Macron, Mosca una minaccia Cronaca di Albert Doinel
Testata: Libero Data: 06 marzo 2025 Pagina: 4 Autore: Albert Doinel Titolo: «Autosmentita di Macron. Eliseo alle comiche finali»
Riprendiamo da LIBERO di oggi 06/03/2025, a pag. 4, con il titolo "Autosmentita di Macron. Eliseo alle comiche finali", la cronaca di Albert Doinel.
Macron prima annuncia un viaggio a Washington, con Starmer e Zelensky, per presentare un piano di pace. Poi ci ripensa e si smentisce. Infine tiene un discorso sul pericolo rappresentato da Mosca per l'Europa e annuncia che la Francia è pronta a sostituire il deterrente nucleare americano con il proprio (vecchio obiettivo strategico della Francia). Nonostante la grande confusione delle sue mosse, una cosa giusta l'ha detta: Mosca è veramente una minaccia per l'Europa. E almeno su questo anche Trump farebbe bene a dargli retta.
La giornata francese, ieri, è iniziata con un grande pasticcio a livello di comunicazione tra la presidenza della Repubblica e il governo. Il Daily Mail, citando fonti diplomatiche, aveva annunciato che Macron, Starmer e Zelensky stavano ultimando i dettagli di una seconda missione a Washington per presentare un piano di pace congiunto all’inquilino della Casa Bianca. La portavoce dell’esecutivo francese, Sophie Primas, sollecitata al termine del consueto Consiglio dei ministri del mercoledì, aveva confermato alla stampa che una visita di Macron negli Usa era stata «presa in considerazione» e che si sarebbe concretizzata «a breve termine». Ma pochi minuti dopo la conferma di Primas, è arrivata la smentita dell’entourage di Macron attraverso un comunicato: «Non è previsto nessun viaggio a Washington in questa fase». A Paris Match, un consigliere dell’esecutivo ha manifestato tutto il suo sconcerto: «No, non è previsto nulla. Non so cosa gli sia saltato in testa». La gaffe di Primas, la cui nomina a dicembre aveva suscitato parecchie perplessità, si inserisce in una lunga serie di scivoloni sotto la presidenza Macron. In sette anni, sono stati ben nove i portavoce che si sono susseguiti. Dopo la gaffe, alle 20, Macron si è rivolto alla nazione in diretta dall’Eliseo alla vigilia del Consiglio europeo straordinario, durante il quale i leader dell’Ue proveranno a trovare la quadra su un sostegno alungo termine all’Ucraina e a mettere le basi per una difesa europea. «Mi rivolgo a voi questa sera», ha spiegato, «a causa della situazione internazionale: siete giustamente preoccupati per gli eventi storici in corso. Gli Stati Uniti d’America hanno cambiato la loro posizione sulla guerra in Ucraina, gli stessi Stati Uniti d’America intendono imporre dazi doganali all’Europa. Infine, è tornata la minaccia terroristica: stiamo entrando in una nuova èra».
«Abbiamo deciso fin dal primo giorno di sostenere l’Ucraina e di sanzionare la Russia. E abbiamo fatto bene», ha continuato Macron, perché Mosca ha trasformato la guerra in Ucraina in «un conflitto mondiale», mobilitando «sul nostro continente soldati nordcoreani e attrezzature iraniane, e aiutato al contempo questi Paesi a rafforzare i loro armamenti». «La Russia di Putin vìola i nostri confini per assassinare gli oppositori, manipola le elezioni in Romania e Moldavia, organizza attacchi informatici contro i nostri ospedali per bloccarne il funzionamento», ha tuonato il presidente francese, ricordando che, entro il 2030, «la Russia prevede di aumentare ulteriormente il proprio esercito, con 3.000 carri armati e 300 caccia in più».
«Chi può credere che la Russia si fermerà all’Ucraina?», si è chiesto l’inquilino dell’Eliseo, avvertendo che «di fronte a questo mondo pericoloso, sarebbe una follia rimanere spettatori».
Fin dal discorso della Sorbona del 2017, Macron ha difeso l’idea di un’autonomia strategica europea, in vista di un disimpegno americano che potrebbe essere portato all’estremo da Trump. «Che la pace in Ucraina venga raggiunta rapidamente o meno, gli Stati europei devono essere in grado di difendersi meglio odi scongiurare qualsiasi nuova azione russa», ha detto Macron, prima di aggiungere: «Restiamo legati alla Nato, ma dobbiamo rafforzare la nostra indipendenza. Il futuro dell’Europa non può essere deciso a Washington e a Mosca». Oggi, a Bruxelles, durante il Consiglio europeo straordinario, «verranno prese diverse decisioni». «Sarà deciso un finanziamento congiunto per l’acquisto di carri armati, aerei, sul suolo europeo», ha dettagliato Macron, annunciando che riunirà la prossima settimana a Parigi i capi di Stato maggiore dei Paesi pronti a garantire una pace duratura in Ucraina.
Il presidente francese è tornato anche a prospettare il dispiegamento di truppe europee di peacekeeping a Kiev.
«Saranno là per garantire il rispetto della pace, una volta raggiunta. Speriamo che gli Usa resteranno dalla nostra parte, ma dobbiamo essere pronti se non lo saranno», ha detto durante il discorso.
Il discorso dell’inquilino dell’Eliseo arriva dopo una settimana di scossoni geopolitici, aggravati dall’alterco alla Casa Bianca in mondovisione tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky.
Ieri sera, il leader di Kiev, ha tuttavia annunciato su X che il dialogo tra le due amministrazioni, ucraina e statunitense, è ripreso.
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