sabato 18 maggio 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Rassegna Stampa
02.04.2010 Udg ingurgita una bufala del 1°aprile su presunti volantini di Tzahal a Gaza
E la ripropone ai suoi lettori, passandola per verità

Testata:
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: «60mila coloni prenderebbero le armi contro gli sgomberi»

Riportiamo dall'UNITA' di oggi, 02/04/2010, a pag. 28, l'articolo di Umberto De Giovannangeli dal titolo " 60mila coloni prenderebbero le armi contro gli sgomberi ".

Udg riporta nel suo articolo i risultati del sondaggio condotto dall'Università ebraica di Gerusalemme sulle colonie. Stando a quanto scrive Udg " fra la popolazione israeliana nel suo insieme il72% riconosce invece l'autorità del governo di imporre l'abbandono delle colonie e il 60% è pure favorevole ".
Perciò la maggioranza dei cittadini israeliani ritiene che il governo abbia l'autorità di decidere lo sgombero delle colonie e, sempre la maggioranza (60%), è favorevole a farlo. Il titolo dell'articolo è in mala fede dal momento che punta sul numero dei contrari ad un eventuale sgombero invece che sulla maggioranza favorevole.
In ogni caso Udg non deve preoccuparsi, il governo israeliano, se sarà necessario, sarà in grado di sgomberare alcune zone. L'ha già fatto in passato, col ritiro dalla Striscia di Gaza che, da allora, è diventata una piattaforma lancia razzi. La gente che ha risposto al sondaggio probabilmente aveva in mente questo dato quando non si è dichiarata favorevole allo sgombero. Ma Udg si guarda bene dal ricordare ai suoi lettori la situazione.
Ma il punto forte dell'articolo è la parte finale : "
L'aviazione israeliana ha lanciato ieri migliaia di volantini in aree della Striscia di Gaza lungo il confine con Israele, per avvertire la popolazione palestinese che è vicina una dura rappresaglia per l'uccisione di due soldati israeliani, lo scorso venerdì. A riferirlo sono fonti palestinesi a Gaza. Sarebbero stati lanciati due tipi di volantini. ... ".
La falsa notizia è stata diffusa da Adnkronos e a Udg non è manco venuto in mente di provare a cercare delle conferme. Come scrive nell'articolo, a riferire di questa assurdità dei volantini sono fonti palestinesi.
Sarebbe stato sufficiente leggere Haaretz, il quotidiano israeliano più filoislamico, per leggere la smentita dell'esercito israeliano al riguardo(
http://www.haaretz.com/hasen/spages/1160408.html), ma non sarebbe stato in stile Udg. E Haaretz va citato come fonte solo se attacca Israele, ovvio.
Ecco l'articolo:


