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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Deborah Fait
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La libertà religiosa palestinian-style 11/02/2014

" La libertà religiosa palestinian-style "
commento di Deborah Fait


"L'islam è una religione tollerante: tolleriamo i fanatici, i terroristi suicidi, le operazioni di terrorismo...e le donne...a stento"

Cosa accadrebbe, amici, se gli arabi si impossessassero del Vaticano e impedissero a cristiani ed ebrei di accedere a Piazza San Pietro e alla Basilica?  Cosa accadrebbe se giovinastri arabi  prendessero a sanpietrini i poliziotti italiani al primo cristiano, ebreo o  buddista che osasse metter piede in San Pietro?

Cosa accadrebbe se ebrei o cristiani tentassero di entrare a La Mecca per fare un giro intorno alla Ka’ba dove è incastonata  la famosa Pietra Nera sacra all’Islam?   Scoppierebbe la terza guerra mondiale , forse anche la quarta e la quinta,  Il mondo non musulmano sarebbe invaso e probabilmente distrutto dalla violenza islamica.
La tirannia religiosa musulmana e la convinzione che il popolo del sabato e quello della domenica debbano essere conquistati  dall’Islam in qualsiasi modo possibile, con la morte, con la conversione forzata, con le conquiste a fil di spada per imporre la fede di Allah,  con la pretesa di costruire moschee dappertutto, soprattutto su rovine di antiche chiese o sinagoghe,  si manifestano da secoli in mille modi,  cadendo anche, ahinoi,  dalla barbarie alla più meschina comicità quando chiedono al visitatore non musulmano che desideri visitare una qualsiasi moschea di abiurare alla propria fede e di farsi musulmano. 

Chiunque accetti di   firmare  un foglietto dove sta scritto che Allah è l’unico Dio e Maometto il suo profeta,  entra in moschea,  chi si rifiuta resta fuori.
Anche questo è un metodo , stupido finché volete, grottesco quanto basta  ma, secondo loro, serve perché prima o poi qualcuno si farà sedurre dal fascino della non libertà e andrà a riempire le fila dei fedeli di Allah assoggettandosi alle dure leggi della tirannia di fede . 
Bene, ci siamo capiti e adesso vi racconto la storia che mi sta a cuore.
Il Tempio di Salomone , detto Primo Tempio, fu  costruito da Re Salomone nel X secolo a.e.v. (833 a e.v.)  per  ospitare l’Arca dell’Alleanza del Popolo ebraico, secondo la Torah, residenza della Presenza Divina.
Il Tempio fu distrutto nel   586 a e.v. da Nabucodonosor e gli ebrei portati schiavi in Babilonia.
Undici Anni più tardi Gerusalemme fu rasa al suolo e l’esilio degli ebrei fu totale.
Voglio condividere con chi  mi legge questo Salmo,  per me la più bella, poetica e commovente dichiarazione d’amore del Popolo ebraico esiliato per la sua Terra:

Sulle rive dei fiumi di Babilonia
Ci ponemmo a sedere e a piangere
Nel ricordarci di Sionne.
Ai salici che vi erano
Appendemmo le nostre cetre.
Perché là quelli che ci avevan condotti schiavi
Ci chiedevan dei canti,
Quelli che ci avevan portati via:
«Cantateci qualcuno dei cantici di Sion».
Come potremo cantare il cantico del Signore
In terra straniera?
Se io ti dimenticherò, o Gerusalemme,
Resti paralizzata la mia destra,
Mi s'attacchi la lingua al palato
Se mi dimenticherò di te,
Se non porrò Gerusalemme
Al di sopra d'ogni mia gioia.

