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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Libero Rassegna Stampa
07.04.2025 La Francia in piazza per Le Pen
Cronaca di Mauro Zanon

Testata: Libero
Data: 07 aprile 2025
Pagina: 4
Autore: Mauro Zanon
Titolo: «Piazza pro-Le Pen a Parigi. Marine: «Non mi arrendo»»

Riprendiamo LIBERO di oggi, 07/04/2025, a pagina 4, con il titolo "Piazza pro-Le Pen a Parigi. Marine: «Non mi arrendo»", la cronaca di Mauro Zanon 

Mauro Zanon
Mauro Zanon

Manifestazione a Parigi in difesa di Marine Le Pen che è stata resa ineleggibile da una sentenza della magistratura francese.

Se esistevano ancora dei dubbi sulla sua volontà di presentarsi alle presidenziali del 2027, nonostante la condanna di lunedì scorso a quattro anni di carcere e cinque di ineleggibilità con esecuzione immediata per appropriazione indebita di fondi pubblici europei, ieri, Marine Le Pen li ha dissipati tutti. «È impossibile nascondere l’emozione nel vedervi qui e al nostro fianco in tutto il Paese. Grazie di essere venuti per difendere ciò che questa decisione ha calpestato e a cui tengo sopra ogni cosa: il mio popolo, il mio Paese e il mio onore», ha dichiarato la madrina del sovranismo francese davanti ai 7mila militanti (cifre della prefettura) riunitisi a place Vauban, a Parigi, per manifestare la loro vicinanza a una leader ferita ma combattiva. «Tutti devono saperlo: non mollerò di un centimetro», ha promesso la tre volta candidata all’Eliseo sullo sfondo dell’Hôtel des Invalides. «È una caccia all’uomo», ha proseguito Le Pen, affermando di essere stata aggiunta ai “trofei di caccia” dei magistrati: «Non esito a sottolineare la dimensione politica nel processo che ci viene fatto. Non si tratta di una sentenza giudiziaria. Si tratta di una sentenza politica!». E ancora: «La giustizia non può interferire nel modo in cui i funzionari eletti svolgono il loro mandato al servizio dei francesi finché non ci sono arricchimenti personali o corruzione. Né deve scegliere i candidati alle elezioni». Il raduno, all’insegna dello slogan Sauvons la démocratie, salviamo la democrazia, è iniziato poco dopo le 15 in una Parigi soleggiata e ha visto susseguirsi sul palco, oltre a Marine Le Pen, gli altri pesi massimi del Rassemblement national (Rn): dal vicepresidente ed ex compagno della leader sovranista Louis Aliot, che ha denunciato la “persecuzione” dei magistrati francesi contro Rn, al delfino di Marine e presidente del partito Jordan Bardella.
Il verdetto emesso dal Tribunale di Parigi è «un attacco diretto contro la democrazia, una ferita per milioni di francesi patrioti. Volevano silenziare una voce, ma hanno risvegliato il popolo di Francia», ha detto Bardella davanti ai militanti.
Definendo “scandalosa” la decisione giudiziaria di lunedì scorso, Bardella è convinto che la Corte d’appello di Parigi, che ha annunciato la sua decisione entro l’estate del 2026, ribalterà la sentenza di primo grado. «Spetta a noi difendere il nostro onore e la nostra innocenza fino alla fine», ha sottolineato Bardella, prima di aggiungere: «Non screditeremo mai tutti i giudici. Il nostro movimento non metterà mai in discussione la separazione dei poteri o l’indipendenza della magistratura, che sono le garanzie dello stato di diritto.
Non eserciteremo mai coercizione o pressione sulla democrazia, ma saremo sempre indignati per la pressione esercitata da certe organizzazioni contro la volontà del popolo».
Prima di prendere la parola per chiudere una manifestazione di sostegno che non è stata una “Capitol Hill in versione francese”, come temevano certi commentatori, Le Pen, in mattinata, era intervenuta in videocollegamento al Congresso della Lega a Firenze. «Sai bene quello che sto vivendo. Hai vissuto gli attacchi perpetrati contro i dirigenti che difendono il loro Paese e la sua sovranità», ha detto Le Pen, riferendosi al processo Open Arms contro il leader del Carroccio, Matteo Salvini. «Questo attacco contro tutto il popolo francese è molto violento», ha aggiunto Le Pen, prima di paragonare la sua battaglia a quella di Martin Luther King: «La nostra lotta sarà come la tua lotta, una lotta pacifica e democratica. L’esempio proviene da Martin Luther King. Sono proprio i diritti civici e civili dei francesi ad essere messi in discussione».
Anche Salvini, attraverso un videomessaggio, è stato protagonista della domenica parigina del Rn. «Se a sinistra qualcuno teme il giudizio degli elettori e cerca altri metodi per fermarci si sbagliano di grosso.
Non ci facciamo intimidire e non ci fermiamo. Anzi, ora più che mai siamo al fianco di Marine Le Pen. Lo dico a voce alta, a nome del popolo della Lega: Je soutiens Marine, siamo con te amica mia, sauvons la democratie», ha dichiarato il leader leghista. Nel suo discorso di chiusura, la leader di Rn ha citato nuovamente il leader della Lega: «In tutti i Paesi europei, i leader dei partiti sovranisti sono perseguiti, come Matteo Salvini». E «ai candidati scomodi», ha concluso Marine, «è vietato partecipare alla corsa, come in Romania».

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