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israele.net Rassegna Stampa
02.03.2025 Israele ha sottovalutato Hamas per anni
Analisi del Times of Israel, YnetNews e Jerusalem Post

Testata: israele.net
Data: 02 marzo 2025
Pagina: 1
Autore: Times of Israel, YnetNews, Haaretz, Jerusalem Post
Titolo: «Israele ha sottovalutato Hamas per anni, lasciando il fronte sud drammaticamente vulnerabile»

Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - un articolo tradotto dal Times of Israel, YnetNews, Haaretz e Jerusalem Post, dal titolo "Israele ha sottovalutato Hamas per anni, lasciando il fronte sud drammaticamente vulnerabile".

L’indagine interna delle Forze di Difesa israeliane descrive la decennale "percezione errata" che ha portato alla débâcle del 7 ottobre e alle sue tragiche conseguenze. Un errore che Israele non può permettersi di ripetere. In primis ignorare il quotidiano Haaretz!

Le Forze di Difesa israeliane hanno presentato, giovedì, i risultati di un’indagine interna di alto livello su errori e fallimenti dell’esercito il 7 ottobre 2023 e durante la fase che ha preceduto l’assalto perpetrato quel giorno dal gruppo terroristico Hamas.

In totale, secondo le Forze di Difesa israeliane, il 7 ottobre 2023 fra 5.400 e 5.600 terroristi capeggiati da Hamas fecero irruzione dalla striscia di Gaza in Israele, scatenando nel Negev occidentale una campagna di conquista, omicidi di massa, stupri e rapimenti di intensità e portata senza precedenti. Irrompendo attraverso 114 brecce nella recinzione di confine, penetrarono lungo 59 percorsi (generando battaglie in 41 località distinte), appoggiati da 57 droni, sei parapendii, sette imbarcazioni e un massiccio sbarramento di 3.889 razzi e mortai lanciati lungo tutta la giornata.

Inizialmente l’invasione venne fronteggiata da solo 767 soldati israeliani con 13 carri armati sparsi e isolabili.

Secondo i dati delle Forze di Difesa israeliane, quel giorno in Israele vennero uccise 1.320 persone, tra cui 457 militari e soccorritori. Altre 251 persone vennero rapite e deportate a Gaza. Altre migliaia rimasero ferite o mutilate.

Le Forze di Difesa israeliane faticarono molto a organizzare una risposta, come ora risulta dalla loro stessa indagine, mentre le basi più vicine al confine venivano sopraffatte e la catena di comando risultava interrotta nel caos.

L’esito dell’indagine diffuso dalle Forze di Difesa israeliane sottolinea il colossale fallimento negli anni precedenti l’invasione di Hamas, nelle ultime ore precedenti l’attacco e nel corso stesso del massacro e dei rapimenti ad opera del gruppo terroristico.

Solo mesi dopo l’invasione e il massacro, è stato riconosciuto che la Divisione Gaza dell’esercito, l’unità regionale responsabile della striscia e della protezione del sud di Israele, era stata “sconfitta” per diverse ore.

Quel giorno, il caos e la confusione hanno catastroficamente rallentato la controffensiva.

L’indagine delle Forze di Difesa israeliane descrive in dettaglio:
– il materiale di intelligence che venne insistentemente male interpretato nel corso degli anni;
– l’eccessiva fiducia dell’esercito nella garanzia che avrebbe ricevuto un allarme sufficientemente tempestivo per approntare le difese;
– la misura in cui le truppe si sono trovate in pesante inferiorità numerica rispetto ai terroristi invasori;
– l’incapacità di comprendere cosa stesse facendo Hamas durante l’attacco stesso.

Le indagini condotte a livello di Stato maggiore si concentrano su quattro temi principali.

1) Lo sviluppo della “percezione” di Gaza da parte delle Forze di Difesa israeliane nell’ultimo decennio

L’indagine sulla “percezione” ha rilevato che, prima dell’assalto del 7 ottobre, le Forze di Difesa israeliane erano convinte che il gruppo terroristico Hamas a Gaza non rappresentasse una minaccia significativa per Israele, che fosse dissuaso dal lanciare una guerra su larga scala, che il conflitto con Hamas potesse essere gestito e contenuto, che Hamas fosse più interessata a ricevere aiuti economici, che le sue reti di tunnel fossero state notevolmente degradate negli scontri precedenti e che qualsiasi minaccia transfrontaliera sarebbe stata sventata dalla barriera di confine ad alta tecnologia approntata da Israele.

L’indagine ha evidenziato un divario crescente tra la percezione di Hamas da parte delle Forze di Difesa israeliane e ciò che il gruppo terroristico stava realmente facendo.

A questo link, l’articolo completo di Times of Israel (in inglese) su questo aspetto dell’indagine: Prima del 7 ottobre, Hamas ha tratto in inganno Israele facendogli credere che di non rappresentare una minaccia importante

2) Le valutazioni dell’intelligence militare su Hamas dal 2014 fino allo scoppio della guerra

L’indagine sulle “valutazioni di intelligence” ha rilevato che nell’arco di diversi anni la Direzione dell’intelligence militare aveva ricevuto informazioni e piani dettagliati che delineavano l’intenzione di Hamas di lanciare un attacco su larga scala contro Israele, ma aveva liquidato tali piani come irrealistici e irrealizzabili.

Al contrario, la Direzione dell’intelligence militare aveva erroneamente valutato che il capo di Hamas, Yahya Sinwar, fosse un pragmatico che non puntava a una vasta escalation con Israele e che il gruppo terroristico considerasse il suo scontro del 2021 con Israele un fallimento e stesse concentrando tutte le sue capacità sul lancio di razzi e non su un’invasione di terra.

Nell’ambito delle indagini sui fallimenti che hanno preceduto il 7 ottobre, oggi le Forze di Difesa israeliane hanno potuto stabilire che Hamas aveva deciso di lanciare un tale attacco nell’aprile 2022. A settembre 2022 il gruppo terroristico era pronto all’85%. E nel maggio 2023 prese la decisione di lanciare l’assalto durante le grandi feste ebraiche dell’autunno di quell’anno.

A questo link, l’articolo completo di Times of Israel (in inglese) su questo aspetto dell’indagine: Le informazioni sul piano d’attacco di Hamas c’erano, ma le Forze di Difesa israeliane si erano semplicemente rifiutate di crederci

3) Il processo decisionale e di intelligence alla vigilia del 7 ottobre

L’indagine sul processo decisionale adottato dai  più alti ranghi alla vigilia dell’attacco ha rilevato che la notte prima dell’assalto del 7 ottobre le Forze di Difesa israeliane avevano identificato cinque diversi segnali di attività insolita da parte di Hamas, ma si ritenne che non indicassero un attacco imminente.

Uno dei segnali fu la massiccia attivazione di schede SIM israeliane su cellulari a Gaza, individuata sin dalle 21.00 del 6 ottobre e poi di nuovo durante la notte. Gli altri quattro segnali dell’attività anomala di Hamas restano al momento classificati.

L’indagine ha anche rilevato che la condotta, il processo decisionale e le valutazioni di intelligence delle Forze di Difesa israeliane nella notte tra il 6 e il 7 ottobre si sono basate su anni di valutazioni errate circa Hamas.

Di conseguenza, gli ufficiali dell’intelligence a tutti i livelli non sono riusciti a fornire un allarme utile circa ciò che sarebbe accaduto.

A questo link, l’articolo completo di Times of Israel (in inglese) su questo aspetto dell’indagine: Alla vigilia del 7 ottobre le Forze di Difesa israeliane avevano identificato, ma ignorato, cinque segnali di preallarme dell’attacco di Hamas

4) La catena di comando e controllo e gli ordini impartiti durante le battaglie tra il 7 e il 10 ottobre

Il quarto tema di indagine, incentrato sulle battaglie del 7 ottobre e dei giorni successivi, ha rilevato solo a posteriori che il giorno dell’attacco la Divisione Gaza delle Forze di Difesa israeliane è stata sconfitta per diverse ore.

Non avendo capito in tempo reale che la Divisione Gaza era sopraffatta, lo Stato Maggiore non ha compreso la gravità dell’attacco e non è riuscito a elaborare un quadro accurato della situazione operativa, il che si è tradotto in un grave handicap durante gli sforzi per bloccare l’attacco.

L’indagine sulle 41 battaglie ingaggiate ha rilevato che nel complesso le Forze di Difesa israeliane non erano pronte per fronteggiare un attacco a sorpresa su larga scala e non sono state in grado di proteggere i civili israeliani.

A questo link, l’articolo completo di Times of Israel (in inglese) su questo aspetto dell’indagine: L’intera Divisione Gaza è stata sopraffatta per ore e lo Stato Maggiore non lo sapeva; 767 soldati hanno affrontato 5.000 terroristi

L’indagine interna delle Forze di Difesa israeliane non riguarda la leadership politica

Questa indagine è finalizzata a trarre conclusioni operative per le Forze di Difesa israeliane e non ha esaminato le politiche della dirigenza di governo, la quale – dal canto suo – continua a insistere sul fatto che per condurre un’indagine comprensiva bisogna attendere la fine della guerra contro Hamas.

Al contrario, l’indagine interna militare – che presenta il limite di essere stata condotta da unità che si ritiene abbiano avuto un ruolo nella mancata individuazione dei preparativi di Hamas e nella inadeguata preparazione all’assalto del gruppo terroristico – si sono svolte in parallelo, a guerra in corso.

Gli ufficiali hanno impegnato migliaia di ore nelle indagini raccogliendo materiale, conducendo interviste e riordinando le informazioni.

(Da: Times of Israel, YnetNews, Haaretz, Jerusalem Post 27.2.25)

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