Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Milano, scontri al corteo pro-Pal, la scritta 'Spara a Giorgia' Cronaca di Giorgia Petani
Testata: Libero Data: 13 aprile 2025 Pagina: 7 Autore: Giorgio Petani Titolo: «Milano ostaggio dei violenti pro Palestina»
Riprendiamo da LIBERO di oggi 13/04/2024, a pag. 7, con il titolo "Milano ostaggio dei violenti pro Palestina", la cronaca di Giorgia Petani
A Milano va in scena la violenza dei pro-Pal, con vandalismi a banche e negozi, scontri con la polizia. E intimidazioni esplicite come le scritte "Spara a Giorgia" lasciate sui muri al loro passaggio.
Una frase ignobile, che non si dovrebbe augurare nemmeno al peggior nemico. Eppure, tra chi si professa pacifista c’è chi sembra non conoscere remore, arrivando ad auguare persino la morte. «Spara a Giorgia». L’ennesimo violento e ingiustificabile attacco alla premier, Giorgia Meloni, arriva nel corso della manifestazione pro - Pal che ieri, a Milano, ha radunato oltre 10mila persone.
Migliaia di manifestanti si sono ritrovati in strada – come ogni sabato dal 7 ottobre 2023e hanno marciato lungo via Galvani, piazzale Lagosta, via Farini e viale Elvezia rompendo le vetrine dei supermercati e imbrattando i muri con scritte anti Israele.
VETRINE ROTTE
Al corteo caratterizzato dalla solita violenza hanno aderito anche organizzazioni politiche e sindacati di base. Insomma, la solita cricca rossa che anziché condannare certe azioni, sceglie di rendersi parte attiva delle continue proteste. Durante la mobilitazione nazionale, in particolare, i manifestanti hanno preso di mira anche lo Starbacks in via Pola, le vetrine delle sedi di Banca Desio e Bpm in piazzale Lagosta (dove è apparsa la scritta contro il presidente del consiglio) e la sede della banca Unicredit, sulla quale è comparsa la scritta: «Unicredit complice del genocidio». Tra cori, cartelli e bandiere della Palestina, quella che doveva essere una manifestazione pacifica si è trasfromata in una vera e propria guerriglia urbana. In diversi momenti si sono registrati momenti di grande tensione, tanto che all’altezza di piazzale Baiamonti alcuni attivisti hanno provato a sfondare il cordone degli agenti antisommossa.
Dieci giovani, presunti appartenenti a realtà anarchiche di Milano e fuori città, sono stati bloccati dagli agenti e sono stati portati via protetti da uno schieramento dei reparti inquadrati della Polizia. I manifestanti che non hanno seguito il resto del corteo sono rimasti fermi scandendo il coro «liberateli» e «via la polizia».
E ancora: «Aspetteremo finché non libererete i compagni.
Tutte libere, tutti liberi». Il corteo in difesa della Palestina è stata l’ennesima occasione per vandalizzare la città e per manifestare il proprio dissenso nei confronti del Governo e di Israele. «Il sionismo è un sistema econimico di rapina...piace a ladri e assassini», «Palestina libera dal fiume fino al mare», «Contro genocidio, riarmo e repressione con la resistenza palestinese». È questo il contenuto della maggior parte dei cartelli e degli strisconi apparsi nel corso del corteo. Del resto, da quel 7 ottobre del 2023 Milano non è più la stessa: ogni scusa sembra buona per scendere in piazza e devastare la città.
Nel corso della manifestazione c’è chi si è messo persino a pregare a terra.
CONDANNA
Tantissimi i messaggi di vicinanza alla premier Meloni.
«L’odio non può e non deve trovare spazio nel confronto politico. Ciò che è accaduto a Milano è gravissimo. Forza Italia, nel condannare con estrema fermezza i violenti estremisti di sinistra che hanno scatenato una vera guerriglia urbana a Milano, è vicina e solidale con Giorgia Meloni», ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
La frase “Spara a Giorgia”, comparsa sulla vetrina di una filiale bancaria, «rappresenta un gravissimo atto di incitamento all’odio e alla violenza che nulla ha a che vedere con il legittimo diritto a manifestare», ha affermato Antonio Giordano, deputato di Fratelli d’Italia e segretario di Ecr.
Solidarietà anche dal Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana: «Esprimo la mia piena solidarietà al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla quale sono state rivolte espressioni inaccettabili durante il corteo a Milano. La mia vicinanza va anche alle forze dell’ordine, gravemente attaccate da alcuni manifestanti». Il ministro del turismo, Daniela Santanchè si aggiunge ai pensieri di vicinanaza: «Il vero volto dei pacifisti di sinistra, gridano “no al riarmo” e poi scrivono su una vetrina “spara a Giorgia” a una manifestazione ProPal».
Senza parole anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa: «Scritte minacciose rivolte a Giorgia Meloni e vergognose aggressioni ai danni delle Forze di polizia durante il corteo pro Palestina a Milano».
Per La Russa si tratta di fatti «gravissimi che continuano a ripetersi a ogni manifestazione» e che sono il frutto di «una pericolosa campagna di demonizzazione dell’avversario politico e delle donne e degli uomini in divisa. In troppi continuano a scherzare con il fuoco».
Per il presidente dei senatori di Fi, Maurizio Gasparri, i responsabili, «devono essere subito individuati e puniti, perchè siamo stanchi di assistere a estremisti di parte che creano disordini in città. Coloro che vanno in giro in Italia inneggiando ad Hamas e minacciando i politici italiani sono il cancro dell’Italia».
SILENZIO
A restare in silenzio, invece, è la solita sinistra che anzichè condannare chi commette certe azioni preferisce non proferire parola, forse per timore di inimicarsi una certa fetta di “simpatizzanti” pro-Pal. A condanare il grave gesto solo il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, per cui i fatti avvenuti a Milano «indignano e preoccupano.
Solidarietà alle forze dell’ordine, alla presidente del Consiglio e a quanti sono rimasti colpiti dalla violenza dei manifestanti». Secondo il deputato e responsabile dell’organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli «a forza di gridare al pericolo antidemocratico del governo Meloni, incitare alla rivolta sociale e alzare i toni tutti i giorni come se fossimo in una guerra civile, era più che prevedibile che accadesse». A esprimere vicinanza alla premier e a congratularsi con le forze dell’ordine per il lavoro svolto è stato anche il ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, il quale ha aggiunto che grazie alla loro azione «è stato possibile eviatare che la situazione degenerasse».
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