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Deborah Fait
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Le preoccupazioni di Ban Ki Moon 08/06/2014
 

Le preoccupazioni di Ban Ki Moon
di Deborah Fait


Ban Ki Moon

Sembra strano a dirsi ma le case fanno paura..... se le costruisce Israele.
Si, signore e signori, cari amici, Ban Ki Moon, segretario di quella cosa confusa che risponde al nome di ONU , ha detto di essere molto preoccupato per la costruzione di abitazioni a Gerusalemme Est e dintorni. Non ha mai espresso preoccupazione per la riunificazione di Anp e Hamas, cioè di due entità pericolose, la prima nata dall’OLP, organizzazione terrorista (la nave-scuola del terrorismo internazionale) che tante stragi ha fatto in Israele e mezzo mondo, e la seconda una delle peggiori organizzazioni del terrore esistenti oggi in Medio oriente.
Se l’ANP rifiuta la pace, a meno che non includa il disfacimento di Israele, se Abu Mazen rifiuta l’esistenza di Israele come stato ebraico, Hamas rifiuta proprio l’idea che Israele esista e Haniye ne reclama l’estinzione attraverso guerra e terrorismo. Due entità che, unite, potrebbero portare a un disastro vero e proprio.
Questo però non preoccupa Ban Ki Moon, lo preoccupano le case che Israele ha annunciato di costruire come reazione all’alleanza micidiale tra i due gruppi e come ribellione all’appoggio immorale dato dal mondo occidentale al terrorismo, accettando, anche con molto entusiasmo, la riunificazione tra le due entità palestinesi di cui una è stata dichiarata organizzazione terroristica da Unione Europea e Onu.
Ban Ki Moon è preoccupato per colpa di Israele, l’Europa è preoccupata per colpa di israele, Obama è proccupato per colpa di Israele. Ma cosa gli facciamo noi a questi angioletti? Gli togliamo il sonno e la tranquillità, noi cattivoni di ebrei israeliani. Il Governo israeliano non vuole sottostare alla cecità occidentale, e non accetta ricatti. Ormai è molto chiaro che l’America di Obama si è allontanata da Israele per dare la sua benedizione al terrorismo, è chiaro e lampante che l’amicizia coll’America è finita e che Obama fa a gara con Carter per essere il peggior Presidente dalla storia degli USA. Alla fine, mai abbastanza vicina, del suo mandato, vedremo chi avrà vinto. L’alleanza tra ANP e Hamas, che ha reso felici e soddisfatti USA e UE, significa solo una cosa: d’ ora in poi ogni dollaro americano, ogni euro europeo regalati ai palestinesi serviranno doppiamente per produrre terrorismo e ammazzare israeliani. Complimenti.
Le vite di tutti i palestinesi saranno d’ora in poi gestite da fanatici pazzi scatenati islamisti e questo non disturba nessuno, nemmeno i paladini dei terrorre, cioè i pacifisti o pacifinti che dir si voglia. Non è che Fatah sia migliore, anzi, per me, pari sono ma Fatah e Hamas insieme sono una bomba che quando esploderà saranno dolori che si riverseranno su di noi, non sugli americani o sugli europei, e lasciatemi dire “purtroppo”!
Si, purtroppo perchè siamo stufi di fare da paravento ai paraculi e di vedere le nostre vite in pericolo per la cecità omicida di tutto l’Occidente, per quelli che blaterano di occupazione e dei poveri bambini palestinesi. ( ho appena saputo che alla mostra Bio-Est di Trieste hanno organizzato un tavolo che raccoglie fondi per “i bambini siriani e i bambini palestinesi”. I bambini siriani muoiono a migliaia a causa della guerra civile che insanguina la Siria da tre anni, i bambini palestinesi sono belli e pasciuti, non vivono nessuna guerra se non quella provocata dai loro stessi genitori quando si dedicano al terrorismo ma va sempre bene metterli in mezzo, sono un richiamo sicuro all’odio contro Israele con cui le organizzazioni filopalestinesi hanno nutrito gli italiani).
Bene, chiusa parentesi, adesso i paraculi hanno messo i bambini palestinesi nelle mani dei tagliagole islamisti di Hamas. Complimenti! Abu Mazen aveva una scelta da fare, la pace con Israele o la pace con Hamas e che abbia scelto la seconda la dice lunga sulla sua volontà di non porre fine a un conflitto lungo decenni che è costato tante vite, inutilmente.
Fare la pace con Israele poteva migliorare il tenore di vita dei palestinesi, poteva aumentare l’occupazione, avviare programmi culturali, partecipare col tempo, come alleati, in tutti i campi in cui Israele è l’eccellenza.
Abbas ha scelto l’arretratezza, la violenza, il terrorismo, il fanatismo islamico e la produzione di armi. Ogni terrorista ha il suo arsenale personale, bombe, scud, migliaia di pallottole. I terroristi di Gaza hanno ammassato più di 10.000 missili buona parte dei quali può raggiungere Tel Aviv mettendo così in pericolo il 70% della popolazione israeliana. Hamas ha 16.000 “soldati”, la Jihad islamica ha più di 5000 guerriglieri e 2000 mnissili, sia i terroristi di Hamas che quelli della Jihad sono addestrati dall’Iran. Se queste due entità terroristiche, unite, si dovessero scatenare contro Israele in campagne di terrorismo come è accaduto nel 2000 grazie a Arafat, la guerra sarebbe inevitabile e sarebbe tremenda.
Al primo morto israeliano fatto dall’alleanza tra i tagliagole, spero che qualcuno paghi! Spero che qualcuno pensi! Spero che qualcuno si metta a urlare contro la politica antisemita, si antisemita perchè non esiste altra parola per definirla, dell’Occidente.


