Hamas rilasci tutti gli ostaggi Commento del Jerusalem Post
Testata: israele.net Data: 06 marzo 2025 Pagina: 1 Autore: Redazione del Jerusalem Post Titolo: «Il tempo delle mezze misure è finito: Hamas rilasci gli ostaggi, tutti e al più presto»
Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - l'editoriale tradotto dal Jerusalem Post, dal titolo "Il tempo delle mezze misure è finito: Hamas rilasci gli ostaggi, tutti e al più presto".
Nelle mani di Hamas restano 59 ostaggi israeliani. Il tempo delle mezze misure è finito, è meglio che li liberino tutti.
Scrive l’editoriale del Jerusalem Post: Tutti vogliamo riportare a casa gli ostaggi. Il modo in cui farlo è oggetto di disaccordo. Ma, come affermano costantemente molti ostaggi rilasciati nelle loro coraggiose testimonianze, i prigionieri vivono in un inferno sotterraneo che deve assolutamente finire.
Il fattore tempo deve essere l’elemento determinante nel decidere le prossime tappe. La gente deve continuare a fare pressione per ottenere il ritorno degli ostaggi al più presto.
La limpidezza e l’urgenza di questa causa non devono offuscarsi man mano che il numero di ostaggi diminuisce. L’urgenza non è minore, ora che ci sono meno ostaggi in vita e decine di loro sono morti.
L’imperativo è riportarli tutti a casa il prima possibile: restituire quelli vivi alle loro famiglie, dove possano iniziare un percorso di guarigione, e dare alle salme di quelli morti una degna sepoltura. (…)
L’organizzazione terrorista palestinese Hamas ha immeditatamente respinto la proposta dell’inviato speciale americano Steve Witkoff di prolungare la prima fase dell’accordo di cessate il fuoco con rilascio degli ostaggi. Alla luce della ostinata intransigenza di Hamas, il governo israeliano ha preso, sabato sera, la necessaria decisione di sospendere le consegne di aiuti umanitari a Gaza.
Si tratta di una mossa essenziale per esercitare la massima pressione su Hamas, mettendo in chiaro che finché tratterrà degli ostaggi e rifiuterà un accordo subirà tutte le conseguenze delle sue azioni.
Sebbene Israele abbia a lungo fornito aiuti umanitari a Gaza – anche dopo il 7 ottobre, mentre più di 200 ostaggi innocenti erano prigionieri nelle mani dei terroristi palestinesi – questa generosità è stata cinicamente sfruttata.
Israeliani innocenti sono tuttora rinchiusi sottoterra in condizioni orribili, senza cibo, acqua per lavarsi e aria fresca, mentre Hamas approfitta degli aiuti internazionali per garantire la propria sopravvivenza.
Il tempo delle mezze misure è finito.
Ora Israele deve fare tutto il possibile per evitare un ritorno alla guerra, ma assicurarsi che Hamas non abbia altra scelta se non quella di rilasciare gli ostaggi. Ogni strumento diplomatico, economico e militare disponibile deve essere utilizzato per costringere Hamas ad adeguarsi.
La strada da battere deve essere fatta di forza e determinazione: non un’attesa infinita, ma una pressione inflessibile che porti a un rapido ritorno degli ostaggi.
La nostra guarigione, come nazione, potrà iniziare solo quando tutti gli ostaggi saranno a casa, e non bloccati in un processo che li lascia laggiù per un periodo indefinito.
Per questo dobbiamo essere duri e chiedere ciò che è giusto e corretto: Hamas deve rilasciare i nostri ostaggi. Al più presto. Tutti.
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