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Informazione Corretta Rassegna Stampa
13.02.2025 Hanno ucciso un simbolo, un fondatore di Israele
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 13 febbraio 2025
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Hanno ucciso un simbolo, un fondatore di Israele»

Hanno ucciso un simbolo, un fondatore di Israele
Commento di Deborah Fait

Shlomo Mansour, 86 anni, assassinato da Hamas nel suo kibbutz il 7 ottobre. Il suo corpo era stato portato a Gaza. Era uno dei fondatori di Israele.

Shlomo Mansour, 86 anni, è stato ucciso nel suo kibbutz dai nazi islamici palestinesi che poi hanno portato il suo corpo senza vita a Gaza, come ostaggio. Riporto qui una nota di Simone Paganoni:

“Shlomo Mansour era un fondatore di Israele e un fondatore del Kibbutz Kissufim. Mansour, da bambino, viveva in Iraq e si salvò dal pogrom di Farhud condotto contro gli ebrei di Baghdad. Il pogrom di Farhud avvenne il 1-2 giugno 1941. Oltre 180 ebrei furono uccisi e 1.000 rimasero feriti. Ci furono saccheggi delle proprietà ebraiche e 900 case ebraiche vennero distrutte. Secondo le statistiche ufficiali arabe, con l'espulsione di massa, ben 856.000 ebrei hanno dovuto lasciare le loro case nei paesi arabi (dal 1948 fino agli inizi del 1970). Circa 600.000 si sono reinsediati in Israele. L'Organizzazione Mondiale degli ebrei dai Paesi arabi (WOJAC) stima che le proprietà ebraiche nei Paesi arabi sarebbero valutate oggi a più di 300 miliardi di dollari e le proprietà immobiliari lasciate nelle terre arabe equivarrebbero a 100.000 chilometri quadrati (quattro volte la dimensione dello Stato di Israele). Chi sono i coloni, in questo caso? Perché i propal tacciono su queste terre rubate agli ebrei? I terroristi non hanno ucciso "solo" un uomo. Hanno ucciso un uomo di pace, hanno ucciso un ebreo sopravvissuto ad un altro massacro e costretto, per questo, a reinventarsi una vita lontano dalla sua terra di nascita. Quando un ebreo non può vivere fuori dal suo paese e non può vivere neppure nel suo paese è antisemitismo!”

Ho descritto la storia di Shlomo Mansour perché nessuno ne parlerà e perché la sua vita di uomo buono, tormentata dall’odio e conclusasi nell’odio più atroce, è l’esempio tragico del destino ebraico in tutti i paesi del mondo. Il 7 Ottobre ci ha riportati indietro di 80 anni e i nuovi nazisti islamici ci hanno fatto rivivere l’orrore della Shoah con l’aggiunta drammatica di vedere il mondo simpatizzare per i terroristi, idealizzare i carnefici e deridere o colpevolizzare le vittime.

Il linguaggio che usano quasi tutti i media e i politici di vari paesi è comune, purtroppo. Ogni nazione del mondo risponde con la forza alle minacce contro i propri cittadini, è un dovere farlo. Se lo fa Israele è terrorismo di stato. Nazioni in guerra causano inevitabilmente vittime civili; se lo fa Israele “ammazza i bambini". Molti paesi europei hanno eliminato i terroristi; se lo fa Israele lo accusano di "assassini indiscriminati di attivisti per la libertà”. Altri paesi fanno la guerra; se lo fa Israele commette "genocidio", anzi Genocidio con la G maiuscola. Quando altre nazioni piangono le loro vittime è un loro diritto; se lo fa Israele è vittimismo.

