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Shalom Rassegna Stampa
17.03.2025 Dreyfus. Verità e giustizia in mostra a Parigi al MAHJ
Commento di Claudia De Benedetti

Testata: Shalom
Data: 17 marzo 2025
Pagina: 1
Autore: Claudia De Benedetti
Titolo: «Dreyfus. Verità e giustizia in mostra a Parigi al MAHJ»

Riprendiamo da SHALOM online il commento di Claudia De Benedetti dal titolo "Dreyfus. Verità e giustizia in mostra a Parigi al MAHJ".


Claudia De Benedetti

Il Museo di Arte e Storia dell’ebraismo di Parigi, propone una temporanea dedicata all'”Affaire Dreyfus” dal titolo significativo: Verità e Giustizia sul caso Dreyfus. L'ufficiale ebreo francese venne ingiustamente arrestato e condannato per spionaggio, perché ebreo, non perché ci fossero prove a suo carico. Ed è il primo sintomo dell'antisemitismo esploso nel Novecento in tutta Europa, presagio dei pogrom, delle deportazioni e dei lager.

A quasi vent’anni dalla sua prima mostra dedicata ad Alfred Dreyfus, il MAHJ, il Museo di Arte e Storia dell’ebraismo di Parigi, propone una temporanea dedicata all'”Affaire” dal titolo significativo. “Alfred Dreyfus. Verité et justice” per ricordare le tappe salienti di un periodo cruciale della storia francese, di cui una delle tante conseguenze fu la legge che avrebbe separato i poteri di Stato e Chiesa. La mostra svela l’incessante lotta di Dreyfus per portare alla luce la verità, chiarendo senza lasciare dubbi, l’immagine di un uomo che fu spettatore della cospirazione che lo portò a trascorrere quattro anni in prigione e altri sette a lottare per la sua riabilitazione.

Presentando circa 250 documenti d’archivio, fotografie, estratti di film e una sessantina di opere d’arte di Jacques-Émile Blanche, Gustave Caillebotte, Eugène Carrière, Émile Gallé, Maximilien Luce, Camille Pissarro, Félix Vallotton e Édouard Vuillard, le sale raccontano la storia della relazione “con” Dreyfus, rimettendolo al centro della storia. Questo nuovo approccio corregge la narrazione di un Dreyfus schivo, rivelandone un instancabile combattente per la verità, autore di numerosi scritti, molti dei quali inediti e recentemente riportati fuori dall’oblio.

Alfred Dreyfus nacque nel 1859 in una famiglia alsaziana segnata dalla sconfitta del 1871 e dall’annessione dell’Alsazia-Mosella. Fervente patriota e laureato all’Ecole Polytechnique, ebbe una brillante carriera militare, che fu interrotta nel 1894 quando venne ingiustamente accusato di alto tradimento per conto della Germania, condannato da un tribunale militare, degradato e deportato nella Guyana francese. La mostra svela il complotto ordito dallo Stato Maggiore e illustra il virulento antisemitismo dilagante alla fine del XIX secolo. Grazie alle numerose opere esposte, colloca la vicenda nel contesto della Belle Époque, e mette in luce alcuni aspetti meno noti del periodo: la diversità delle reazioni ebraiche, la nascita degli intellettuali e l’ascesa della comunità ebraica e del movimento ebraico e la risposta all’antisemitismo. Dreyfus fu graziato nel 1899 e riabilitato nel 1906, ma la sua carriera non potè mai più riprendere.

La mostra offre uno spaccato sui recenti approfondimenti dell’“Affaire”, in un contesto di rinnovato antisemitismo, mentre l’innocenza di Alfred Dreyfus è ancora oggetto di teorie del complotto.

Significativo è il sostegno fornito dal Museo d’Orsay che ben si armonizza con la ricca collezione di documenti di Dreyfus di proprietà del MAHJ e con i prestiti di collezioni private e di istituzioni prestigiose quali l’Archivio Nazionale, la Biblioteca Nazionale Francese, il Museo dell’Esercito, il Museo dell’Ordine degli Avvocati di Parigi, il Museo Carnavalet, il Museo Ecole de Nancy, la Maison Zola-Musée Dreyfus a Medan.

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redazione@shalom.it

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