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Rassegna Stampa
17.05.2010 Udg su Piombo Fuso, sempre peggio
Il quotidiano del pd sempre più simile a quello comunista...

Testata:
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: «Gaza, la vendetta israeliana: ridotte in macerie le case palestinesi - Nella Striscia ormai c’è uno Stato dell’apartheid»

Riportiamo dall'UNITA' di oggi, 17/05/2010, a pag. 22, l'articolo di Umberto De Giovannangeli dal titolo "  Gaza, la vendetta israeliana: ridotte in macerie le case palestinesi" e la sua intervista a Mairead Corrigan Maguire dal titolo "Nella Striscia ormai c’è uno Stato dell’apartheid".

Abbiamo saputo che Udg riceverà il " Premio Hamas per la Pace" ...dato che a Stoccolma non si erano ancora messi d'accordo per dargli il Nobel. Un premio più che meritato. Ecco i due articoli:

"  Gaza, la vendetta israeliana: ridotte in macerie le case palestinesi"

Nell'articolo Udg riporta la notizia dell'ennesimo rapporto di Human Rights Watch su Piombo Fuso. Niente di diverso dal solito, le stesse accuse di sempre a Israele. Probabilmente HRW & company si placheranno solo quando e se Hamas riuscirà a cancellare lo Stato ebraico.
Facciamo notare che, stranamente, Udg ha riportato anche la risposta fornita da Israele : "
Israele, da parte sua, sostiene che le sue truppe hanno puntato alle proprietà civili solo se utilizzate dai gruppi palestinesi per attaccare, per immagazzinare armi, per nascondere tunnel o per altri scopi militari, e che molte case sono state distrutte dalle trappole esplosive di Hamas. ". Inutile scrivere che nella frase seguente si è precipitato a rilevare che, stando al rapporto di Human Rights Watch si tratta di menzogne, che Israele ha colpito e distrutto edifici e abitazioni a Gaza come rappresaglia. Ma non sarebbe stato Udg se avesse messo in dubbio anche solo una virgola del rapporto.
Ecco l'articolo:

