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Libero Rassegna Stampa
01.03.2025 Ucraina umiliata, mezza Europa insorge
Analisi di Michele Zaccardi

Testata: Libero
Data: 01 marzo 2025
Pagina: 5
Autore: Michele Zaccardi
Titolo: «Meloni: «Serve vertice con Usa, Ue e alleati»»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 01/03/2025, a pag. 5 con il titolo "Meloni: «Serve vertice con Usa, Ue e alleati»", l'analisi di Michele Zaccardi.

Giorgia Meloni cerca di ricucire lo strappo fra l'Europa e gli Usa di Trump, praticamente la sola impegnata in questo sforzo. Una rottura dei rapporti transatlantici può essere letale per le sorti della civiltà occidentale.

 «E' necessario un immediato vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati per parlare in modo franco di come intendiamo affrontare le grandi sfide di oggi, a partire dall’Ucraina, che insieme abbiamo difeso in questi anni, e di quelle che saremo chiamati ad affrontare in futuro. E' la proposta che l’Italia intende fare ai suoi partner nelle prossime ore». In serata il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni interviene sull’inedito scontro andato in scena alla Casa Bianca proponendo di recuperare il filo del dialogo: «Ogni divisione dell’Occidente ci rende tutti più deboli e favorisce chi vorrebbe vedere il declino della nostra civiltà. Non del suo potere o della sua influenza, ma dei principi che l’hanno fondata, primo fra tutti la libertà. Una divisione non converrebbe a nessuno», ha scandito la premier.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Antonio Tajani, leader di Forza Italia e navigato ministro degli Esteri: «Bisogna tenere i nervi saldi, reagire con grande calma e vedere quale sarà l’evoluzione dopo questo colloquio, che certamente non è andato bene» sottolinea il vicepremier. «Vediamo come si sviluppa la situazione anche della trattativa che ci dovrà essere tra Stati Uniti, Russia, anche l’Ucraina ci dovrà essere, ed anche l’Europa, che deve essere unita e parlare con una voce sola. E' un passaggio delicato, dobbiamo essere molto prudenti» ci tiene a precisare Tajani. L’altra voce fuori dal coro tra i leader europei è quella del prmier magiaro Viktor Orban. «Gli uomini forti» scrive su X «fanno la pace, gli uomini deboli fanno la guerra. Oggi (ieri per chi legge, ndr) il Presidente Donald Trump si è schierato coraggiosamente per la pace.
Anche se per molti è stato difficile da digerire. Grazie, signor Presidente!».
Dalle istituzioni europee ai leader dei singoli Paesi, il coro di solidarietà a Kiev rischiava di frantumare i rapporti tra le sponde dell’Oceano.
L’indignazione monta, quando il video del colloquio, a cui ha presenziato pure il vice di Trump, J.D. Vance, fa il giro del mondo. Ursula von der Leyen elogia Zelensky e garantisce che Bruxelles sarà sempre vicino al suo Paese. «La tua dignità onora il coraggio del popolo ucraino», scrive la presidente della Commissione europea su X, in inglese e ucraino. «Sii forte, sii coraggioso, sii impavido.
Non sei mai solo, caro Presidente Zelensky. Continueremo a lavorare con te per una pace giusta e duratura», assicura von der Leyen. Lo stesso messaggio viene pubblicato dalla presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, sul suo profilo X.
Anche Emmanuel Macron, reduce dalla visita alla Casa Bianca lunedì scorso, interviene per ribadire il suo sostegno a Kiev. «C’è un aggressore che è la Russia e un popolo aggredito che è l’Ucraina» dichiara il presidente francese. «Abbiamo tutti avuto ragione nell’aiutare l’Ucraina e nel sanzionare la Russia tre anni fa» aggiunge Macron, che dopo qualche ora torna a scrivere su X, invocando una maggiore integrazione tra i Paesi Ue. «Un’Europa che sia una potenza, ne abbiamo più che mai bisogno. Ci lavoro fin dall’inizio. E adesso è l’ora del sussulto».
Solidarietà a Kiev arriva anche dal cancelliere tedesco in pectore, Friedrich Merz. «Caro Volodymyr Zelensky, siamo al fianco dell’Ucraina nei momenti belli e in quelli difficili.
Non dobbiamo mai confondere aggressore e vittima in questa terribile guerra» scrive su X il leader della Cdu.
La sinistra italiana non vedeva l’ora di cavalcare il fuoco di fila contro la Casa Bianca schierandosi compatta a favore di Kiev, attaccando frontalmente Trump. Il Movimento 5 Stelle, dice Giuseppe Conte, rimprovera che «andava assolutamente evitato lo scontro a favore di telecamere: rischia di avvantaggiare Putin». Gli strali partono da Pd e da Alleanza Verdi Sinistra, che fanno del presidente ucraino il nuovo paladino dell’anti-trumpismo e invocano, con un riflesso condizionato, l’Europa come ultimo baluardo contro la destra americana. Per la segretaria del Pd, Elly Schlein, «Trump ha scelto di stare con Putin, ha umiliato con violenza inaudita un popolo aggredito da un dittatore in un’imboscata che è puro bullismo istituzionale contro il Presidente Zelensky».
«Il governo italiano» dichiara Schlein, «esprima solidarietà e sostegno al popolo ucraino e al suo presidente. Giorgia Meloni non può più procrastinare la scelta: o con Trump, i suoi miliardi e i suoi interessi economici o con la democrazia e l’Europa». 

 

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