Dopo gli attacchi dell'11 settembre, l'America è stata colpita da un trauma nazionale, dal dolore e dall'unità. I sopravvissuti hanno parlato e il mondo , a parte qualche comunista e molti arabi soprattutto palestinesi che saltavano festeggiando, si è inchinato al dolore del popolo americano. Israele, dopo i massacri del 7 Ottobre, è stato condannato, demonizzato, deriso, offeso. I carnefici palestinesi sono stati immediatamente santificati e giustificati, le vittime israeliane condannate senza pietà. Dopo aver rilasciato tre ostaggi, tre scheletri, tre fantasmi in confronto agli uomini che erano 15 mesi fa, Hamas si è accorto che il mondo era rimasto per un attimo senza fiato, solo un breve momento per la verità,  e allora è corso ai ripari per riguadagnare terreno, per bilanciare l’orrore di quelle immagini, là su quel macabro palco pallywoodiano. Allora che fanno questi nazisti furbacchioni confidando nella stupidità dei loro simpatizzanti di cui è pieno questo mondo? Hanno pubblicato una foto fake, abbondantemente truccata con l’Intelligenza Artificiale e photo shop, di un malato terminale di cancro che Israele sta curando facendolo passare per uno dei 183 terroristi rilasciati in cambio dei nostri tre ostaggi. “Guardate come Israele tratta i prigionieri” E cosa è successo? Ci sono cascati quasi tutti, i pro pal tutti, indistintamente. Ed ha avuto inizio la solita litania di offese, ebrei nazisti, peggio dei nazisti e altre carinerie del genere compreso l’augurio di altri 7 Ottobre. Qualcuno di voi ha mai sentito dare pubblicamente dei nazisti ai palestinesi per tutto l’obbrobrio di cui si macchiano da decenni? Giammai! Ma farlo con gli ebrei è normale. Quando due giorni fa Hamas ha annunciato che avrebbe sospeso il rilascio degli ostaggi non ci sono state espressioni di indignazione, di rabbia, di pietà per quei poveri innocenti incatenati, con ferite aperte, senza cibo, bastonati, appesi per le gambe. Niente, nemmeno una parola dai media, però dopo le dichiarazioni di Trump, seguite da quelle di Netanyahu, è stato tutto un “Oddio cosa vorrà dire scatenare l’inferno, oddio Israele ricomincerà la guerra, oddio a Gaza hanno fame, oddio Trump vuole “deportare i palestinesi”. Scandalo, abominio. Ebbene finchè noi non impareremo a pensare come gli arabi musulmani, con la loro stessa doppiezza, non vinceremo mai la guerra dell’informazione. Finché non impareremo a pensare come loro e non la pianteremo di avvisare prima di bombardare non potremo mai vincere la guerra. Finché ci faremo guidare dai nostri sentimenti di civiltà e cultura non vinceremo mai dinnanzi alla loro barbarie. Purtroppo sono cose che tutti abbiamo constatato dopo il 7 Ottobre. Se un altro gruppo di persone, se un’altra popolazione avesse commesso le atrocità dei gazawi sarebbero state espulse dal consesso umano. Sento nei vari salotti televisivi deridere Trump per la sua proposta di trasformare Gaza in un paradiso. Non riedete, sciocchi, perché Gaza prima del 2005, quando gli ebrei vennero portati via, letteralmente trascinati e in lacrime, tra il plauso del mondo intero, quel pezzetto di terra aveva tutto, aveva migliaia di serre che rifornivano frutta e ortaggi biologici in mezzo mondo, i gazawi avevano lavoro, elettricità, acquedotto, case,  spiagge bellissime. Se non avessero avuto il pallino del terrorismo e dell’odio, avrebbero potuto vivere bene accanto a Israele e arricchirsi anche spiritualmente. In quel maledetto 2005 Hamas ha raso tutto al suolo prendendo a martellate persino l’acquedotto e a Gaza entrarono, tra il tripudio masochista e assassino dei palestinesi, la miseria, il terrore, la morte e la sporcizia anche morale dei suoi abitanti.

Hamas non sarà mai distrutto perché è un’idea che ha contagiato anche molti occidentali che odiano Israele e il popolo ebraico ma se il disegno di Trump si avvererà, potremo sperare di relegare questa ideologia malvagia e satanica in un angolo oscuro della storia. Prima di concludere vorrei dire due parole sul Festival di Sanremo, argomento attualissimo in Italia. Non lasciatevi commuovere dal patetico teatrino dell’ebrea e della palestinese che si amano e rispettano e vivono in pace. Noa è un’israeliana ebrea e Mira Awad è, pure lei, un’israeliana araba di fede cristiana che aveva rappresentato Israele all’Eurofestival un paio di anni fa. Altro che palestinese! Smettetela di imbrogliare la gente!

Deborah Fait
Deborah Fait


takinut3@gmail.com

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