Tony Abbott, Primo Ministro australiano
Abbiamo però anche buone notizie, amici, abbiamo l’Australia! Tony Abbot, Premier australiano, ha deciso che il termine “occupati” non va bene per i quartieri di Gerusalemme Est. Il Ministro della Giustizia , George Brandis, ha ribadito la notizia aggiungendo che il termine “occupata” per Gerusalemme è inappropriato e Julie Bishop, Ministro degli Esteri, parla dei territori della Cisgiordania, cioè di Giudea e Samaria, come di “territori contesi”. Beh, sono notizie che fanno piacere e riscaldano il cuore, la propaganda e le decisioni dell’ONU vengono messe in discussione e l’Australia, anche se lontana, non è proprio come parlare del Principato di Monaco, è una grande Nazione, è una nazione importante che potrebbe fare la differenza in tutto il marasma di odio e incompetenza dell’Occidente. Significa che l’Australia si sente tanto forte da non aver bisogno di accattivarsi le simpatie del mondo islamico vendendosi ai suoi ricatti.
Basterebbe un pò di coraggio, basterebbe quel pò di fegato che l’Europa non ha mai avuto e che gli USA non hanno più, il Governo di Canberra lo ha trovato questo coraggio come lo ha avuto, in questi giorni, un ragazzo, un solo, un unico ragazzo, a Londra, che, durante una manifestazione che supportava la rivolta in Siria, si è presentato colla bandiera di Israele e un cartello che diceva “ Grazie a Israele che cura i feriti siriani”. Non si sa ancora chi sia, il suo nome non è stato rivelato per ovvie ragioni di sicurezza, la sua, ma ha spiegato il suo gesto “ Si parla sempre male di Israele, è ora che si sappia quello che succede laggiù e come Israele si prenda cura di centinaia di civili siriani feriti e li curi nei propri ospedali. Io l’ho fatto!”
Non so perchè ma quest’Uomo ( e lo scrivo maiuscolo) mi ha richiamato alla mente due cose, l’immagine di quel ragazzo cinese, a Tien an Men, solo davanti ai carri armati che davanti a lui hanno dovuto fermarsi e il ricordo del piccolo e male armato Israele che nel 1967 ha dovuto misurare le sue poche forze con quelle di 5 eserciti arabi armati fino ai denti e ha vinto.
Il coraggio, questa è la parola magica, il coraggio delle proprie idee e delle proprie azioni. La bandiera biancoazzurra di Israele in mezzo a una marea di bandiere arabe come un raggio di sole che squarcia le tenebre della violenza e del terrore.

Ma vorrei concludere con un sorriso pensando all’incontro di oggi in Vaticano dove, insieme al papa pregheranno per la pace Shimon Peres e Mahmud Abbas (Abu Mazen). Tutto il Medio Oriente è una carneficina, da anni nei paesi arabi si squartano a vicenda da molti anni e questi tre personaggi si riuniscono per pregare per la pace? Sembra una barzelletta. Scusatemi ma lo trovo ridicolo, anzi comico, anzi ancora peggio, lo trovo insano e ipocrita e mi viene da ridere al pensiero di un Shimon Peres, che ha difficoltà a entrare in sinagoga se non per cerimonie ufficiali quando proprio non può farne a meno, che si mette a pregare nei giardini vaticani insieme al Papa. E Mi viene da piangere al pensiero di un Abu Mazen, che farà la stessa cosa pensando “ Ebrei maledetti, figli di scimmie e maiali, adesso, insieme ai fratelli di Gaza, vi distruggeremo”. L’ipocrisia è l’esatto contrario del coraggio.

Deborah Fait


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