi dell'area, dalla Siria al Libano, dal Qatar all'Iraq, fra cui il leader di Hamas Khaled Meshaal, Khamenei ha aggiunto che «nostro obiettivo è liberare la Palestina» contro ogni piano che tenda a dividerla. La Guida suprema ha poi accusato i regimi arabi che mantengono rapporti con Israele e ha definito «una benedizione di Dio» la caduta del regime di Mubarak in Egitto. «Noi chiediamo - ha proseguito - un referendumper la nazione palestinese», un referendum cui partecipino tutti, ha precisato, «musulmani, cristiani e anche ebrei, ma non persone che siano venute da altri Paesi».
CEDIMENTO
Il regime sionista, ha detto ancora la Guida, si trova in un momento di grande debolezza per effetto del «risveglio islamico» nella regione, anche se l'amministrazione Usa ne appoggia la «linea rossa» a difesa della sua sicurezza. «Ma la linea rossa di Obama - ha concluso Khamenei- sarà schiacciata dalla nazione musulmana ». Dalla Guida suprema iraniana al capo di Hamas. La richiesta di riconoscimento dello Stato palestinese all'Onu potrà forse ottenere «qualche simbolico risultato» e portare ad un isolamento di Israele, «ma potremo essere soddisfatti di questo piccolo traguardo»? Se lo è chiesto Khaled Meshaal, intervenendo alla conferenza internazionale sull'Intifada palestinese che si è aperta ieri a Teheran.
IL FRONTE DEL RIFIUTO
Il leader di Hamas, che vive in esilio a Damasco, si è detto preoccupato per le reali intenzioni che possono esservi dietro a questa iniziativa e ha sottolineato che non tutti i palestinesi erano d'accordo sul prenderla. Se si colloca nel contesto di una volontà di far ripartire i negoziati di pace, ha ricordato Meshaal, questi «si sono rivelati inutili negli ultimi due decenni». E ha sottolineato che comunque gli Usa «non vogliono accettare questo piccolo passo e useranno il loro diritto di veto» nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. In serata arriva la risposta di Tel Aviv. In un comunicato emesso al termine della ricorrenza del Capodanno ebraico, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che «le dichiarazioni odiose del regime degli Ayatollah relative alla intenzione di distruggere lo Stato di Israele infondono nuova forza al governo damepresieduto. Rafforzano inoltre la nostra determinazione a garantire la sicurezza dei cittadini di Israele e la nostra richiesta che Israele venga riconosciuto (dai palestinesi, ndr) come uno Stato ebraico ». «Israele - ha proseguito Netanyahu - continuerà ad aspirare alla pace, e lo farà ottenendo condizioni per una pace che dia ai cittadini di Israele un futuro sicuro per generazioni ».

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