Razzi dalla Striscia di Gaza

Non riconoscono l'autorità del Governo. Sono pronti a tutto, anche ad usare le armi, per difendere il loro «diritto» a insediarsi dovunque a Eretz Israel, la Sacra Terra d'Israele. Sonoi coloni oltranzisti dello Stato (ombra) di Giudea e Samaria, nomi biblici della Cisgiordania. Spaccato inquietante quello che emerge da un sondaggio condotto dall'Università Ebraica di Gerusalemme, che dà conto di una radicalizzazione che mette a rischio non solo la tenue speranza di una ripresa del processo di pace israelo-palestinese, ma insidia lo stesso tessuto democratico d'Israele. Il21%dei coloni che vivono negli insediamenti ebraici ritiene che ogni mezzo sia lecito, incluse le armi, per impedire lo sgombero delle colonie in Cisgiordania, rileva la ricerca. In uno studio simile cinque anni fa solo il15% diede la medesimarisposta. Dal sondaggio emerge che il 54% dei coloni non riconosce l'autorità del governo di ordinare lo sgombero degli insediamenti; il 63% pensa che si tratti di una decisione che richieda un referendum e non solo una decisione della Knesset. Ma anche in questo caso, il 49% non accetterebbe lo sgombero nemmeno se autorizzato da un referendum approvato dalla maggioranza ebraica di Israele. Da notare che fra la popolazione israeliana nel suo insieme il72% riconosce invece l'autorità del governo di imporre l'abbandono delle colonie e il 60% è pure favorevole (un punto in più rispetto al 2005); tra i coloni solo il 23% sarebbe d'accordo (cinque anni fa erano il 30%). Oltre 60mila coloni (sui più di 300mila che vivono in Cisgiordania) si dicono dunque pronti a tutto, anche a impugnare le armi, per difendere i loro insediamenti. Un rapporto di Shin Bet, il servizio di sicurezza interno israeliano, sottolinea che una minoranza radicale potrebbe ricorrere alla violenza: la «minaccia numero 1» è un blitz nella Spianata delle Moschee di Gerusalemme, terzo luogo sacro dell' Islam. Un vero e proprio esercito. Agguerrito, motivato ideologicamente, sostenuto finanziariamente dalla parte più conservatrice della comunità ebraica americana, convinto di essere dalla parte giusta: quella della Torah. Un esercito che è anche una potente lobby elettorale, sostenendo partiti o candidati che con più convinzione supportino i “desiderata”, degli oltranzisti. Il sondaggio dell'Università Ebraica ha ancor più valenza politica se integrato conunaltro studio, quello di Rubi Nathanson, del «Centro Macro di politica economica», sugli insediamenti israeliani. Nelle colonie, secondo Nathanson, sono stati costruiti 55.708 alloggi. I 300 mila coloni utilizzano 868 edifici pubblici, 717 stabilimenti industriali, 555 scuole, 321 centri sportivi, 271 sinagoghe e 187 centri commerciali. Il valore di infrastrutture e costruzioni nelle colonie israeliane in Cisgiordania, stima il rapporto, vale 17,5 miliardi di dollari. Gli oltranzisti hanno già sperimentato varie tecniche di attacco. Tra queste, c'è «il prezzo da pagare»: se il governo invia forze di polizia o militari a smantellare un avamposto in costruzione, i coloni fanno in modo che siano i palestinesi a pagarne il prezzo. Il «prezzo da pagare». Sempre più alto per la popolazione palestinese. Il prezzo dell'oppressione. Confisca delle terre,ma non solo. «Israele consente ai palestinesi di accedere solamente a una piccola parte delle risorse idriche, che si trovano per la maggior parte nella Cisgiordania occupata, dove invece gli insediamenti illegali dei coloni ricevono acqua inmodoillimitato» denunciaAmnesty International. Nella maggior parte degli insediamenti (circa il 75%) le opere edilizie sono realizzate senza licenze, o in contrasto con le licenze concesse. In più di 30 insediamenti sono stati costruiti edifici e infrastrutture (strade, scuole, sinagoghe, seminari rabbinici e perfino commissariati) su terreni che appartenevano a palestinesi residenti in Cisgiordania. Da uno Stato ombra a una Striscia assediata. L'aviazione israeliana ha lanciato ieri migliaia di volantini in aree della Striscia di Gaza lungo il confine con Israele, per avvertire la popolazione palestinese che è vicina una dura rappresaglia per l'uccisione di due soldati israeliani, lo scorso venerdì. Ariferirlo sono fonti palestinesi a Gaza. Sarebbero stati lanciati due tipi di volantini. In uno, in cui c’è la foto di un bambino con in mano una rosa, è scritto: «aspettate la risposta domani », oggi per chi legge; in un altro si avverte che ci sarà una dura risposta, si invita la popolazione a tenersi lontana da “terroristi” e a chiamare un numero di telefono per dare in forma anonima informazioni utili alle forze armate dello Stato ebraico.

Per inviare la propria opinione all'Unità, cliccare sull'e-mail sottostante


lettere@unita.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT