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Il Foglio Rassegna Stampa
06.03.2025 Povero Occidente
Intervista di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 06 marzo 2025
Pagina: 1
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Povero occidente»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 06/03/2025, a pagina 1/V,l'intervista di Giulio Meotti a Chantal Delsol dal titolo: "Povero occidente".

Informazione Corretta
Giulio Meotti
Chantal DELSOL | Canal Académies
Chantal Delsol: “Chi sostiene l’Occidente oggi è visto come un reazionario.” Soprattutto a sinistra, l’Occidente non risulta politicamente corretto; eppure, è l’unica speranza per un futuro di libertà

Roma. “La bomba non è nella strada: è nella testa”, scrive la filosofa Chantal Delsol in “Insurrection des particularités”, il suo ultimo libro, in cui esamina l’ascesa del nulla nella cultura. La moralità dei diritti umani ha segato il ramo su cui era seduta. Come possiamo lamentarci di un mondo abbandonato alla sola forza, al relativismo e alla menzogna, quando noi stessi abbiamo decostruito ogni possibilità della verità?

Delsol è la più nota pensatrice francese cattolica, ha fondato l’Istituto Hannah Arendt nel 1993 ed è membro dell’Accademia di scienze morali e politiche, la “cupola” della cultura francese.

“Non è più possibile sostenere le ragioni dell’occidente senza essere considerati reazionari” dice Delsol al Foglio. “Va di moda denigrare la nostra cultura. L’occidente è in preda a una crisi esistenziale dopo il XX secolo e si sta mettendo in discussione. E’ una sorta di depressione, dopo il secolo della Shoah e dei gulag, Hiroshima, la sconfitta delle utopie e il crollo del cristianesimo. Chi difende i princìpi occidentali è facilmente accusato di difendere i crimini dell’occidente. Diciamo che la cultura occidentale si trova nella posizione dell’egemone appena sconfitto: allora tutti coloro (e sono tanti) che l’hanno odiata per il suo dominio le piombano addosso e la riempiono di insulti. Ha difficoltà a difendersi, perché il suo dominio ha prodotto anche eccessi indifendibili (almeno questo è il mio punto di vista). Ma la retorica dell’ex dominato arriva a negare verità storiche fondamentali, come il fatto che l’Europa ha inventato le scienze, è stata la prima a conoscere il mondo o ha concepito le libertà politiche e la democrazia. In altre parole, ci ritroviamo travolti da un tale discorso di odio che nessuna affermazione storica è più possibile”.

Quando uno storico di rango, Olivier Pétré-Grenouilleau, ha scritto “La Traite des Noirs”, in cui spiega che “il numero degli schiavi cristiani razziati dai musulmani supera quello degli africani deportati nelle Americhe”, è stato distrutto. “Aveva descritto la schiavitù in varie culture nei secoli precedenti, ma è stato bandito dalla comunità scientifica e ha dovuto dire, contro ogni verità scientifica, che la schiavitù era un fenomeno esclusivamente europeo” spiega Delsol. “Così, se si propongono le ragioni dell’occidente, si viene considerati reazionari e, soprattutto, trattati come falsari”.

Del cristianesimo sconfitto si rischia che restino solo “gruppi di credenti minoritari che tendono a radicalizzarsi nel panico per la loro possibile imminente scomparsa”. Il declino del cristianesimo ha generato in parte questa crisi. “L’ha accompagnata” ci dice Delsol. “Il declino del cristianesimo è stato a vantaggio della modernità e dell’Illuminismo. La crisi è una crisi di grandezza,addirittura di hybris, una crisi così grave da portare alla rovina. Ma è una crisi antica, che ha colpito il cristianesimoprima della modernità trionfante. E’ stato il cristianesimo a colonizzare il Sudamerica (per fare un esempio) e diversisecoli dopo è stata la modernità trionfante a lanciare la bomba atomica. E’ tutta una questione di hybris, che alla fine ci sta trascinando verso il basso”. Anche l’Illuminismo è in crisi. “Sì, l’Illuminismo è in crisi, nel senso che l’idea di progresso si sta sgretolando con la fine delle utopie del XX secolo e il senso di declino che attanaglia la cultura occidentale. Ma d’altra parte, l’emancipazione dell’Illuminismo si sta dispiegando, o meglio pretende di dispiegarsi, con le teorie woke,decoloniali e altre”. Eccoci al woke. Moda passeggera o che lascia segni profondi nella cultura? “E’ un’eredità del marxismo e dell’estremismo illuminista. Sembra che questa tendenza sia destinata a scomparire presto, a causa della sua eccessiva irragionevolezza e follia. Naturalmente, nel frattempo avrà fatto danni e lascerà il segno. Il comunismo ha fatto danni enormi e ha lasciato cicatrici profonde, come tutte le follie. Ma nella misura in cui la corrente woke non ha i poteri statali del terrore come il comunismo, ma solo il potere dell’ostracismo sociale, non andrà molto lontano perché non può convincere la maggioranza”. Dopo il 7 ottobre una parte dell’occidente ha scelto di difendere il terrorismo, spesso apertamente e senza vergogna. “Con il movimento decoloniale, il male non è più il terrorismo ma la dominazione” ci dice Delsol. “Quindi ogni vittima della dominazione è nel bene e come tale può usare il terrorismo e qualsiasi altro mezzo ritenga opportuno contro i dominatori. Per il movimento decoloniale, Israele, che finora era dalla parte delle vittime, è passato dalla parte dei dominatori e rappresenta addirittura l’espressione tipica del dominatore coloniale bianco. Quindi usare il terrorismo contro Israele non è più una colpa”. Tre anni fa lei ha scritto che stavamo entrando in un “mondo di relativismo e barbarie”. “Un momento di rottura di civiltà, durante il quale le vecchie strutture si rompono, mentre le nuove non sono ancora apparse” conclude Delsol. “Il momento di relativismo e barbarie corrisponde alla seconda metà del XX secolo. Le strutture morali stanno riapparendo, vecchie forme ma in modi nuovi: oggi abbiamo la morale della ‘cura’. Nessuna società può rimanere a lungo nel nichilismo”. 

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