Al ritorno dall’esilio babilonese, nel 586 a e.v. gli ebrei costruirono il Secondo Tempio sulle rovine del Primo e nel 19.a e.v. Erode il Grande attuò un ampliamento del Tempio lungo tutto il Monte che lo ospitava. 
Siccome gli ebrei non possono mai dormire sonni tranquilli,  nel 70 e.v. il Secondo Tempio fu distrutto dall’Imperatore Tito, Gerusalemme di nuovo rasa al suolo e gli ebrei portati schiavi a Roma.
Anni dopo , all’epoca dell’Imperatore Adriano, sulle rovine del  Monte  venne costruito un tempio dedicato a Giove.
Gerusalemme, o quello che ne restava,   venne chiamata Aelia Capitolina e la Giudea prese il nome ufficiale di Syria Palaestina. 
Perché vi ho raccontato tutto questo?
Perché si sta verificando da anni uno dei maggiori stupri della Storia,  un’ingiustizia, l’ennesima, contro gli ebrei e la loro Città Santa, capitale della loro Nazione, perché una volta di più  il mondo sta in silenzio di fronte a uno scempio che colpisce la civiltà.
   
Il Monte del Tempio e’ per gli ebrei la Casa di Dio, da due millenni gli ebrei pregano e ne piangono la distruzione davanti all’unico Muro rimasto in piedi, il Muro occidentale, il Kotel.
Ad ogni matrimonio ebraico lo sposo rompe col piede un bicchiere di vetro in ricordo della distruzione del Tempio mentre i presenti  gridano  al  cielo  le parole del salmo  “ Im eshkachekh Yerushalaim......Se ti dimenticherò Gerusalemme....”

E’ il momento in assoluto più emozionante di ogni  matrimonio ebraico.
Il legame degli ebrei di tutto il mondo con Gerusalemme e il Monte e’ indissolubile eppure non possono salirvi  se non quando il Waqf, fondazione religiosa musulmana, custode del sito dal 1967,   da il permesso e  anche quando, bontà loro,  questo viene concesso, e’ vietato  accedervi con libri sacri ed e’assolutamente  proibito, pena l’arresto e la estromissione dal sito,  muovere la bocca in una silenziosa preghiera.
Venerdì scorso dei giovinastri palestinesi, armati di pietre, hanno  assalito, senza nessuna provocazione,  i soldati israeliani che stanno sempre  a guardia del sito per impedire a ebrei e cristiani di entrarvi e  rischiare la vita.
In teoria tutta l’area del Monte del Tempio e’ territorio israeliano ma in pratica gli israeliani ebrei e  gli ebrei della diaspora  non possono mettervi piede a rischio di far esplodere una terza intifada. Ricordiamoci che nel 1990 vi fu una rivolta finita nel sangue a causa della visita al Monte di una decina di fedeli ebrei e nel 2000 in occasione della festa di Rosh ha Shana, Sharon, all’epoca capo del Likud, vi salì e diede il pretesto al terrorista e ladro  Arafat di scatenare la seconda intifada, già decisa  a giugno e in attesa solo del momento giusto per svilupparsi in tutto il suo orrore.   
In quell’occasione il mondo, anziché deplorare la violenza palestinese e la loro totale assenza di idea di libertà si scagliò contro Sharon accusandolo di essere il colpevole artefice di quella guerra del terrore che tanto sangue costò a Israele.
Colpevole di essere salito sul Luogo Sacro dell’ebraismo mentre si celebrava il Capodanno ebraico, colpevole per aver fatto una cosa che gli spettava di diritto: coprirsi il capo con la kippà e dire una preghiera.
Arafat, assassino terrorista e ladro, fu assolto da ogni colpa e visitato dai “pacifisti” odiatori di Israele di ogni parte del mondo.


