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Rassegna Stampa
29.08.2011 Siria, Bashar al Assad continua a massacrare i manifestanti
poi alleggerisce lievemente la censura dei giornalisti. Queste sono le riforme?

Testata:
Autore: Roberto Monteforte
Titolo: «Assad allenta la censura ma si spara nelle strade. Gelo tra Siria e Lega Araba»

Riportiamo dall'UNITA' di oggi, 29/08/2011, a pag. 33, l'articolo di Roberto Monteforte dal titolo " Assad allenta la censura ma si spara nelle strade. Gelo tra Siria e Lega Araba ".


Bashar al Assad

Alleggerire leggermente la censura della stampa e continuare a sparare contro i manifestanti. Queste sarebbero le riforme secondo Bashar al Assad ?
Ecco l'articolo:

Apre un finestra e chiude le porte il regime di Damasco. Ieri l’annuncio dell’agenzia governativa Sana. Dopo le forti pressioni internazionali il presidente siriano Bashar al Assad ha promulgato una nuova legge sulla stampa che dovrebbe consentire una parziale liberalizzazione, con l’abolizione della pena del carcere per i giornalisti che «attaccavano il prestigio e la dignità dello stato, l'unità nazionale e il morale delle forze armate, l'economia e la moneta nazionale». La pena detentiva viene sostituita da forti ammende. Un timido passo in avanti apprezzato dal presidente dell’Unione giornalisti siriani. «Troppo tardi e troppo poco» commentanole opposizioni. Per poter parlare di reale abolizione della censura occorrerà guardarenonsolo all’applicazione della nuova legge, ma anche ai comportamenti alle forme di repressione praticare dagli apparati del regime.
È dei giorni scorsi il caso del brutale pestaggio del vignettista satirico siriano, Ali Farzat, cui sono state spezzate le mani. Ieri un altro episodio. Le autorità siriane hanno vietato a tre figure di spicco dell'opposizione, Michel Kilo, Loay Hussein e Fayez Sara, di lasciare il Paese e recarsi in Libano per partecipare a un dibattito televisivo. Gli agenti hanno detto che il divieto è stato imposto «per garantire la loro sicurezza ». «Questa decisione nega tutti i discorsi sulla trasparenza e le riforme. È ingiustificata e illegale» ha commentato Fayez Sara.
MISSIONE A DAMASCO 
E questo è lo spiraglio aperto da Damasco la porta chiusa è quella alle sollecitazioni della Lega Araba di porre fine alla sanguinosa repressione contro i civili.
Nella riunione d’emergenza tenutasi sabato sera al Cairo la richiesta dei governi arabi è stata perentoria e poi resa pubblica. «Mettere fine allo spargimento di sangue» e «seguire la ragione prima che sia troppo tardi». I ministri arabi hanno espresso «inquietudine per i gravi sviluppi in Siria» e per «le migliaia di vittime e di feriti» e invitato il regime di al Assad a «rispettare il diritto del popolo siriano a vivere in sicurezza e a rispettare le loro aspirazioni legittime a riforme politiche e sociali».
Alla denuncia è seguito l’annuncio: il segretario generale della Lega Araba, Nabil al-Arabi sarebbe andato a Damasco per discutere con il premier al Assadcome superare la crisi. Il governo siriano non ha apprezzato. Ha denunciato «ingerenze» e la violazione dell’impegno assunto alla riservatezza sulle conclusionio del summit del Cairo. «Costituisce «una violazione (...) evidente dei principi della carta della Lega e di ciò che sta alla base dell'azione araba congiunta» ha dichiarato la delegazione siriana. Cala il gelo tra Damasco e gli altri paesi arabi.
Il regime di Assad è sempre più isolato. «Tutto il mondo dovrebbe sapere che siamo al fianco del popolo siriano» ha dichiarato Gul, aggiungendo che «oggi nel mondo non c'è più spazio per amministrazioni autoritarie, partiti unici, regimi chiusi. Saranno rimpiazzati con la forza oppure i governi della regione dovranno assumere una iniziativa».
In Siria si continua a morire. Ieri due le vittime a Damasco della repressione degli apparati di sicurezza lla polizia. Nella capitale la scorsa notte vi sarebbero stati scontri tra forze fedeli al regime e soldati defezionisti che si erano rifiutati di sparare sulla folla che manifestava.

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