Zelensky: vogliono indebolirci Commento di Maurizio Stefanini
Testata: Libero Data: 19 marzo 2025 Pagina: 2 Autore: Maurizio Stefanini Titolo: «Zelensky: «Vogliono indebolirci». Scholz e Macron con lui»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 19/03/2025, a pag. 2, con il titolo "Zelensky: «Vogliono indebolirci». Scholz e Macron con lui" la cronaca di Maurizio Stefanini.
Maurizio Stefanini
La telefonata fra Trump e Putin è un'altra doccia fredda per l'Ucraina. Putin ottiene la tregua sugli attacchi alle infrastrutture energetiche (che serve solo alla Russia, visto che le sue raffinerie sono sotto attacco). E intanto la guerra continua. Germania e Francia continuano il loro appoggio all'Ucraina. E meno male che almeno loro non cascano nei tranelli di Putin.
Kiev non accetta le condizioni di Mosca. Per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dimostrano che il Cremlino non è pronto a «porre fine» alla guerra e «puntano a indebolire l’Ucraina». Gli va bene la cessazione degli attacchi alle infrastrutture energetiche del suo Paese, ma pretende che la Casa Bianca «lo metta al corrente dei dettagli della telefonata» e sia garante dell’accordo perché «penso che sarà giusto parlare con il presidente Trump e scopriremo nel dettaglio cosa hanno offerto i russi agli americani o cosa gli americani hanno offerto ai russi». Nel frattempo, annuncia che le truppe ucraine stanno ancora combattendo nella regione russa di Kursk e vi rimarranno «fino a quando sarà necessario», dopo giorni di importanti avanzate russe nell'area. "L’Ucraina sta svolgendo il suo compito nella regione di Kursk. I militari ucraini sono lì e ci resteranno finché avremo bisogno di questa operazione».
A infondergli coraggio, sono il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere uscente tedesco Olaf Scholz, in una conferenza stampa congiunta a Berlino, dopo che Vladimir Putin nella telefonata con Donald Trump aveva posto come condizione chiave per la fine del conflitto lo stop completo di aiuti militari e intelligence a Kiev.
Pur essendo esclusi dalle trattative in corso, i governi di Berlino e Parigi non rinunciano a esprimere giudizi sul percorso di distensione intrapreso a Washington e Mosca. Non rinunciano a recitare un ruolo che viene loro negato e si scoprono protagonisti di uno scenario che non li vede presenti.
«Noi continueremo il sostegno all'esercito ucraino, abbiamo ragione di farlo», ha detto Macron, ribadendo il suo sostegno per un «cessate il fuoco pienamente rispettato».
«La parte russa ha evidenziato una serie di punti chiave riguardanti il controllo efficace di un possibile cessate il fuoco lungo l'intera linea di contatto, la necessità di porre fine alla mobilitazione forzata in Ucraina e il riarmo delle forze armate ucraine», ha affermato il Cremlino. Va detto che comunque per Macron «gli ultimi colloqui sulla crisi in Ucraina stanno andando nella giusta direzione».
«L’Ucraina ha accettato un cessate il fuoco di 30 giorni. Quindi la palla è ora nel campo della Russia che dovrebbe accettare il cessate il fuoco di trenta giorni senza alcuna precondizione», aveva già detto la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen in punto stampa a Copenaghen, mentre la telefonata Trump-Putin era ancora in corso. L’Europa deve riarmarsi per avere un «deterrente credibile» entro il 2030, ha affermato alla Reale Accademia Militare Danese. Per essere pronti entro il 2030, «dobbiamo agire ora», perciò la Commissione Ue dovrebbe presentare domani il suo “libro bianco” sulla difesa, ultimo passo nella strategia per riarmare l'Europa.
«Siamo entrambi d'accordo sul fatto che l'Ucraina possa contare su di noi, che l’Ucraina possa contare sull'Europa e noi non la faremo cadere», ha detto Scholz, che sarà sostituito da Friedrich Merz, nuovo cancelliere in pectore, che si insedierà la prossima settimana e aggiungono che «non può essere presa alcuna decisione sull'Ucraina senza consultarla». Su X, il cancelliere tedesco ha poi ammesso che il cessate il fuoco sugli attacchi alle infrastrutture energetiche «può essere un primo passo verso una pace giusta e duratura per l'Ucraina».
«Continuiamo a sostenere l'Ucraina, l'esercito ucraino nella sua guerra di resistenza contro l'aggressione russa», ha ripetuto Macron, aggiungendo che «il prossimo passo deve essere un cessate il fuoco completo per l'Ucraina e il più rapidamente possibile. Naturalmente è chiaro che siamo entrambi d'accordo anche su questo. Abbiamo promosso la pace sin dal primo giorno e questo non può essere raggiunto senza che l'Ucraina prenda parte ai colloqui». Finora, i tentativi dell’Eliseo non hanno portato a risultati concreti.
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