 
Il Waqf sta distruggendo ogni simbolo, ogni resto archeologico che ricordi l’esistenza del Tempio Di Gerusalemme, Primo e Secondo,  gettando preziose testimonianze in discariche improvvisate e Israele non può reagire  senza il rischio di far scoppiare un’ennesima guerra.
Arafat , il terrorista e  ladro assassino, diceva che il Tempio non era mai esistito e che gli ebrei non avevano nessun legame storico con Gerusalemme e c’era ( e c’è) anche chi gli credeva.
I palestinesi, popolazione nata dalla fantasia della lega Araba e di Arafat , si sono appropriati del sito più antico e più sacro del Popolo ebraico costringendo i legittimi discendenti di  Re Davide a  a pregare nell’unico sito rimasto in piedi dell’antico Tempio, il Kotel (Muro del Pianto) e, non soddisfatti, dall’alto delle spianate dove hanno costruito le loro moschee,  li colpiscono a pietrate .
Gli arabi  si sono impossessati del sito, anche, e bisogna dirlo, a causa della superficialità di Moshe Dayan che permise al Waqf di spadroneggiarvi e dichiararlo sacro all’Islam estromettendo del tutto gli ebrei.
Pensate che i palestinisti considerano il Monte del Tempio  tanto sacro che  vi giocano a pallone,  organizzano pic- nic disseminando il suolo  di cartacce e resti di cibo, si dilettano in sassaiole e, quando pregano, rivolgono il fondo schiena a Gerusalemme che, dicono, essere la terza città santa dell’Islam.
Figurarsi se non era santa!
Queste prepotenze avvengono nel silenzio totale del mondo intero.
La distruzione della Memoria ebraica, i tesori antichi di millenni  letteralmente polverizzati, il veto del Waqf a qualsiasi tipo di scavo archeologico israeliano, il divieto di poter salire sul Monte, la rimozione e distruzione, con tanto di ruspe, di ogni simbolo che non sia islamico,  sono tutti crimini contro  la Storia, la libertà religiosa, la verità.
Tutto questo accade nell’indifferenza generale senza pensare che il Monte del Tempio e’ un sito che rappresenta non solo  la Storia  del Popolo ebraico ma dell’umanità intera.
Il Monte del Tempio e’ il luogo più sacro di Gerusalemme, del Popolo di Israele nel mondo  e di tutti i credenti indipendentemente dalla loro fede.
Là è nata l’idea del Monoteismo, del Dio unico per tutti gli uomini.
Là , per chi crede, e’ la presenza di Dio, il Dio di Israele, il Dio  unico che gli ebrei hanno donato al mondo intero.
Per chi non crede il Monte del Tempio e’ la testimonianza della Storia di un Popolo che tanto ha dato al mondo.   
Non permettiamo che lo scempio continui!
Non permettiamo lo stupro della Storia!
Non permettiamo che delle  canaglie inizino guerriglie sul suolo sacro dove poteva entrare solo il Sommo Sacerdote nel giorno dello Yom Kippur e che oggi  i credenti ebrei non oserebbero calpestare perché là, in quel luogo consacrato 3000 anni fa, sentono la presenza del Santo dei Santi. 
Non permettiamo che tirannia e fanatismo religioso pongano fine alla libertà di pensiero che è anche libertà di professare ognuno la propria fede o la libertà di non professarla, dove e come desidera .
Non permettiamo che Israele abbia anche questa ferita proprio nel suo cuore, e il Cuore di Israele è Gerusalemme. 
 
Deborah Fait
 
Ps. Permettete che io, triestina di padre istriano, mandi oggi, Giorno del Ricordo dei Martiri delle Foibe,  un pensiero di dolore alle migliaia di vittime della barbarie gettate, spesso vive, senza pietà,  dentro quei buchi naturali  e lasciate che esprima il mio sdegno e il mio vero schifo per lo sfregio fatto ai monumenti che ricordano quella tragedia da disgustose  canaglie che, a Venezia e a Roma,  vi hanno disegnato con vernice rossa e bianca  la falce e il martello.
Le solite ignobili carogne che ogni anno sporcano con le loro scritte vergognose il 27 gennaio, Giorno della Memoria, hanno sfogato anche oggi il loro odio contro altre vittime innocenti delle tirannie europee.


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