Un rapporto di 116 pagine. Un atto d’accusa documentato, con foto, testimonianze, immagini, video. Un nuovo capitolo della guerra di Gaza. A scriverlo è Human Rights Watch (Hrw). Il rapporto sottolinea che vi sono prove che le forze armate israeliane impegnate nell’operazione «Piombo Fuso» hanno distrutto beni di carattere civile - abitazioni, fabbriche, aziende agricole e serre - anche se non erano in corso combattimenti. Hrw chiede a Israele di «indagare sulle cause delle azioni illegali dei suoi soldati e assicurare alla giustizia coloro che hanno ordinato o commesso tali atti di distruzione... I militari usando la forzahannoportato via palestinesi e distrutto le loro abitazioni». Un rapporto dettagliato: l’organizzazione non governativa ha ottenuto immagini satellitari di Gazapre e post conflitto e ha intervistato 94 persone nella Striscia, documentando la distruzione completa di 189 costruzioni, comprese 11 fabbriche, 8 capannoni e 170 abitazioni che ha privato di una casa 971 persone. «Questi casi testimoniano come le forze israeliane hanno compiuto distruzioni massicce senza alcun evidente fine militare», affermaHrw, secondo cui «i responsabili di questi crimini dovrebbero essere perseguiti ». Le distruzioni «si sono avute in aree in cui nonerano in corso combattimenti. In diversi casi, la distruzione di abitazioni e altri edifici è avvenuta duranti i giorni finali dell’operazione “Piombo Fuso”, quandoun ritiro israeliano era imminente ». Immagini satellitari e testimonianze dirette. Come quella di IzbtAbedRabbo che quando haottenuto il permesso di far ritorno a Jabalya, il più popolosicampoprofughi della Striscia, ha trovato la sua casa rasa al suolo. «Perché lo hanno fatto? né io né qualcuno della mia famiglia milita in Hamas o in qualche altro gruppo armato... Siamo rovinati», si dispera Rabbo. Quelle distruzioni violano «la Quarta Convenzione di Ginevra del 1949». Israele, da parte sua, sostiene che le sue truppe hanno puntato alle proprietà civili solo se utilizzate dai gruppi palestinesi per attaccare, perimmagazzinare armi, per nascondere tunnel o per altri scopi militari, e che molte case sono state distrutte dalle trappole esplosive di Hamas. Ma le prove di Human Rights Watch non confermano. «A quasi 16 mesi dalla guerra, Israele non ha ancora riconosciuto la responsabilità delle truppe che demolirono illegittimamente intere zone civili nelle aree sotto il loro controllo» sostiene Sarah Leah Whitson, direttore di Hrw per ilMedio Oriente. «L’assedio israeliano continua a impedire agli abitanti di Gaza di ricostruire le loro case, il che vuol dire che Israele sta ancora punendo i civili, nonostante la guerra sia finita da tempo». In sette dei dodici casi le immagini satellitari confermano le versioni dei testimoni oculari. secondo cui i militari hannoabbattuto molte strutture dopo aver preso il controllo dell’area, e poco prima che Israele annunciasse il cessate il fuoco e ritirasse le truppe da Gaza, il 18 gennaio 2009. Il blocco totale imposto da Israele alla Striscia di Gaza - misura difensiva in risposta al lancio dei razzi Qassamcontro le città frontaliere, motiva il governo di Gerusalemme - impedisce ogni ricostruzione. Israele ha permesso solo l’importazione di alcune quantità di cemento destinate a vari progetti di riparazione, ma il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon ha commentato lo scorso mese di marzo che si tratta di«una goccia inunsecchio», in confronto ai bisogni dell’edilizia. Quello di Hrw è l’ultimo rapporto in ordine di tempo che documenta una tragedia in atto, nel silenzio complice della comunità internazionale e dei grandi network mediatici. «Le autorità israeliane affermano che il blocco di Gaza, in vigore dal giugno 2007, è la risposta al lancio indiscriminato di razzi contro il sud d’Israele da parte dei gruppi armati palestinesi. La realtà, tuttavia, è che il blocco non prende di mira i gruppi armati ma piuttosto punisce l’intera popolazione di Gaza, limitando l’ingresso di cibo, forniture mediche, strumenti educativi e materiale da costruzione», rileva Malcolm Smart, direttore del programmaMedio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International. Delle 641 scuole di Gaza, 280 vennero danneggiate e 18 distrutte. Poiché più della metà della popolazione di Gaza ha meno di 18 anni, l’interruzione dei programmi educativi a causa dei danni provocati dall’operazione “Piombo fuso” sta avendo un impatto devastante. AncheAmnestyInternational, ha parlato con molte famiglie, le cui abitazioni vennero distrutte nel corso dell’operazione militare israeliana e che dopo un anno e quattro mesi vivono ancora in alloggi temporanei. 16 mesi fa Mohammed e Halima Mslih lasciarono il villaggio di Juhor al-Dik insieme ai loro quattro bambini. Mentre erano assenti, la loro casa venne demolita dai bulldozer israeliani. «Quando siamo tornati, era tutto macerie. La gente ci dava da mangiare, non ci era rimasto più niente», racconta Mohammed Mslih. Gli attacchi israeliani - documentaun recente rapporto di Amnesty - hanno distrutto oltre 3mila abitazioni e ne hanno danneggiate altre 20mila, riducendo in macerie intere zone di Gaza e mandando in rovina una situazione economica già critica. Molte distruzioni sono state indiscriminate e senza alcuna «necessità militare». «Agli autori di crimini di guerra e altre gravi violazioni dei diritti umani non può essere consentito di evadere le proprie responsabilità ed evitare la giustizia», concludeva il rapporto.Maper Gaza e la sua gente la giustizia non sembra esistere.

