La rivoluzione che serve all’Europa Editoriale di Mario Sechi
Testata: Libero Data: 15 febbraio 2025 Pagina: 1 Autore: Mario Sechi Titolo: «La rivoluzione che serve all’Europa»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 15/02/2025, a pag. 1 con il titolo "La rivoluzione che serve all’Europa" l'editoriale di Mario Sechi.
Mario Sechi
JD Vance, vicepresidente Usa, dà la sveglia all'Europa, con le sue visite a Parigi e a Monaco. A Bruxelles forse iniziano a svegliarsi, a partire da una modifica del patto di stabilità (da cui vengono scorporate le spese per la difesa), ma le classi dirigenti europee ancora non hanno capito la svolta in America.
L’effetto Trump è uno tsunami sull’Unione europea. Quello che non hanno ancora compreso le leadership del Vecchio Continente (isola d’Inghilterra compresa) è che Trump non è un’anomalia, è il corso della storia americana, di cui il 47esimo presidente è solo la punta dell’iceberg. Ieri ho partecipato a un dibattito con Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’economia, ospite di Lilli Gruber a La7. Ha fatto di Trump un ritratto oscuro, ma più lo ascoltavo e più mi convincevo che l’analisi progressista arriva a conclusioni sbagliate perché non coglie lo spirito del tempo. Trump non è un’eccezione, bastava ascoltare il vicepresidente J.D. Vance a Parigi e a Monaco per vedere all’opera un giovane politico di talento, colto, con un linguaggio diretto e le idee chiare su cosa fare.
È il governo Maga di cui i raffinati intellettuali - che ieri ci spiegavano perché Trump avrebbe perso e oggi in testacoda ci dicono perché ha vinto - non capiscono un fico secco. Le presunte classi colte sono uno dei grandi problemi dell’Europa, scambiano i loro desideri per realtà. Travolti da un destino di irrilevanza, a Bruxelles sono giunti a una conclusione che Giorgia Meloni chiedeva da oltre due anni: levare dalle regole del Patto di Stabilità le spese per la difesa. Benvenuti a bordo, compagni della Commissione! È un passo avanti, ma quello che sta sopra e sotto la proposta di Von der Leyen - e che naturalmente non si dice - è che il “nuovo” Patto di Stabilità è già morto di fronte all’ondata americana. Scorporare le spese militari non è sufficiente per fermare la follia europea. Dobbiamo finanziare investimenti sull’intelligenza artificiale (che va trattata come un’arma delle grandi potenze), dare all’Unione una efficace autonomia energetica, decidere come smantellare e ricostruire su basi sostenibili la politica del welfare. Queste cose si fanno non contro ma con l’America, a meno che non pensiamo di diventare un protettorato asiatico, come in una distopia di Philip K. Dick. Siamo di fronte a una svolta storica, è la caduta dei giganti.
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