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Rassegna Stampa
13.03.2010 Ci scusiamo, pubblichiamo Moni Ovadia
In una colonna, il repertorio abituale del nemico interno

Testata:
Autore: Moni Ovadia
Titolo: «Lo sgarbo e la viltà»

Non ci occupiamo mai di Moni Ovadia, ma la colonnina sull'ultima pagina dell'UNITA' di oggi, 13/03/2010, dal titolo " Lo sgarbo e la viltà" merita di essere segnalata ai lettori di IC. Leggere quanto scrive Ovadia è utile, serve a far capire quanto il nemico interno è una tragica realtà che attraversa tutti i popoli, in tempo di guerra e in tempo di pace. Ovadia è riuscito ad infilare in una colonna  menzogne ( il popolo palestinese in prigione da quaranta anni), giudizi surreali (il "mite" Abu Mazen),  e altre valutazioni che lasciamo giudicare a chi legge.


Moni Ovadia, in un gesto che lo riassume bene

Le ultime “trattative di pace” fra israeliani e palestinesi, sotto l’egida della LegaAraba e la mediazione statunitense, sono abortite prima di iniziare a causa dell’annuncio della creazione di 1600 nuove abitazioni per coloni ebrei a Gerusalemme est, ovvero in territorio palestinese, autorizzate dal governo di Israele. Abu Mazen, presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, si è immediatamente ritirato dai lavori. I principali organi di stampa hanno rilevato ed enfatizzato il grave, imperdonabile sgarbo commesso dai governanti israeliani nei confronti dell’amministrazione Usa nella persona del vice presidente Joe Biden. Il governo di Nethanyahu si è tempestivamente scusato con gli americani. La farsa diplomatica ormai è al di là del senso del ridicolo, il problema diventa lo sgarbo verso il grande alleato, invece l’ignobile vigliaccheria commessa contro il mite Abu Mazen diventa veniale così come passa per veniale l’oppressione di un intero popolo. L’ennesimo episodio di arroganza e di prepotenza di un governo colonialista contro i palestinesi diventa incidente diplomatico. Del resto cosa ci si può aspettare da politicanti reazionari e demagoghi a cui poco o niente interessa la pace con il popolo palestinese perché non hanno alcun interesse per quel popolo, non lo vedono, non sentono le sofferenze di una gente che tengono in prigione da oltre quarant’anni. Non migliore è la comunità internazionale, soprattutto quella occidentale, che tollera la sistematica perdurante violazione del diritto internazionale mentre starnazza di diritti umani fingendo di non vedere ciò che è palese, ovvero che l’equazione ideologica: “occupazione-colonizzazione della Palestina uguale sicurezza degli israeliani” è solo una rivoltante menzogna per legittimare la rapina ai danni di un intero popolo.

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