"  Nella Striscia ormai c’è uno Stato dell’apartheid"

Secondo Mairead Corrigan Maguire," Considerata la dimensione discriminatoria di queste misure, Israele ha stabilito nell'area (nella Striscia di Gaza, ndr) uno "Stato dell'apartheid" ". Facciamo notare a Maguire che Israele ha abbandonato la Striscia nel 2005 e che da allora a 'governarla' c'è Hamas.
L'unico responsabile della situazione nell'area.
Maguire insiste sulla povertà della gente a Gaza, ma si guarda bene dal porre una domanda fondamentale, e cioè che fine hanno fatto i 4 miliardi e mezzo di $ stanziati dalla comunità internazionale per la ricostruzione di Gaza?
Un'altra domanda interessante potrebbe essere : la guerra a Gaza ci sarebbe stata se Hamas non avesse lanciato razzi contro Israele?
Con un po' di impegno anche la signora Maguire dovrebbe arrivare alla risposta esatta...
E Udg a porre le domande giuste !
Ecco l'intervista:


Mairead Corrigan Maguire

«Il muro in Cisgiordania. La “prigione” a Gaza. Israele ha realizzato uno Stato dell'apartheid». A denunciarlo è Mairead Corrigan Maguire, premio Nobel per la Pace 1976. «Non c’è nulla di più illegale e immorale della punizione collettiva contro la popolazione palestinese ogni giorno e in maniera indiscriminata dalle autorità dello stato di Israele », rimarca la Nobel nordirlandese, protagonista del movimento «Free Gaza». Sono passati sedici mesi dalla fine di “PiomboFuso”. I riflettori sisonospentisuGaza, malasituazione dellagente nella Striscia resta disperata. «Purtroppo è così. E la responsabilità della comunità internazionale è gravissima. Ho visitato più volte la Striscia diGaza e ne sono uscita sempre più scioccata. E indignata. Da sei anni un milione e quattrocentomila palestinesi, donne e bambini, vivono sotto assedio. Non smetterò maidi denunciarlo: la punizione collettiva contro una comunità di civili, da parte del governo israeliano, viola la Convenzione di Ginevra, è illegale, è un crimine di guerra e contro l'umanità. Non c'è diritto di difesa che possa giustificare questo scempio ». In una recente sessione del Tribunale Russell,Leihavestitoipannidellapubblica accusa elencando le violazioni del diritto internazionali commesse da Israele. Quali le più gravi? «Tra le più gravi infrazioni, vi sono la chiusura dei confini con Gaza, la restrizione della libertà di movimento dei suoi abitanti, la privazione del diritto al ritorno dei rifugiati, l'impedimento dell'accesso alle risorse naturali del territorio, in primis l'acqua. Considerata la dimensione discriminatoria di queste misure, Israele ha stabilito nell'area uno "Stato dell'apartheid"». Cosa si sente di chiedere all'Onu? «Ho avuto modo di parlare con il segretario generale subito dopo una sua visita a Gaza. Ban Ki-moon era scioccato. A lui ho detto che l'Onu deve sostenere il rispetto dei diritti umani e della giustizia verso il popolo palestinese prendendo in seria considerazione l'istituzione diunTribunale penale internazionale per Israele, così che il governo israeliano risponda dei crimini di guerra a Gaza.Milasci aggiungere che in Israele vi sono persone straordinarie, associazioni per i diritti umaniche hanno il coraggio di denunciare questi crimini, pacifisti che sostengono la resistenzanon violenta contro ilmuro dell'apartheid in Cisgiordania. Israele dovrebbe essere orgoglioso di loro e invece i fanatici oltranzisti li considerano dei traditori». C'è ancora spazio per il dialogo? «C'è se al popolo palestinesenon verranno negati diritti e giustizia e se Israele non continuerà a calpestare la legalità internazionale».

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