Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Il piano di 'pace' dell’Autorità Palestinese Traduzione a cura di Israele.net dall’originale pubblicato da Palestinian Media Watch
Testata: israele.net Data: 23 aprile 2025 Pagina: 1 Autore: Israele.net Titolo: «Il piano di 'pace' dell’Autorità Palestinese: invadere Israele con milioni di presunti profughi e cancellare lo stato ebraico dalla storia»
Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - traduzione a cura di Israele.net, dall’originale pubblicato su Palestinian Media Watch, dal titolo "Il piano di “pace” dell’Autorità Palestinese: invadere Israele con milioni di presunti profughi e cancellare lo stato ebraico dalla storia".
I leader dell’Autorità Palestinese ribadiscono che la soluzione per Gaza passa attraverso il cosiddetto “diritto al ritorno” dei discendenti dei profughi del 1948 nei territori israeliani, una posizione che di fatto mira all’espulsione degli ebrei. Abu Mazen e i suoi consiglieri insistono sul fatto che qualsiasi ricollocamento dei palestinesi di Gaza debba avvenire all’interno di Israele. Questo significa una sola cosa, al-Fatah non ha alcuna intenzione di convivere con Israele, ma vuole distruggerlo, utilizzando ogni mezzo possibile per raggiungere questo obiettivo
Mentre il futuro della striscia di Gaza rimane incerto, i massimi esponenti dell’Autorità Palestinese non hanno dubbi sulla soluzione: applicare il (fasullo) “diritto al ritorno” che si tradurrebbe nella eliminazione di Israele come stato ebraico.
E’ la ricetta perfetta per garantire che il conflitto non abbia mai fine.
Reagendo alle proposte del presidente statunitense Donald Trump di far uscire gli arabi palestinesi dalla striscia di Gaza, il presidente Abu Mazen e altri importanti esponenti dell’Autorità Palestinese ribadiscono la pretesa che i discendenti dei profughi del 1948 vadano a insediarsi all’interno di Israele: una posizione che è in aperta contraddizione con il concetto di “due stati per due popoli”: uno ebraico e uno arabo palestinese.
Abu Mazen (Mahmoud Abbas),presidente dell’Autorità Palestinese: “Oggi 2,3 milioni di palestinesi vivono nella striscia di Gaza, di cui 1,5 milioni sono profughi [in realtà, i loro discendenti] che cercarono rifugio dopo essere stati espulsi dalle loro terre nel 1948, durante il quale furono sottoposti a oltre 50 massacri [sic] da parte delle bande terroristiche sioniste.
Se gli americani vogliono una soluzione, l’unico posto in cui [i profughi] devono tornare sono le loro città e i loro villaggi da cui furono espulsi durante la nakba, e attuare la risoluzione Onu 194… Chi pensa di avere il potere di imporre il nuovo ‘accordo del secolo’ [il piano di pace di Trump del 2020] o di esiliare il nostro popolo e prendere il controllo di ogni centimetro del nostro territorio, si sta ingannando”.
(TV ufficiale dell’Autorità Palestinese, 15 febbraio 2025)
Mahmoud Al-Habbash, Consigliere del presidente Abu Mazen per gli Affari Religiosi e le Relazioni Islamiche del Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese: “Il presidente Abu Mazen ha detto chiaramente: se esiste una possibilità che i palestinesi lascino la striscia di Gaza, che sia verso le loro città e i loro villaggi [dentro Israele] da cui le loro famiglie furono espulse nel 1948… Perché il 75% dei residenti della striscia di Gaza sono originariamente profughi provenienti dalla Palestina storica. Se vogliono che se ne vadano, che tornino alle loro case, alle loro città e ai loro villaggi”.
(Mahmoud Al-Habbash, Canale YouTube, 22 marzo 2025)
Mahmoud Al-Habbash, Consigliere del presidente Abu Mazen per gli Affari Religiosi e le Relazioni Islamiche del Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese: “Oltre il 70% dei civili che vivono nella striscia di Gaza sono profughi le cui famiglie furono espulse nel 1948 durante la nakba. Furono espulsi dalla Palestina. Qualsiasi loro sradicamento, qualsiasi loro partenza della striscia di Gaza deve essere un ritorno alle loro città e ai loro villaggi da cui le loro famiglie furono espulse nel 1948. Qualsiasi cosa diversa da questa è irrealistica, immorale, illegale, disumana, inattuabile e i palestinesi non possono accettarla”.
(Mahmoud Al-Habbash, Canale YouTube, 16 febbraio 2025)
Abd Al-Fattah Doleh, portavoce di Fatah: “Se loro vogliono parlare di qualcosa relativo alla migrazione, devono parlare del diritto del popolo palestinese di ritornare nella sua terra e nelle sue case da cui è stato espulso. Un gran numero di abitanti di Gaza sono profughi e persone sradicate che devono tornare nella loro terra occupata nel 1948 e nel 1967. Questa è l’unica soluzione per i diritti del popolo palestinese, solo il ritorno”.
(Al-Bawaba, sito web di news egiziano, canale YouTube, 11 marzo 2025)
Consiglio Rivoluzionario di Fatah, dichiarazione riassuntiva di un convegno del febbraio 2025: “Dati i piani di sradicamento, è necessario attuare il diritto al ritorno, come esplicitamente affermato nella risoluzione 194 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 1949. Qualsiasi ritorno o spostamento di popolazione deve avvenire verso le città e i villaggi da cui i nostri padri e nonni furono sradicati nel 1948”.
(Quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese Al-Hayat Al-Jadida, 23 febbraio 2025)
Sha’awan Jabarin, direttore dell’Istituto Al-Haq per i diritti umani: “Crediamo che è diritto del nostro popolo godere di libertà e indipendenza, e che è diritto dei nostri profughi ritornare alla loro terra e alle loro case, e non intendo solo tornare nei [territori] del 1967, ma piuttosto alle loro case nei [territori] del 1948 [all’interno di Israele]. Affermo qui che questo è un diritto legale, legittimo e fondamentale”.
(Notiziario della TV ufficiale dell’Autorità Palestinese, 31 marzo 2025)
Per inviare a israele.net la propria opinione, cliccare sull'indirizzo sottostante